Si chiama “affido culturale” ma nessuno pensi al bambino disagiato da andare a prendere e portare al cinema o a teatro. L’idea è un’altra: è quella di condividere esperienze tra famiglie. In pratica: se vai in biblioteca con tuo figlio o alla presentazione di un libro, ti viene “affidato” anche un altro nucleo famigliare con il quale vivere insieme qualche ora. Così la cultura diventa il trampolino di lancio per fare legami, per intrecciare conoscenze.

A lanciare questa iniziativa, al Municipio 8 del comune di Milano è l’associazione “Mitades”: una persona, una coppia o un genitore che abitualmente accompagna i propri figli al cinema, a visitare un sito archeologico, ad ascoltare un cantante o una band, possono organizzare l’uscita con una famiglia che non andrebbe mai in uno di questi luoghi. A dare loro una mano sono le realtà del territorio: tutti possono offrire il loro contributo; chi fa danza, cinema, giocoleria, arte, chi organizza gite. Non ci sono limiti. Per proporsi basta scrivere a comunicazione@mitades.it.

“In solo quindici giorni – spiega Silvia Baldini di “Mitades” – abbiamo avuto più di duecento persone di Milano che si sono mostrate interessate a partecipare al nostro progetto. Altri cinquanta ci hanno chiamato dal resto d’Italia. Abbiamo anche già una serie di realtà che si sono messe a disposizione: il liutaio Andrea Stanzione; “Spazio Teatro89”; l’associazione “Amici di Brera”; la biblioteca comunale Gallaratese e il teatro “Munari”. Questa grande adesione non mi stupisce, sapevo sarebbe arrivata”. L’associazione è pronta a partire: grazie ai fondi messi a disposizione del Municipio 8 (1800 euro) venticinque coppie usufruiranno di cinque uscite.

Un progetto che vede messa in campo anche una sorta di economia virtuale: la famiglia affidata ha degli “e-ducati” a disposizione da spendere in queste attività culturali mentre quella affidataria paga da sé online il costo dei biglietti, accedendo alla biglietteria con gli altri genitori, evitando ogni eventuale imbarazzo. Intanto a “Mitades” stanno ricevendo numerose chiamate anche da altre amministrazioni comunali lombarde che vorrebbero mettere in campo l’affido culturale anche nella loro realtà. Nella testa di Silvia Baldini c’è l’idea di diffondere questa iniziativa ma non la pretesa di gestirla in tutta la regione: “Noi possiamo contribuire per la parte pedagogica ma serve che vi sia l’adesione di una struttura locale. Ciò che è importante è comprendere la filosofia di fondo. Qui nessuno insegna a nessuno. Portare, accompagnare sono verbi da abiurare. Non è volontariato, è un tempo di condivisione. Se non sei abituato ad andare a teatro non lo devi fare per pietà, per fare un servizio caritatevole. Non è questo che ci interessa”. L’idea è già stata messa in campo a Napoli, Roma, Bari e Modena nel 2020 e ha dato ottimi risultati che ora “Mitades” spera di ottenere anche a Milano.

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