Maurizio Tibaldi, operaio della Brt di Milano Bovisa, è morto per le ferite riportate dopo una caduta di 10 metri mentre stava effettuando alcuni controlli di fine turno su un macchinario che smista i colli. Lo denuncia una nota dell’Usb (Unione sindacale di base) ricordando come da tempo “i lavoratori della Brt avevano segnalato il precario stato in cui si trovava la scala utilizzata per lo svolgimento di quelle mansioni”. La sigla sindacale torna infatti a chiedere l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro. L’Unione sindacale di base spiega nella nota che intende “chiamare questa vera e propria emergenza nazionale con il nome che ha: assassinii sul lavoro”.

Nel mirino del sindacato le politiche di governo che “non hanno rafforzato il ruolo di controllo degli enti preposti e non sostengono misure di riduzione dell’orario di lavoro per garantire sicurezza”. Per questo l’Usb rilancia il suo progetto di legge per introdurre nel sistema giuridico italiano il reato di omicidio sul lavoro. “La condizione operaia deve tornare al centro dell’attenzione e della politica di questo paese, il benessere, la crescita il Pil non vanno misurati solo sul fatturato e gli utili delle aziende, deve divenire centrale il tema della sicurezza, del salario dignitoso, della stabilità di chi la ricchezza la crea, di chi ha continuato a garantire che l’Italia resistesse nella crisi della pandemia”, conclude il sindacato di base.

Foto di Repertorio

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