In questo che pare il diaro della marmotta (concetti ripetuti con variazioni di stile – sintassi – ma identici nella vocazione) torniamo a parlare di una differenza fondamentale. Criticare il look, l’outfit di una persona non è uguale a criticarne l’aspetto. Se in questo giornale abbiamo sbagliato nel muoverci sul secondo terreno, ce ne scusiamo. Oggi “tocca” a Nicole Kidman. L’attrice nominata all’Oscar e indubbiamente dotata di puro talento, appare sulla copertina del nuovo numero di Vanity Fair Hollywood Edition. Kidman indossa una minigonna Miu Miu, un top, scarpa bassa e calzettoni tirati su. College. La stylist è una delle più affermate, Katie Grand. Ora, uno può dire che il look da copertina scelto per l’attrice non corrisponde al suo gusto? Certo che sì. Può parlare del corpo di Kidman in termini denigratori? No. Chiaro. Ma andiamo oltre. Il post del magazine è stato commentato tantissime volte e tantissimi sono coloro che trovano “inadeguato” il modo in cui Kidman è vestita: “troppo” per una bravissima attrice come lei, “troppo” per la sua età. “Stiamo cercando di rendere una donna matura come una ragazzina di 13 anni?“, “Perché l’avete vestita così? Si tratta di un’attrice con 40 anni di carriera“. E così via. Le foto di Kidman hanno una storia. Sono di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari. “Nicole Kidman è una star del cinema, ma approccia ogni nuovo ruolo come se fosse appena uscita dalla scuola di teatro“, titolo del pezzo firmato Julie Miller. Già già. Uno può sempre pensare che l’outfit sia brutto, ci mancherebbe. Ma se legge, scopre. E scopre pure che Kidman non è la sola protagonista del portfolio: Andrew Garfield, Idris Elba, Kristen Stewart, Simu Liu, Benedict Cumberbatch, Michaela Jaé Rodriguez e Penélope Cruz sono protagonisti degli scatti dei due artisti, che hanno creato per loro ‘habitat’ speciali, partendo dal modo in cui si vedono. Citiamo un commento: “L’età non conta. Sta benissimo, e se vuole indossare quell’outfit a chi importa?“. Inutile dire che oltre al modo di vestire c’è chi commenta anche l’aspetto di Kidman, 54 anni, gridando all’eccessivo ricorso a trattementi estetici. Il discorso va in una strada ancora più spinosa. Come spesso fatto in queste pagine parlando della malinconica fragilità con la quale molte persone approcciano l’invecchiamento, vale la pena mettere in mezzo Irène Nemirovsky (di nuovo, sì, di nuovo! Finché non l’avrete letto tutti quanti). La scrittrice, già negli anni ’30, osservava, creava personaggi immortali, non giudicava anzi accoglieva ogni fragilità e debolezza.
“Voi non invecchierete mai, perché avete cominciato a prendervi cura della vostra bellezza quando era ancora intatta”, diceva Carmen Gonzalès mentre massaggiava i fianchi snelli e perfetti di Gladys. Ma a Gladys questo non bastava: non le interessava la bellezza fragile, patetica, minacciata della maturità; aveva bisogno dello splendore, del trionfo insolente della vera giovinezza”.
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