Stop ai lavori per la sicurezza stradale, niente stipendio per i dipendenti: Unicredit volta le spalle al Consorzio autostrade siciliane e chiude i rubinetti. Una vera e propria dèbâcle per l’Ente regionale che ha in gestione 300 km di autostrada dell’Isola (340 km gestite invece direttamente dell’Anas), costretto adesso a chiedere un’anticipazione di liquidità di 10 milioni al governo siciliano, per scongiurare il blocco dei lavori. Doveva essere la gestione finalmente virtuosa del governo di Nello Musumeci, gestita dal forzista Marco Falcone, assessore ai Trasporti, dopo anni di mala gestio. Adesso arriva però lo schiaffo al Consorzio da parte di Unicredit che svolge il servizio di Tesoreria ma che ha deciso di non concedere più credito: “La banca ha congelato il fido che da sempre accordava al Consorzio perché, sulla base di nuove disposizioni normative nazionali, afferma di non poterlo più concedere in assenza di garanzie reali. Il Cas, con la riforma che lo ha trasformato in ente pubblico economico, non può fornirle perché è un ente che si sostiene solo sulle sue forze e non gode più di trasferimenti ordinari”, spiegano dall’assessorato E Falcone sminuisce: “È una mancanza di liquidità, non un passivo. Rientra nella normale gestione di un ente, che – attenzione – prima non pagava le ditte, e per questo si bloccavano i lavori, mentre adesso paga, sostenendosi solo con le proprie forze economiche, con la conseguenza di una maggiore esigenza di liquidità”.

Non sono d’accordo però i sindacati che si rivolgono direttamente alla Corte dei conti puntando il dito sulla cattiva gestione e in particolare sulla delibera 52 del 28 dicembre scorso, quella in cui il Cas chiede ad Unicredit di prorogare il servizio di tesoreria e un anticipo di cassa di 15 milioni di euro, incassando però il Niet della banca. Unicredit aveva, infatti, stipulato un contratto con il Cas scaduto il 15 dicembre del 2014, da allora per legge era stata costretta a continuare in proroga il servizio, in attesa che venisse con gara pubblica individuato un altro istituto di credito. I bandi sono però negli anni andati deserti, fino al 2021, quando il Cas non ha neanche bandito la gara, con la scusa del Covid: “Considerato il protrarsi dello stato di emergenza covid, che al momento non consentirebbe la bandizione di ulteriore gara per l’affidamento del servizio a nuovo gestore” così scrive il direttore generate Salvatore Minaldi nella delibera 52. La stessa in cui spiega che la mancata proroga “paralizzerebbe l’attività finanziaria dell’Ente con gravi ripercussioni sulla normale gestione dello stesso Ente conseguente potenziale pregiudizio per la sicurezza stradale”. Non un’inezia, dunque. E così è stato: la mensilità di gennaio per 300 dipendenti è saltata e tutti lavori stradali sono stati bloccati. Per i sindacati, poi, la scusa del Covid non regge: “Ciò risulta palesemente falso – scrivono in una nota Filt Cgil Fit Cisl, Ugl, Sla Cisal, Cub Trasporti, Uiltrasporti e Lata – in quanto basta l’accesso agli atti per contraddire quanto dichiarato circa i bandi di gara espletati al Consorzio per altre casistiche”.

Ma non solo: “Nel corso dell’anno 2021 – continuano – è andato a buon fine anche l’articolato espletamento concorsuale con relative assunzioni di personale tecnico”. E puntano il dito sul “premio” per il direttore generale, ovvero la liquidazione di somme “premiali” per il direttore generale Salvatore Minaldi che hanno sforato la soglia di legge di 100mila euro “anche se lo stesso, risulta assegnato senza la nomina del previsto nucleo di valutazione, senza una specifica delibera e quindi con la contestuale mancata pubblicazione del suddetto atto sul sito del Consorzio, quale atto obbligatorio e da ultimo, con la recente contestazione, da parte della Regone Sicilia, alla anomala quantificazione dell’importo liquidato”, insistono i sindacalisti. Ed è in effetti il 12 gennaio, quando il dirigente regionale Biagio Vivoli, scrive al Consorzio riguardo al “recupero della somma eccedente il tetto di 100.000 euro del trattamento economico percepito nell’anno 2019 dall’ingegnere Salvatori Minaldi”, direttore generale del Cas. Solo l’ultimo capitolo di una storia che nasce nel 1997, quando viene istituito il Consorzio autostrade siciliane che ha in concessione dal ministero dei Trasporti la gestione delle autostrade Messina – Catania – Siracusa, Messina – Palermo e Siracusa – Gela: quest’ultima ancora incompleta, mentre le altre tratte sono piene di deviazioni per lavori di messa in sicurezza che paiono interminabili. Come quella dopo la frana di Letojanni, riversatasi sull’autostrada A18 (Messina – Catania) il 5 ottobre del 2015 e ancora chiusa al traffico. Un ente molto spesso passato sotto la lente dell’autorità giudiziaria (sei inchieste in sei anni fino al 2020) e perfino redarguito dall’Anac per l’affidamento diretto negli anni dei contenziosi a due studi legali. Un peso notevole sulle casse del Consorzio che contava contenziosi aperti per 200 milioni di euro. La mala gestio aveva però lasciato il passo alla nuova gestione virtuosa sventolata dall’assessore Falcone perfino nella richiesta dell’anticipazione di 10 milioni: “È utile sottolineare come il Cas si sia ripreso in modo virtuoso – scrive Falcone nella richiesta di 10 milioni accordata dal governo di Musumeci – negli ultimi anni da una situazione di cronica criticità. Lo stesso istituto di credito ha confermato un significativo miglioramento della situazione complessiva del Consorzio. Non è un caso, sotto tale ultimo profilo, che il rapporto con l’Ente, fino ad un recente passato gestito dall’istituto di credito in una fase precontenziosa, da circa un anno e mezzo è gestito con modalità ordinarie”. Modalità ora però azzerate da Unicredit.

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