Il decreto per calmierare i prezzi prevede l'azzeramento degli oneri di sistema sull'elettricità sia per le famiglie che per le Pmi e le imprese più grandi per 3 miliardi, riduzione dell’Iva sul gas al 5%. Non ci sarà uno scostamento di bilancio. Un miliardo all'anno al settore per auto per la transizione ecologica
Via libera del consiglio dei ministri all’unanimità al nuovo decreto contro il caro-bollette e al decreto sulle cessioni dei crediti legati ai bonus edilizi, compreso il Superbonus 110%. Le misure per contenere il caro energia anche nel secondo trimestre 2022 valgono nel complesso 5,8 miliardi di euro. Nel decreto varato nel pomeriggio è previsto l’azzeramento degli oneri di sistema sull’elettricità sia per le famiglie che per le Pmi e le imprese più grandi per 3 miliardi, riduzione dell’Iva sul gas al 5 per cento per circa 590 milioni, riduzione degli oneri sul gas per 480 milioni, rafforzamento del bonus sociale per 500 milioni, credito di imposta per le circa 4mile imprese energivore per 700 milioni e per 1000 imprese gasivore per circa 500 milioni. Il decreto contiene anche lo stanziamento di fondi ai comuni per coprire gli extra-costi per le bollette. E risorse ad hoc per gli impianti sportivi e le piscine in particolare, tra le più colpite dal mix tra restrizioni Covid e caro-bollette. Si starebbero ancora facendo i calcoli definitivi per indicare le risorse, che per lo sport, istanza portata al tavolo dal ministro Giancarlo Giorgetti, potrebbero aggirarsi attorno ai 100 milioni. Arrivano poi altri 400 milioni di euro per le spese Covid delle Regioni per far fronte alla quarta ondata e per l’aumento della bolletta energetica per le strutture sanitarie.
Le risorse non arriveranno da nuovo deficit ma, ha spiegato Mario Draghi, grazie alle maggiori risorse che derivano da una crescita economica migliore delle attese. “Ampliamo le misure sulle bollette e interveniamo in modo strutturale sulla produzione del gas italiano e per semplificare l’installazione di impianti di energia rinnovabile” ha detto Draghi. Il presidente del Consiglio ha aggiunti che il governo “sta riflettendo” su come coinvolgere le imprese energetiche nello sforzo per alleviare il caro energia. “Sì ci aspettiamo che i grandi produttori di energia condividano con il resto della popolazione il peso dei rincari dell’energia, sul come ci stiamo riflettendo”, ha detto Draghi. Ma è su questo punto che arriva il pressing di Giuseppe Conte, leader del M5s: “C’è bisogno che i grandi gruppi e gli operatori che hanno ottenuto profitti dai rincari contribuiscano ad alleviare il peso enorme che il caro bollette sta esercitando sulla vita di famiglie e imprese. Facciamo presto“.
Trivelle in azione – Per garantire la possibilità di disporre di gas naturale da vendere alle industrie a “prezzi ragionevoli”, attraverso il Gse (Gestore dei servizi energetici) lo Stato può stipulare contratti di acquisto – massimo decennali – con i titolari di concessioni di giacimenti di gas sul territorio nazionale, “sulla terraferma e nel mare territoriale”, anche “nel caso di concessioni in condizione di sospensione volontaria delle attività”. Come preannunciato, è previsto l’incremento della produzione nazionale di gas oltre a un pacchetto di norme per aumento e ottimizzazione dello stoccaggio.
Il dettaglio delle misure – Con il nuovo decreto vengono prorogate per il secondo trimestre le misure già in essere, come l’azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione con potenza disponibile fino a 16,5 kW, nonché alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici, la riduzione dell’Iva al 5% e degli oneri generali per il settore gas, il rafforzamento del bonus sociale per le famiglie con basso Isee e dei nuclei numerosi e il credito d’imposta per le imprese energivore. Viene inoltre introdotto un nuovo contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, in favore delle imprese gasivore.
Compensazioni per i rincari dei materiali da costruzione – Arrivano altri 100 milioni per il 2022 per fronteggiare nei primi sei mesi dell’anno gli aumenti eccezionali dei prezzi di alcuni materiali da costruzione. La compensazione per i contratti in corso sarà determinata applicando le variazioni in aumento o in diminuzione dei relativi prezzi superiori l’8 per cento se riferiti esclusivamente all’anno 2022 ed eccedenti il 10 per cento se riferiti a più anni.
Fondi per auto e microchip – Il decreto dovrebbe contenere anche l’istituzione di uno specifico fondo per sostenere la transizione del settore auto verso le motorizzazioni elettriche. Intervento sui cui nei giorni scorsi si erano tenuti diversi incontri tra ministri dopo le reiterate richieste di industrie e sindacati del settore. Il fondo dovrebbe avere una dotazione di 800 milioni di euro per quest’anno e poi rifinanziato con un miliardo all’anno per 8 anni. I fondi serviranno anche a finanziare incentivi per ibrido ed elettrico. Istituito anche un fondo con lo scopo di promuovere la ricerca e lo sviluppo della tecnologia dei microprocessori, la riconversione dei siti industriali esistenti e l’insediamento di nuovi stabilimenti in Italia. Lo stanziamento è ancora in corso di definizione ma riguarda un periodo che va dal 2022 al 2030.
Truffe sui bonus punite anche con il carcere – Il decreto sui bonus edilizi per cercare di arginare le frodi che hanno riguardato queste agevolazioni. Per i crediti dei bonus edilizi sono possibili, oltre alla cessione del primo richiedente, “due ulteriori cessioni” ma solo se effettuate “a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo”. Lo prevede la bozza di decreto sulle “misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia” che reintroduce, in forma limitata, la possibilità di cessioni successive dei crediti. Inoltre “al credito è attribuito un codice identificativo univoco, da indicare nelle comunicazioni delle eventuali successive cessioni”. Le disposizioni si applicano alle cessioni inviate all’Agenzia delle entrate dal primo maggio 2022. Il decreto stanzia 350 milioni di euro a favore di Comuni, città metropolitane e province: 50 milioni per compensare i Comuni del mancato incasso dell’imposta di soggiorno e del contributo di sbarco nel secondo trimestre 2022 e 300 milioni come contributo straordinario per “garantire la continuità dei servizi erogati”. Lo si legge nella bozza del provvedimento.
Arrivano inoltre multe e anche il carcere per il “tecnico abilitato” che, nelle asseverazioni necessarie per ottenere i bonus edilizi, “espone informazioni false o omette di riferire informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto di intervento o sulla effettiva realizzazione”, oppure “attesta falsamente la congruità delle spese”. La reclusione va da due a cinque anni e la multa da 50.000 a 100.000 euro. Pena aumentata “se il fatto è commesso per conseguire un ingiusto profitto per sé o per altri”. E’ quanto si legge nella bozza del decreto che introduce “misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia”.