Il membro del Comitato tecnico scientifico interviene a Un giorno da pecora: "Non che dovremmo più vivere la situazione emergenziale che abbiamo vissuto in passato, almeno se rimane la variante Omicron". E sul Green pass abolito il 1° aprile: "Scelta politica". Contrari alla fuga in avanti Zaia e Giani: "Non è un problema per il 90% della popolazione che si è vaccinato, ci vuole cautela"
“Non credo verrà prorogato lo stato di emergenza e, quindi, si scioglierà anche il Cts“. È quanto ha previsto Sergio Abrignani, immunologo e membro del Comitato tecnico scientifico, intervenendo a Un Giorno da Pecora, trasmissione di Rai Radio1. Mentre, per quanto riguarda l’abolizione del Green pass dal 1° aprile, l’immunologo ha precisato: “Sono scelte politiche, io dico che quando avremo terminato la campagna vaccinale potremo togliere tutto”. “Non credo – ha affermato – che dovremmo più vivere la situazione emergenziale che abbiamo vissuto in passato, almeno se rimane la variante Omicron. E non penso che possa arrivare a breve una variante più diffusiva di Omicron, è difficile ed è improbabile immaginarsela”.
Di certo, la situazione è in netto miglioramento. Anche sul fronte ospedaliero, come ha confermato l’ultimo report della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere: “Registriamo il primo netto calo dei ricoveri da tre mesi a questa parte”, ha spiegato il presidente Giovanni Migliore sulla base dei dati della rilevazione negli ospedali sentinella del 15 febbraio. “Il dato di oggi è senz’altro il risultato delle misure di adottate: penso che l’introduzione del Green pass e dell’obbligo vaccinale per gli over 50, anche sul luogo di lavoro abbia funzionato”.
Così se negli scorsi giorni il ministro del Turismo Massimo Garavaglia e il sottosegretario alla Salute Andrea Costa hanno spinto per un’abolizione già ad aprile, i presidente delle Regioni frenano nonostante la sponda fornita da Massimiliano Fedriga per una sua rapida scomparsa. Anche un leghista come Luca Zaia è assai prudente e sottolinea che il certificato verde “non è un problema per l’89,2% di cittadini”, ovvero coloro che si sono vaccinati. “Penso che sparirà, ma pensare di abolirlo nel giro di qualche giorno, non lo credo”. La certificazione – ha aggiunto – ha “una validità” e “non penso che la partita si risolverà nel giro di qualche settimana. Vero è che quando non servirà sarà eliminato, ma in questa fase essere vaccinati non è ininfluente”.
Contrario a un’accelerazione anche il presidente della Toscana Eugenio Giani: “Sarà uno strumento di cui si potrà fare a meno se i contagi continueranno a calare”, ha detto. Precisando però: “Vorrei mettere in guardia sulle fughe in avanti, sembra che di Covid non si debba più parlare perché è scomparso”. Definendosi il “primo ottimista”, Giani ha aggiunto: “Però con cautela perché se noi rompiamo le fila troppo presto il risultato diventa quello magari di trovarci davanti ad un’altra ondata”. Quindi, ha concluso, “cerchiamo di essere cauti: e sotto questo aspetto il Green pass ha svolto una funzione positiva perché ha indotto anche i più riottosi, anche quelli che mi mandavano con lettera anonima una pallottola, a vaccinarsi”.