Il governo ha posto la questione di fiducia sul decreto Milleproroghe. Il testo è stato licenziato dalle commissioni dopo un rinvio dovuto ai rilievi avanzati dalla Ragioneria dello Stato in particolare su 4 commi del decreto che erano senza copertura finanziaria. Tra questi c’era anche quello che reintroduceva il bonus psicologo che comunque è stato salvato nella stesura finale. A confermarlo è stato Filippo Sensi, parlamentare del Pd che in questi giorni si è battuto per la reintroduzione del bonus: Tutto ok. Approvato adesso. Roma locuta, causa finita. Si va in aula, come ci eravamo detti l’altra notte”. La norma è stata modificata leggermente nella parte della copertura. Il limite di spesa per il 2022 sarà di 10 milioni. Il bonus sarà di 600 euro e seguirà l’Isee.
A saltare dal decreto, invece, sono state le assunzioni in sanità alla Regione Calabria, che erano state previste da un emendamento. Su indicazione della Ragioneria, le commissioni sono tornate sui propri passi stralciando la norma. Restano invece salve le altre assunzioni per la Regione Calabria, “di personale non dirigenziale a tempo indeterminato”, in particolare quello “in servizio presso l’Azienda Calabria Lavoro“, stanziando 5 milioni per il 2022 e 10 per il 2023.
La Ragioneria dello Stato, secondo la nota che l’Ansa ha potuto leggere, ricorda a proposito dell’emendamento che autorizzava le assunzioni nella sanità calabrese che nel 2019 era stato introdotto, “per regioni ed enti locali una nuova disciplina in materia di facoltà assunzionali basata sulla sostenibilità finanziaria misurata sulla base delle entrate correnti accertate” e quindi “la richiesta di effettuare assunzioni oltre la sostenibilità finanziaria determina incrementi della spesa di personale a fronte della quale non sussistono idonee forme di copertura, prescindendo dalla sostenibilità finanziaria, con il conseguente rischio di provocare criticità finanziarie e pregiudizio degli equilibri di bilancio anche in considerazione del disavanzo di amministrazione che registra la predetta Regione. La relazione tecnica non fornisce elementi utili a giustificare gli oneri indotti dalla proposta, stimati in 11 milioni“.
Per quanto riguarda infine il credito di imposta per i cuochi professionisti, ultima norma messa in discussione dalla Ragioneria, esso è prorogato solo al 2022 e non al 2023, come un emendamento aveva previsto inizialmente.