Chi controlla i controllori? Ovvero, chi verifica che i tecnici individuati dal ministero della Funzione Pubblica di Renato Brunetta per contribuire alla realizzazione dei progetti in sede locale del Pnrr abbiano i requisiti per svolgere nel migliore dei modi e senza sospetti i loro impegni? Tocca al Ministero che li ha selezionati, alle Regione che li prende in carico o alle amministrazioni locali dove si realizzeranno i progetti? La domanda è di stringente attualità dopo il caso di un’architetta calabrese rinviata a giudizio per abuso d’ufficio in un procedimento legato allo scioglimento del comune di Pizzo Calabro: Maria Alfonsina Stuppia, questo il nome della donna, ha presentato domanda ed è stata selezionata dalla Regione Veneto a supporto dei piani del Comune di Padova. Quando Il Mattino di Padova se ne è accorto e lo ha scritto, si è scatenato un putiferio. A togliere tutti d’imbarazzo ci ha pensato l’interessata che si è dimessa poche ore dopo “per motivi personali” prima ancora di prendere servizio, rinunciando così al compenso di 108mila euro all’anno. Ma l’imbarazzo rimane, anche perché l’architetto aveva dichiarato, all’atto di presentazione della domanda, le proprie pendenze giudiziarie.

Tutto è cominciato il 15 febbraio, quando il Comune di Padova ha diffuso un comunicato con l’annuncio della nomina dei quattro tecnici esperti. Tra di loro Stuppia, architetta pianificatrice, esperta in procedure d’appalto. Il sindaco, Sergio Giordani, ha dichiarato: “Questo aiuto che il Governo ha messo a disposizione è importantissimo. Sono certo che i quattro professionisti lavoreranno benissimo con i nostri staff e che assieme riusciremo a dare un ulteriore impulso ai progetti che stiamo realizzando grazie al Pnrr con l’obiettivo di dare concretezza alla città dei prossimi anni”.

Poi si è scoperto che Stuppia, ex capo ufficio urbanistica di Pizzo Calabro, è a processo con 146 persone perché coinvolta nell’inchiesta “Imponimento” condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Dda di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri. Il Comune è stato sciolto per mafia a causa delle ingerenze della cosca Anello di Filadelfia.

“La selezione non è stata espletata da noi, ma da altre istituzioni” ha dichiarato allora il Comune di Padova. Ed è vero, perché è stata la Regione Veneto a scegliere con bando pubblico 66 professionisti per supportare gli enti locali nell’attuazione del Pnrr. A Padova i progetti riguardano, tra l’altro, il completamento della terza linea del tram e il sistema “Smart”, per un valore di oltre 300 milioni di euro. Il contratto con i professionisti è stato sottoscritto in Regione. Il Comune di Padova aveva solo preso atto della scelta dei quattro manager pubblici.

La patata bollente è così passata all’assessore regionale al bilancio e al personale, il leghista Francesco Calzavara, il quale ha dichiarato: “La procedura è corretta, non c’è niente che possa impedire che una persona in attesa di giudizio possa concorrere a dei posti. Aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso”. La Regione, infatti, per parte sua si è limitata ad attingere al portale generato dal ministero di Brunetta per soddisfare la richiesta dei 66 professionisti. Da Roma sono arrivati in dicembre gli elenchi selezionati in base alla posizione professionale richiesta. In Veneto sostengono che sia stato messo a disposizione solo un elenco ristretto. Comunque la valutazione è stata effettuata dalla Regione Veneto entro il 31 dicembre, data tassativa per la scelta. Al riguardo, l’assessore Calzavara ha aggiunto: “E’ stata una scelta quasi obbligata. La dottoressa è risultata idonea al ventunesimo posto su 29. I candidati in posizioni più avanzate hanno rinunciato. E i tempi per finalizzare erano strettissimi”.

Le dimissioni della Stuppia non impediscono di riflettere sulle procedure di selezione e sui controlli effettuati in relazione ai connotati professionali e individuali. La consigliera regionale Vanessa Camani del Pd, preoccupata da possibili infiltrazioni della grande criminalità, ha dichiarato: “Sui fondi del Pnrr va alzato in maniera significativa il livello di guardia, per questo auspichiamo un supplemento di riflessione e verifica che coinvolga Comune e Regione”.

L’architetta calabrese ha lavorato anche a Roma presso il Dipartimento Politiche Europee, dal 4 dicembre 2017 presso la Struttura di Missione per le procedure di infrazione e dall’1 marzo 2018 è stata destinata a una posizione al Ciae, il comitato interministeriale per gli affari europei. Il 25 giugno 2020 il comando è cessato per motivi legati a circostanze personali, con decorrenza 1 luglio 2020. Il sottosegretario agli Affari europei Enzo Amendola ha cominciato il suo mandato come ministro per gli Affari europei nel settembre 2019. Quindi, nel momento in cui Stuppia è stata destinata in comando per i ruoli indicati presso il Dipartimento Affari europei il sottosegretario non era ancora insediato.

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