La storia del medico No Vax pentito: "Ero entrato completamente in contrasto con colleghi e familiari. È una specie di setta in cui tutto quello che accade fuori è falso, mentre quello che accade dentro è giusto. E c'è chi approfitta di questo movimento, strumentalizzandolo"
Tra gli ospiti di Salvo Sottile a I Fatti Vostri, durante la puntata di ieri 15 febbraio, anche Pasquale Bacco. Il medico, ex leader del Movimento No Vax, si è lasciato andare ad un lungo mea culpa in diretta su Rai 2. “Questa è la storia di un uomo di scienza, che per molto tempo ha negato la strage immensa causata dal Covid. Per lui era tutta una invenzione, oggi lo abbiamo qui”, ha detto il conduttore. In seguito ha mandato in onda un vecchio filmato di Bacco in cui affermava: “Questo virus è una grande invenzione, abbiamo ucciso noi le persone nelle terapie intensive. Su quei morti hanno costruito tutto questo”. Oppure: “Ci sono medici che non hanno più dignità, non è morto nessuno all’ospedale, nessun mio collega”, diceva al programma radiofonico La Zanzara.
“Oggi ho cambiato idea“, ha esordito Bacco. Poi ha raccontato: “Ho visto ragazzi giovani, sani, che morivano. Perché si muore di Covid, anche male. Annaspando aria, tra terribili dolori. Di fronte a questo schiaffo, io che ero uno che diceva ‘Buttate le mascherine, baciatevi, abbracciatevi’, ho cambiato idea”. “Come fa un medico a negare tutto?”, ha domandato Sottile. Allora Bacco: “Si scorda di essere un medico. Da un punto di vista descrittivo potremmo dire che il No Vax è una setta in cui tutto quello che è accade fuori è falso e insidioso e tutto ciò che invece è dentro è giusto. Ti senti un dio, entri in uno stato di stupore assoluto, le persone ti toccano, piangono. Poi entri completamente in contrasto con la tua famiglia, non parli più con nessuno. Ad oggi ho vergogna, mio padre è un medico e pensi come si sentiva ad avere un figlio sospeso, sottoposto a ordini disciplinari”.
“I miei colleghi? Ancora con loro c’era un vuoto, tenga conto che io li chiamavo ‘venduti’, ‘lavaces*i’. Io oggi lo pago questo vuoto, sono solo. Da una parte i No Vax mi vedono come un traditore, dall’altra gli ex colleghi non mi accolgono a braccia aperte. Ma io ho visto cosa significa per questi medici lavorare nelle terapie intensive: rotolarsi nella varechina, portare i pannoloni. È lì che vedi il Covid – ha spiegato -. Io ho chiesto perdono, anche alla famiglia di un ragazzo di 29 anni che aveva i miei video sul cellulare e poi è morto. Loro sono stati molto signorili e umani, più di me”.
“Oggi mi vergogno a sentire queste cose, le ho cancellate tutte dal telefonino. Però io avevo i mezzi economici, culturali e sociali per capire, per questo è giusto che io debba pagare. Io oggi devo essere un esempio di punizione per quello che ho detto e fatto”, ha in seguito aggiunto. Infine ha concluso: “Sentire le voci dei miei colleghi mi rendeva ancora più duro, io non credevo più a nessuno. Io sono rammaricato ma avendo vissuto il mondo No Vax so benissimo che quella parte di violenza nasce anche da strumentalizzazioni politiche e non politiche estremiste. Ho visto persone tranquille diventare violente, c’è chi approfitta di tutto questo. Oggi mando un messaggio: non credete nei complotti e vaccinatevi”.