Un episodio che ricorda molto il Sofagate dell’aprile 2021 quello che ha visto coinvolta nuovamente la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. È successo giovedì – 17 febbraio – durante l’arrivo dei leader africani a Bruxelles per il vertice Ue-Africa, quando il ministro degli esteri ugandese Odongo Jeje ha saltato la stretta di mano con la numero uno dell’esecutivo europeo dopo la foto di rito con von der Leyen, il presidente del Consiglio Ue Charles Michel e il presidente francese Emmanuel Macron.
Ugandan Foreign Minister Abubakhar Jeje Odongo appeared to ignore EU Commission President Ursula von der Leyen at an official reception in Brussels pic.twitter.com/vMP0iAwtW2
— Reuters (@Reuters) February 19, 2022
Il ministro ugandese, infatti, come si vede dalle immagini che stanno rimbalzando sui social in queste ore, ha direttamente stretto la mano a Michel che era alla sua sinistra, mentre von der Leyen era alla destra di Odongo. Sono seguiti alcuni secondi di imbarazzo, con Michel fermo sul posto. Ma, a dispetto di quanto accadde ad Ankara con il presidente turco Recep Tayyp Erdogan, questa volta ad intervenire è stato il presidente francese Emmanuel Macron, che ha indicato con una certa decisione al ministro ugandese la presenza della presidente della Commissione.
Il sofagate risale ad aprile 2021, quando appunto Erdogan, durante un incontro ufficiale, aveva lasciato la presidente della commissione Ue senza sedia. Al loro primo incontro dopo la vicenda, Von der Leyen aveva ribadito al presidente del Consiglio europeo che non avrebbe permesso mai più una situazione simile. Da ricordare inoltre che l’episodio del Sofagate era diventato un caso diplomatico che aveva provocato la reazione di leader europei e gruppi parlamentari a Bruxelles. Il Ppe aveva attaccato Ankara con toni simili a quelli usati anche dai Socialisti. Mario Draghi aveva poi definito, in conferenza stampa, Erdoğan “un dittatore con cui si deve cooperare”. Dichiarazione alla quale le altre istituzioni europee non avevano dato però alcun seguito decidendo di non commentare o “qualificare un sistema o una persona”. Oggi sull’episodio è intervenuta la leghista Isabella Tovaglieri: “Sono bastati 60 secondi al ministro ugandese Odongo e al presidente del Consiglio Ue Michel per umiliare donne e istituzioni europee”.