Politica

Rieti, prove di asse Italia viva-centrodestra: i renziani sostengono il candidato sindaco di Fratelli d’Italia. “Via libera anche da Rosato”

A supporto di Daniele Sinibaldi, coordinatore provinciale del partito di Giorgia Meloni, ci sarà la lista "Rieti al centro" che unisce il partito di Matteo Renzi, Cambiamo! di Giovanni Toti e Coraggio Italia di Luigi Brugnaro. "Abbiamo optato per un progetto riformista con l'ok del nazionale", dice il leader locale di Iv Simone Miccadei, "Rieti è una cittadina piccola la scelta è caduta sulla persona e su più punti di programma su cui abbiamo trovato un accordo”

Mai con la destra“, “nessuno in Italia viva ha parlato di alleanza con la destra”, “non posso allearmi con Salvini e Meloni“. È lungo l’elenco delle dichiarazioni in cui Matteo Renzi e i vertici di Italia viva, in questi anni, hanno preso le distanze dall’ipotesi di accordi con i partiti di centrodestra. Eppure a Rieti, capoluogo di provincia del Lazio chiamato al voto per le amministrative a giugno, è appena successo. A supporto del candidato sindaco del centrodestra, Daniele Sinibaldi, si presenterà “Rieti al centro“, una lista che tiene insieme Cambiamo! di Giovanni Toti, Coraggio Italia di Luigi Brugnaro e Italia viva. “Un’operazione civica e riformista”, la definiscono i promotori. Una copia del modello lanciato a Roma, in cui Azione, Iv e +Europa si sono unite nella lista civica per Carlo Calenda sindaco, riuscendo ad eleggere cinque consiglieri in Campidoglio e diversi altri nei municipi. “Rieti al centro”, però, tiene insieme due partiti di centrodestra e un terzo (formalmente) di centrosinistra, che correranno con il solo simbolo della civica, senza i rispettivi loghi.

A differenza di Calenda, inoltre, Sinibaldi è un candidato che si colloca all’estrema destra: 35 anni, attuale vicesindaco e assessore alle Attività produttive, è coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia e assai apprezzato da Giorgia Meloni (che lo ha definito “straordinario”). Sarà appoggiato da almeno otto liste: a FdI, Lega e Forza Italia si dovrebbe aggiungere l’Udc, oltre a quattro civiche tra cui proprio “Rieti al centro”. A sfidarlo, per il centrosinistra, sarà uno tra l’ex sindaco Simone Pietrangeli e l’attuale assessore al Lavoro del Lazio – e già segretario romano della Cgil – Claudio Di Berardino: i due si confronteranno nelle primarie del 6 marzo prossimo. E alla base della scelta di Italia viva di unirsi al centrodestra c’è, tra le altre cose, proprio il malcontento per il ricorso ai gazebo. “Per noi le primarie non sono la scelta giusta, lo abbiamo detto fin dall’inizio”, spiega il coordinatore di Italia viva Rieti, Simone Miccadei, a ilfattoquotidiano.it. “Avevamo proposto al centrosinistra di scegliere insieme una figura condivisa, dando anche la disponibilità ad appoggiare un candidato del Pd, ma loro hanno voluto fare le primarie, tra l’altro proponendo due esponenti che non sono neanche espressione dei dem. È a quel punto che abbiamo optato per un progetto riformista”. Cioè il sostegno a un candidato di Fratelli d’Italia. “Abbiamo ritenuto che in questo panorama cittadino, al di là degli scenari nazionali che si stanno componendo, fosse praticabile una alleanza con Italia viva, dopotutto non correremo con i nostri simboli, ma saremo tutti sotto il simbolo della lista”, chiarisce Vincenzo Rinaldi, coordinatore provinciale di Cambiamo!.

Sulla strategia, comunque, tutta Italia viva si è detta d’accordo. “C’è stata unità di tutta la segreteria provinciale e cittadina”, spiega Miccadei, “abbiamo avuto un passaggio anche con il coordinatore regionale e con Ettore Rosato (uno dei due presidenti nazionali, ndr). Rieti è una cittadina piccola, non è Roma, la scelta è caduta sulla persona e su più punti di programma su cui abbiamo trovato un accordo”. Quello che avviene a Rieti, tiene a precisare, “non va confuso con la politica nazionale”. La vede allo stesso modo anche il candidato sindaco, che nella sfida parte con una coalizione più ampia rispetto agli avversari. Pd e Movimento 5 Stelle infatti stanno dialogando, ma non è affatto esclusa l’ipotesi che i grillini corrano da soli: per decidere attendono l’esito delle primarie. “La nostra è una piccola realtà di provincia, quando si tratta di amministrative possono anche venir meno le dinamiche nazionali”, dice Sinibaldi. “Da Iv è arrivata una disponibilità a sostenere la mia candidatura poiché parto da un progetto civico e inoltre tenderò a garantire la continuità amministrativa: il nostro territorio, oltre alla pandemia e alla crisi industriale, ancora combatte con le conseguenze del sisma. C’era la necessità di un progetto partecipato e di continuità”.

Per parte sua Fratelli d’Italia respinge l’idea che una intesa locale possa aprire a un asse politico con Italia Viva e a maggior ragione con il centrosinistra: “Si precisa – comunica l’onorevole Trancassini, coordinatore Regionale del Lazio – che tra Italia Viva e FdI non vi è alcun asse. Un lavoro intelligente e coinvolgente da parte del candidato sindaco del centrodestra, Daniele Sinibaldi, che sta costruendo un programma e un progetto che aggiunge anche una forte componente civica alle tradizionali istanze del centrodestra e che evidentemente, sta risultando attrattivo nei confronti di ampi settori della Città che attorno ad esso stanno convergendo. Ovviamente, tale capacità attrattiva del candidato del centrodestra a Rieti non può che farci piacere ma nulla c’entra con ipotesi di accordi o intese politiche con Italia Viva. Come ovvio che sia, FdI rimane convintamente avversaria di Renzi e di Italia Viva”. E lo stesso candidato Sinibaldi precisa che non di asse si tratta: “Nessun accordo politico con Italia Viva. Il mio appello è a singoli esponenti della politica locale a convergere su un programma nell’interesse della città. Molte liste civiche aderiscono a questo progetto senza altri simboli di partito che quelli tradizionali del centrodestra. Alle civiche per definizione aderiscono donne e uomini che prediligono l’interesse della città al di là delle loro specifiche appartenenze”.