A 30 anni dall’inizio dell’inchiesta Mani Pulite, che a partire dal 1992 ha tolto il velo dal sistema corruttivo su cui si era basata la politica degli anni precedenti, due dei protagonisti di quella stagione, gli ex magistrati Piercamillo Davigo e Gherardo Colombo, hanno ricordato le fasi salienti dell’inchiesta dialogando con Peter Gomez e Gianni Barbacetto, che seguirono e raccontarono quelle vicende da cronisti. Una delle accuse che da sempre è stata rivolta al pool è stata quella di aver, per certi versi, risparmiato l’ex Partito Comunista (poi Pds) dall’ondata di arresti che ha, invece travolto altri partiti storici, come il Partito Socialista e la Democrazia Cristiana.
“La sensazione che avevo io – racconta Davigo – è che mentre le imprese normali finanziavano i partiti della maggioranza, le cooperative cosiddette rosse finanziavano il Pci. Dare soldi ai partiti non è vietato, è vietato farlo di nascosto e le cooperative iscrivevano a bilancio i soldi che davano al partito, perlomeno una parte, quindi non c’era una pista immediatamente illegale da seguire”. E, continua :”Però in alcuni casi è accaduto, per esempio dalle dichiarazioni di Sama risulta che un miliardo di lire era stato destinato ai vertici dell’allora Pci e fu portata a Botteghe Oscure da Gardini e Cusani. Gardini si è suicidato, Cusani non ha mai parlato, cosa potevamo fare? Torturare Cusani? Lo stesso per quanto riguarda Greganti. Greganti ha preso una somma dello stesso ammontare di altre somme, ma anche i decimali, che erano destinate ad altri partiti. Quindi era verosimilmente una tangente. Però dalle indagini che sono state fatte è risultato che questo si era comprato la casa… e non ha mai parlato. Certo, è stato in carcere, è stato condannato ma non ha detto una parola”.
Poi conclude il racconto con una nota di ironia: “Comunque ci venivano rivolte delle accuse a volte davvero stravaganti. Sono stato accusato di aver voluto favorire Partito Comunista perché avendo fatto fare una perquisizione Botteghe Oscure anziché farla fare alla Guardia di Finanza l’avrei fatto fare ai carabinieri. Ora, pensare che i carabinieri abbiano simpatie comuniste… anche perché non si trattava di fare un’analisi di documenti, ma di vedere cosa ci poteva essere prenderlo. Detto questo, l’idea che ci possa essere una strategia politica è un’idea talmente cretina… che non riesco a prenderla sul serio. Faccio solo due considerazioni di ordine politico: in tutto il mondo la destra vuole legge e ordine solo in Italia la destra vuole l’impunità… Io ho fatto il servizio militare come ufficiale, ho fatto anche il richiamo alle armi ed era l’epoca della guerra fredda: non diventavi ufficiale se eri di sinistra…”