“Non è una posizione nuova, Beppe Grillo l’ha detto in più occasioni che per lui la regola del doppio mandato è una regola fondativa del M5s. Anche su questo ci confronteremo, la nostra è una comunità di teste pensanti, che si confrontano. Ovviamente la posizione del garante avrà un grande rilievo in questa valutazione che faremo”. Lo ha detto il leader del M5s, Giuseppe Conte, a proposito delle indiscrezioni secondo cui per il fondatore del Movimento il limite dei due mandati sarebbe inderogabile. È una regola inderogabile anche per Conte? “Non è che ogni giorno posso parlare del doppio e triplo mandato – ha replicato l’ex presidente del Consiglio -, ho detto che il principio ispiratore di questa regola, che assolutamente ha un valore identitario per il Movimento, è che la politica non è una professione ma un servizio, una vocazione. E perché sia un servizio, necessariamente deve essere temporaneo. Sennò è un mestiere e questo non lo vogliamo. Detto questo, ne parleremo”.
La conferma alle parole di Conte è stata raccontata ieri pomeriggio anche da ilFattoQuotidiano.it: Beppe Grillo, sceso a Roma per la vicenda giudiziaria che ha visto il Tribunale di Napoli congelare i vertici grillini, è tornato sul tema del doppio mandato, ribadendo che il vincolo resta. In particolare, chi ha già fatto due mandati in Parlamento al massimo può candidarsi all’Europarlamento o ai Consigli regionali, ma non potrà restare alla Camera o al Senato. La regola varrebbe a tutti i livelli elettivi: chi è stato europarlamentare per ben due volte, ad esempio, può ripiegare su un posto in Regione o ambire a un seggio alla Camera o al Senato, non restare a Bruxelles.