La pronuncia è senza rinvio. L'avvocato dell'imprenditore amico di Renzi, Di Noia: "Chiusa una volta per tutte questa questione". Renzi: "Oggi vincono le persone che credono nella giustizia"
La Corte di Cassazione ha annullato per la terza volta l’ordinanza del tribunale del Riesame che rigettava il ricorso contro i sequestri subiti dall’imprenditore Marco Carrai nell’ambito dell’inchiesta sulla fondazione Open. Lo rende noto l’avvocato Massimo Di Noia, uno dei difensori di Carrai, specificando che la Cassazione ha annullato senza rinvio. I sequestri erano avvenuti nel 2019. Ora i magistrati che hanno indagato su Open dovranno restituire tutto all’amico dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. Le motivazioni dei giudici arriveranno entro un mese. “Nel corso di questi anni, il Tribunale del Riesame di Firenze – spiega il difensore di Carrai – si era già pronunciato sullo stesso decreto altre due volte e in entrambe le occasioni le sue ordinanze erano sempre state annullate dalla Cassazione; anche la terza ordinanza ha avuto la stessa sorte delle due precedenti, ma questa volta l’annullamento è stato senza rinvio, diventando definitivo”.
Di Noia aggiunge che questa pronuncia ha “chiuso, una volta per tutte, la questione”. Secondo il legale ha anche “statuito che non sussiste neppure l’ipotesi astratta del delitto di illecito finanziamento di partito e che la Fondazione Open ha sempre operato lecitamente per il raggiungimento dei suoi scopi statutari”. Per l’avvocato “resta francamente incomprensibile la scelta processuale della Procura di Firenze: soltanto dopo che era stata celebrata davanti alla Cassazione l’udienza di discussione e dopo che quest’ultima aveva rinviato al solo scopo di rendere nota la sua decisione, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio degli imputati, senza attendere di conoscere la deliberazione della Corte”.
La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 11 indagati dell’inchiesta Open dieci giorni fa. Tra questi figurano Renzi, Carrai, gli ex ministri Maria Elena Boschi e Luca Lotti e l’ex presidente di Open Alberto Bianchi. Come noto, dopo la notizia della richiesta di rinvio a giudizio, Renzi ha deciso di denunciare il procuratore capo di Firenze e due sostituti procuratori per questioni che c’entrano con il loro lavoro, ma non il loro operato su Open.
Sulla decisione della Cassazione, è intervenuto Matteo Renzi, con un post corredato da una foto che lo ritrae con il suo “amico fraterno” Carrai. “Chi ha subito le conseguenze di sequestri illegittimi – ha scritto l’ex premier, ora leader di Italia Viva – sa che niente potrà risarcire le lacrime e il dolore di questi mesi: oggi c’è un messaggio di speranza per i più giovani: quando parla la giustizia, tace il giustizialismo. Oggi vincono le persone che credono nella giustizia”.