Il presidente M5s ha parlato alla riunione congiunta di senatori e deputati. E ha chiesto "precauzione" a chi vorrebbe procedere con lo smantellamento delle misure anti-Covid a partire da fine marzo. Il sottosegretario alla Salute ha risposto a chi protestava per la sua linea dura sui non vaccinati
Il Movimento 5 stelle non chiederà di smantellare il Green pass a partire da aprile. A chiarire la linea M5s è stato lo stesso Giuseppe Conte nel corso di un’assemblea congiunta dedicata proprio alla questione Covid e alla misure restrittive. Di fronte alle spinte di una parte del gruppo di muoversi per ridurre il sistema di controlli dopo la fine di marzo e non prorogare lo stato d’emergenza, l’ex presidente del Consiglio ha chiesto maggiore precauzione. “Dire che siamo fuori dalla pandemia non è proprio corretto, stiamo transitando nella fase dell’endemia”, ha detto. “È una prospettiva che ci conforta ma dobbiamo essere tutti d’accordo che non possiamo smantellare le misure di precauzione e protezione sin qui adottate“. In particolare ci sarebbero un ordine del giorno preparato dal deputato Davide Serritella, che poi avrebbe deciso di non depositare l’atto; un altro ordine del giorno è stato presentato poi da tredici deputati del M5s per chiedere l’eliminazione del super green pass da aprile. Una “posizione singolare rispetto a quella politica che stiamo perseguendo, non corrisponde alla linea sin qui seguita”, ha detto Conte, secondo cui l’ordine del giorno “è così radicale nella formulazione che chi lo firma si assume una responsabilità di fronte al Paese”.
Conte ha anche preso posizione in difesa del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, anche lui presente all’assemblea e che è stato criticato per alcune frasi pronunciate sulla linea dura contro i non vaccinati. “Non invidio il ruolo istituzionale che ha Sileri, lo costringe sicuramente anche a subire un po’ i malumori e l’insofferenza che si diffondono legittimamente nella popolazione. E una qualche insofferenza, dubbi perplessità si diffondono anche fra i portavoce”, ha detto Conte. “Voi siete le antenne della popolazione. Siamo oltre i due anni di pandemia, i dubbi e le perplessità possono esserci, ma non si può pensare che tutte le misure non servano più, che siamo fuori dall’emergenza pandemica e che sia opportuno smantellare tutto”. E, ha aggiunto, “dopo due anni di pandemia ci sentiamo, spesso a torto, tutti esperti e pensiamo alle misure come un menù alla carta, dove possiamo spostare, allentare, restringere oppure rafforzare le misure a seconda delle personali sensibilità. Non può funzionare in questo modo, bisogna fare affidamento su un percorso costruito nel corso del tempo, dal governo Conte 2, e poi continuato con degli interventi che hanno introdotto sensibili novità”. Poi l’ex presidente del Consiglio ha parlato dei rapporti con il governo: “Si può dialogare con il governo. Noi siamo quelli che si sono assunti una responsabilità durante la pandemia e continuano ad averla. Possiamo rivendicare con il governo un dialogo per lavorare insieme a una prospettiva di allentamento delle misure. Non è da escludere che a marzo, in questo dialogo con il governo, si possa giungere a rivalutare una misura che non avrebbe significato rivalutare adesso. Facciamo in modo di coltivare il dibattito con le altre forze politiche in modo ordinato. Noi siamo quelli della responsabilità, che oggi iniziano a dialogare con il governo senza fughe in avanti, personalismi, dimostrazioni isolate. Noi oggi poniamo il tema: queste misure così concepite quale durata avranno? E perché è necessario che permangano?”.
Dopo Conte ha preso la parola lo stesso Sileri che si è di fatto sfogato per le critiche ricevute nelle scorse settimane: “Prima di parlare e di giocare sui numeri, attenzione“, ha detto. “Perché ci sono persone titolate a farlo, alle quali noi ci rivolgiamo. Non credo che siamo migliori dell’Oms. Nel momento in cui pensiamo di essere migliori degli altri, facciamo una ca…”. Nel corso dell’assemblea, proprio Sileri è stato accusato da vari parlamentari di aver utilizzato parole “terribili” contro i non vaccinati” o di “andare in tv a difendere la linea del ministro Speranza”. “Non ho mai attaccato i non vaccinati ma quelli che fanno minacce, chi parla di microchip o altre cose del genere”, ha replicato Sileri. Si è schierato contro l’ordine del giorno per togliere il Green pass anche il capogruppo alla Camera Davide Crippa: “Andranno fatti allentamenti ma in maniera graduale e proporzionale”, ha dichiarato. “Le misure hanno avuto il loro effetto” e adesso, ha spiegato nella sostanza il capogruppo, sarebbe complicato toglierle da un momento all’altro.