Intanto è arrivata nel porto di Brindisi nave Florencia, sempre della compagnia Grimaldi, che ha preso il posto della nave andata a fuoco ieri nel coprire la tratta Grecia-Puglia. Uno dei superstiti: "Siamo fermi a Corfù, nessuna notizia sul ritorno"
Sono riprese sabato mattina all’alba le ricerche delle 12 persone che ancora mancano all’appello dopo l’incendio divampato venerdì 18 febbraio sul traghetto Olympia della Grimaldi Lines, a 10 miglia dalle coste dell’isola di Corfù. La guardia costiera greca ha fatto sapere che i dispersi sono tutti autisti di camion, nove dei quali bulgari e tre greci: le speranze di trovare eventuali superstiti si affievoliscono con il passare delle ore. Sono stati proprio alcuni camionisti salvati ieri a raccontare ai soccorritori che diversi loro colleghi hanno preferito dormire a bordo dei loro mezzi parcheggiati nel ponte mezzi, perché le cabine e le sale per i passeggeri erano sovraffollate. L’incendio a bordo è ora “sotto controllo”. Intanto la Procura di Corfù ha aperto un’indagine nella quale si ipotizzano i reati di naufragio e attentato alla sicurezza dei trasporti.
Grimaldi Lines ha confermato che al momento del disastro il traghetto trasportava 239 passeggeri, 51 membri dell’equipaggio oltre a 153 mezzi pesanti e 32 automobili, ma la guardia costiera greca rende noto che fra le 278 persone salvate due non erano registrate come passeggeri: si tratta di cittadini afghani. Intanto, è arrivata nel porto di Brindisi nave Florencia, sempre della compagnia Grimaldi, che ha preso il posto della nave andata a fuoco ieri nel coprire la tratta Grecia-Puglia: al momento non c’è ancora nessuna notizia, invece, sul rientro dei passeggeri italiani superstiti. “Siamo ancora qui in albergo a Corfù. A noi era stato detto che alle 9 dovevamo stare a Brindisi. Dalle voci che si sentono se non ci danno l’ok dalle autorità greche non ci fanno partire. Non sappiamo niente. Ci era stato detto che saremmo dovuto tornare con un’altra nave”, ha spiegato all’Adnkronos Mino Roma, l’imprenditore brindisino che era a bordo della Euroferry Olympia della Grimaldi Lines.
Dopo essere stato soccorso insieme a quasi tutti gli altri passeggeri è stato portato nell’isola greca. Nel paese ellenico si era recato per un viaggio di lavoro. Da alcune notizie si era pensato che i passeggeri e l’equipaggio italiano sarebbero dovuti tornare a Brindisi in mattinata ma per il momento è tutto fermo. “In albergo siamo una decina, stiamo come carcerati”, aggiunge. “Le altre persone italiane non so dove stiano. Sto pensando solo a tornare a casa”, prosegue con voce turbata per i momenti di paura vissuti sul traghetto. “Non voglio pensare ad altro. Da Corfù a Brindisi in traghetto ci vogliono 7/8 ore, a meno che non ci portino con un altro mezzo”, conclude Roma.
Un altro dei naufraghi del traghetto Euroferry Olympia, invece, ha raccontato all’emittente televisiva greca Skai di aver vissuto la stessa tragedia nell’incendio della nave Norman Atlantic nel dicembre 2014, il disastro avvenuto nel Canale d’Otranto in cui morirono 31 persone. L’uomo ha spiegato che “rispetto al precedente incidente c’è stata una mobilitazione più veloce all’interno della nave e sono stati in grado di lasciarla in tempo” e che anche le condizioni meteorologiche, in questa circostanza, “sono state un fattore positivo”.