Assolto in via definitiva dalla corruzione e incassata una prescrizione per il reato di traffico di influenze per Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma ed ex ministro, era rimasto in piedi il solo finanziamento illecito e il traffico di influenze (dovuto a una derubricazione di un episodio di corruzione, ndr) nell’ambito dell’inchiesta romana “Mondo di mezzo” – all’inizio chiamata Mafia Capitale.Inchiesta che poi ha portato alla condanna per corruzione a condanne definitive per Massimo Carminati e Salvatore Buzzi. Oggi Alemanno quindi, nell’appello bis ordinato dalla Cassazione per rideterminare la pena, è stato condannato a un anno e dieci mesi dai giudici della IV sezione penale della Corte d’Appello di Roma. Il procuratore generale aveva chiesto di condannare Alemanno, presente in aula, a due anni e mezzo. Nel primo appello l’imputato era stato condannato a 6 anni.
Secondo l’accusa, tra il 2012 e il 2014, per il tramite l’ex ad di Ama Franco Panzironi, l’esponente dell’allora An avrebbe ricevuto, attraverso la sua Fondazione Nuova Italia, oltre 223mila euro tra cene elettorali, finanziamenti alla sua associazione e denaro contante. Una parte consistente dei soldi sarebbe arrivata nell’ottobre 2014, a due mesi dalla prima ondata di arresti avvenuti il 4 dicembre. Soldi, secondo l’accusa, arrivati dai due principali protagonisti dell’inchiesta ex “mafia capitale”: Salvatore Buzzi, a capo dell’universo di cooperative racchiuse sotto il marchio della 29 Giugno, e Massimo Carminati, noto estremista di destra. Va ricordato che l’iniziale aggravante mafiosa è decaduta in Cassazione per tutti gli imputati alla quale era stata contestata.
In sede di indagine i carabinieri del Ros di Roma avevano infatti ricostruito le dazioni illecite di denaro giunte da Buzzi e Carminati sul conto corrente della Nuova Italia. Somme per un valore complessivo di 198.500 euro arrivarono nel periodo compreso dal 4 gennaio 2012 al 3 settembre 2014, mentre altri 25mila euro sono arrivati sul conto corrente dell’allora mandatario elettorale di Alemanno. A pagare quelle cifre i soggetti riconducibili in particolare a Buzzi (Casa Comune 2000, Unicop, Eriches 29, cooperativa Formula Sociale, Sarim Immobiliare e Sial Service) ma anche soggetti economici che in qualche modo, secondo gli inquirenti, agivano in accordo con il ras delle cooperative (Edera di Franco Cancelli per la somma di 60.000 euro, coop. Un Sorriso e Impegno per la Promozione di Sandro Coltellaci per la somma di 15.000 euro). “I bonifici della fondazione non li faceva Alemanno, il quale non ha mai effettuato alcun pagamento, in tutti i documenti compare solo il nome di Panzironi (l’ex ad di Ama, ndr)”, avevano ribattuto i suoi avvocati Franco Coppi e Pietro Pomanti. Quanto ai 10mila euro dati da Formula Sociale, “altro non erano che un regolare versamento tramite bonifico che riguarda la Fondazione Nuova Italia”.