“Non mi convincono le motivazioni con le quali la sottosegretaria” allo Sport, Valentina “Vezzali ha detto che Djokovic potrà partecipare agli Internazionali di Roma, ci sono delle regole che vanno rispettate finché ci sono”: lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa a 24 Mattino su Radio 24. Nei giorni scorsi, Vezzali aveva sottolineato che secondo le attuali norme sulle competizioni sportive per Djokovic non esistono divieti di partecipazione agli Internazionali, in programma a Roma dal prossimo 2 maggio.
Costa spiega invece che “creando dei varchi, permettendo delle deroghe, si finisca per dare dei messaggi sbagliati”. “Credo che dobbiamo essere tutti uguali di fronte alle regole, alle norme – ha proseguito il sottosegretario alla Salute -, e chi ha un grande seguito, chi può darci una mano in questa opera a maggior ragione deve dare il buon esempio. Quindi sono contrario alla presenza di Djokovic agli Internazionali di Roma”. Dagli uffici della Sottosegretaria è arrivata in seguito una replica alle dichiarazioni di Costa in cui si spiega che “non si è mai parlato di concedere una deroga al tennista Nole Djokovic, ma si è solo ribadito quale sia l’attuale normativa”.
La sottosegretaria Vezzali aveva spiegato negli ultimi giorni che il tennis “è uno sport all’aperto e non è previsto il green pass rafforzato”. Ma, come ha ricordato anche Vezzali, senza il certificato verde rafforzato Djokovic non potrebbe dormire in un albergo, bere un caffè al bar o mangiare al ristorante. Inoltre, secondo le regole attualmente in vigore, è obbligatorio esibire il Super green pass anche per accedere agli spogliatoi e alle docce.
È importante ricordare poi che l’Australia aveva impedito a un giocatore non vaccinato, seppure numero 1 al mondo, di prendere parte allo Slam di Melbourne, come prevedevano le regole. Gli organizzatori di Roland Garros, in Francia, e Wimbledon, in Gran Bretagna, per ora, hanno annunciato che useranno lo stesso criterio. Djokovic, in un’intervista alla Bbc, aveva spiegato che è “disposto a pagare il prezzo” di non disputare tornei dei Grandi Slam “se costretto a vaccinarmi”. Ma a quanto pare in Italia, nonostante ci siano forti restrizioni nei confronti delle persone non vaccinate, compreso l’obbligo sul posto di lavoro per gli over 50, per una superstar della racchetta queste regole possono essere sorvolate, addirittura su richiesta di un esponente del governo che le ha emanate.