La leader di Fratelli d'Italia a Porta a Porta: "Spero che si possa ricostruire, altrimenti si dovrà ragionare su come rappresentare questa metà campo. Le alleanze non si fanno sui titoli ma sui contenuti". Lega e Forza Italia "devono dire, rispetto alle scelte fatte su alleanze e temi, vedi la Bolkestein, da che parte stanno e quindi dirci se su questo si vuole cambiare passo da qui alle politiche. Salvini? Non lo sento da prima dell'elezione di Mattarella"
“Spero che il centrodestra si possa ricostruire, altrimenti si dovrà ragionare su come rappresentare questa metà campo“. La dice chiara Giorgia Meloni, la presidente di Fratelli d’Italia che da settimane è in collisione con l’alleato storico, il leghista Matteo Salvini. Una frattura aperta nei giorni dell’elezione del presidente della Repubblica – quando Meloni ha attaccato Salvini per la scelta di convergere sul bis di Mattarella – e che rischia di aggravarsi con l’apertura della campagna elettorale per i referendum sulla giustizia, con i due partiti divisi sui quesiti su legge Severino e custodia cautelare. Nella registrazione di Porta a porta in onda giovedì sera su Rai 1, alla domanda se nel “centrodestra rinnovato” intenda includere Lega e Forza Italia, Meloni risponde: “Non va chiesto a me ma gli altri, che dicano a che condizioni ci vogliono stare. Le alleanze non si fanno sui titoli ma sui contenuti. Sono loro a dover dire rispetto alle scelte fatte su alleanze e temi, vedi la Bolkestein, da che parte stanno e quindi dirci se su questo si vuole cambiare passo da qui alle politiche”. Il riferimento è alla riforma delle concessioni balneari a cui il Consiglio dei ministri, due giorni fa, ha dato il via libera all’unanimità.
“In piena crisi e pandemia”, attacca Meloni, il Cdm “è stato convocato per parlare di concessioni balneari, il che dovrebbe destare imbarazzo. Lo si fa invece di pensare al caro bollette rispetto a cui il governo non è stato poi così utile, invece di parlare di porre fine a misure inutili come il green pass e il super green pass, o di fermare l’incessante sbarco di migranti non vaccinati sulle nostre coste. Non se ne parla: per il governo italiano la grande emergenza nazionale era espropriare trentamila aziende italiane e legittimare due sentenze in cui il Consiglio di Stato espropriava a sua volta il Parlamento della sua potestà legislativa”, sostiene. “Noi non difendiamo privilegi. A differenza degli altri non lo abbiamo mai fatto. Noi difendiamo il lavoro, chi investe e si indebita per fare sempre più bella la propria azienda, un modello di turismo balneare che tutti ci invidiano. Vogliamo difendere l’Italia: vediamo quanti altri vogliono farlo qui”, dichiara.
Sui rapporti con Matteo Salvini, Meloni ha detto di non sentirlo “da prima dell’elezione di Mattarella”. In passato, aggiunge, un altro lungo periodo di freddezza c’era stato “quando ho saputo, dalle agenzie, che sosteneva il governo Draghi“. “Nel centrodestra ci sono cose che vanno chiarite”, attacca la leader di FdI, “Non sono disponibile a continuare così e fare finta di niente, se non c’è la volontà dichiarata e dimostrabile di far parte del centrodestra. Agli alleati chiedo: scegli il centrodestra o scegli questo governo? Parliamo, ok, ma di cose concrete: patto anti-inciucio, garanzie sulla legge elettorale, regole di ingaggio chiare. Cose semplici che servono per fare un’alleanza”.