Già deflagrato dopo la partita del Quirinale, in casa centrodestra i referendum sulla giustizia rischiano di aprire un nuovo fronte, con Giorgia Meloni e il suo partito, Fratelli d’Italia, che si sono smarcati dalla Lega, per la contrarietà sui quesiti relativi all’abrogazione della legge Severino (con il rientro in Parlamento dei politici condannati) e sul depotenziamento della custodia cautelare.

Nel giorno dell’esame da parte della Corte costituzionale, che dovrà decidere sull’ammissibilità dei quesiti (così come anche su quelli su eutanasia legale e cannabis, ndr) è stato lo stesso Matteo Salvini a rinviare lo scontro: “Centrodestra spaccato sui quesiti? Noi costruiamo, uniamo e offriamo i referendum a 60 milioni di italiani, saranno loro a scegliere”, ha tagliato corto. Ma sulla giustizia anche in maggioranza gli equilibri restano precari, dato che la Lega spinge per “intervenire anche sulla riforma Cartabia per portare miglioramenti, proposte e suggerimenti”. In particolare, è stata la senatrice Giulia Bongiorno a rivendicare: “Proporremo un sorteggio temperato che interrompa il vincolo con le correnti da parte del magistrato”.

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