Un’infermiera di 27 anni, Sara Viva Sorge, è morta alla guida della sua auto lungo la provinciale San Vito dei Normanni-San Michele Salentino, nel Brindisino, mentre faceva ritorno a casa dal servizio. L’incidente, scrive in una nota la Fp Cgil Brindisi, è avvenuto dopo “due notti consecutive” nella struttura della Fondazione San Raffaele, convenzionato con la Asl di Brindisi, a Ceglie Messapica al termine di un “turno settimanale piuttosto impegnativo” dato “il carico di lavoro a cui vengono sottoposti i dipendenti della struttura”. La donna era alla guida di una Renault Twingo quando per cause ancora da accertare ha perso il controllo ed è andata a sbattere contro un palo.

“Questa volta non si è trattato di un infortunio in un cantiere o dentro una fabbrica, ma come si dice in gergo, di un infortunio in itinere. Non per questo è meno drammatico e meno grave – spiegano Chiara Cleopazzo della Fp Cgil di Brindisi e Luciano Quarta dello sportello Salute e sicurezza dello stesso sindacato che specificano di aver denunciato altre volte la situazione – e non solleva tutta la comunità da alcuni interrogativi su una lavoratrice assunta da poco tempo subito gettata nel mezzo di una situazione lavorativa complicata”. Un’infermiera “spesso arriva a gestire 10 degenti – concludono – con un carico di lavoro al limite, per questo è incomprensibile un turno di lavoro lungo e con due notti consecutive, questo sicuramente non può consentire il recupero psicofisico dovuto”.

Maurizio Bruno, presidente della Protezione civile pugliese, ricorda che Sorge “era stata assunta da 20 giorni circa” e “si è ritrovata a lavorare a ritmi sostenuti, in una situazione di difficoltà e stress già nota e che la stessa Cgil oggi lamenta di aver segnalato e denunciato più volte”. “Poco personale, soprattutto di notte, e tanti pazienti da seguire. Non possiamo sapere al momento quale sia stata l’effettiva causa di questa tragedia, ma – sottolinea Bruno – un’infermiera che si mette in auto dopo due notti di lavoro consecutive è una persona più a rischio di chi torna da un posto di lavoro in ben altre condizioni”. Quindi, prosegue il presidente della Protezione civile, “non possiamo nemmeno lasciar passare questa tragedia come un comune incidente stradale” perché “turni massacranti e condizioni di lavoro complesse costituiscono un pericolo non solo sul posto di lavoro, ma anche nelle ore immediatamente successive”, aggiunge. “Non possiamo e non dobbiamo lasciare che simili condizioni si ripetano nuovamente – conclude Bruno – Quasi fosse una norma a cui rassegnarsi”.

Dirigenza, dai dipendenti e collaboratori del presidio ospedaliero di riabilitazione esprimono in una nota “profondo sgomento” per una “tragedia tanto grande quanto inaccettabile”. Vicinanza ai familiari è stata espressa anche dalla Asl di Brindisi: “La direzione generale esprime – si legge in una nota – il proprio cordoglio per la prematura scomparsa della giovane infermiera deceduta stamane in seguito a un incidente stradale, dopo il turno di lavoro svolto in una struttura riabilitativa di Ceglie Messapica”.

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