Il benessere degli animali nelle aziende agricole: su questo si concentra la relazione Ue che richiede l’aggiornamento della lesgislazione dell’Unione in materia. Nello specifico, la relazione concerne la direttiva generale sulla protezione degli animali negli allevamenti, quella sulla protezione delle galline ovaiole, un’altra sulla tutela dei polli allevati per la produzione di carne e altre due sulla protezione dei vitelli e dei suini. Resta escluso però il benessere degli animali durante il trasporto e la macellazione. Nella risoluzione si riconosce la necessità di aggiornare la legislazione attuale in seguito alle nuove conoscenze e ai progressi tecnici nelle pratiche di allevamento. Si è parlato inoltre del sostegno all’iniziativa “End the cage”, lanciata dai cittadini per chiedere la fine della pratica che pone gli animali in gabbia.
Alcune direttive infatti hanno permesso cambi strutturali sulle modalità di allevamento – quelle sulle galline ovaiole, sui suini e sui vitelli – ma la direttiva generale (quindi quella sulla protezione degli animali stessi) e la direttiva sui polli da carne hanno avuto un impatto modesto. La valutazione della legislazione, si legge nella relazione Ue, “incontra tuttavia un limite importante per quanto riguarda la qualità e l’omogeneità delle informazioni disponibili. I dati a disposizione non consentono infatti di descrivere in modo adeguato e chiaro le prassi sul campo”. Tra i fattori individuati, spiega il testo, “il fatto che le normative non specificano nel dettaglio i requisiti riguardanti le modalità di rispetto delle norme e di controllo. Inoltre c’è bisogno di rivedere l’insieme del sistema di etichettatura che, in ambito di benessere animale, sono in prevalenza private, tutte volontarie”. La relazione individua inoltre mancanze nella tracciabilità, nella sostenibilità e nella salute. Sull’etichettatura obbligatoria, tuttavia, non è stato raggiunto un accordo all’interno della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo. A richiederla in particolare il Movimento 5 Stelle, con le parole diffuse dall’europarlamentare Dino Giarrusso, che si esprime su un tema della produzione di foie gras, dannosa per gli animali coivolti: “La pratica della nutrizione forzata di oche e anatre per produrre foie gras è barbara e crudele e va bandita in tutta Europa seguendo il modello italiano dove è illegale dal 2007. Ci aspettiamo dal Parlamento europeo una presenza di posizione netta e voteremo contro l’emendamento dei Verdi che cerca di annacquare il divieto europeo introducendo deroghe. Più in generale, il Movimento 5 Stelle propone una etichettatura obbligatoria sul benessere animale così da favorire un consumo consapevole e critico da parte dei cittadini”. I Verdi invece hanno presentato un emendamento che non esclude in toto la produzione di fois gras purché “non comprenda una nutrizione forzata”.