Dopo l’ingresso pop accompagnata da Dargen D’Amico e il commento ironico sugli accadimenti della settimana appena trascorsa, Luciana Littizzetto si è fatta seria e ha ‘dedicato’ una lettera al ministro della salute Roberto Speranza. “All’inizio di questa settimana c’era una notizia pazzesca: ‘Covid, niente ristori ai familiari dei medici deceduti'”, ha esordito la comica torinese durante la puntata di Che Tempo Che Fa andata in onda ieri 20 febbraio. Poi ha letto la ‘letterina’: “Caro Roberto, questa settimana il Senato ha deciso che le 389 famiglie di medici di base, guardie mediche, e specialisti morti a causa del Covid non avranno nessun risarcimento. Nessun ristoro: abbiamo ristorato tutti tranne quelli che hanno ristorato noi. In questo Paese diamo soldi e bonus a tutti, se qualcuno chiedesse un bonus per il cane che dopo il lockdown riesce a far pipì solo sul balcone magari glielo darebbero pure. Ma per le famiglie dei medici, no. Il Senato ha detto no“.
“Poi, venerdì sera, pem. Tu, Sperry, hai avuto una illuminazione – ha continuato Littizzetto -. Ti si è acceso un faro e hai scritto che ‘stanzierete’ – futuro semplice – 15 milioni di euro. Questo lo hai scritto in un tweet. Così ho fatto i conti: 15 milioni diviso 389 famiglie fa 38.500 euro circa. 38mila euro per ripagare una persona, un medico. Allora mi chiedo: cos’è, una svendita? Un black friday?”. Infine ha concluso: “Non hanno perso la macchina, ma la vita, mettendosi al servizio della comunità. I primi mesi lo hanno fatto senza orari, con totale impreparazione del Sistema Sanitario, senza protezioni. Alcuni di loro erano in pensione. Sono tornati in servizio per dare una mano e hanno perso la vita. Mi chiedo: facevamo gli applausi dai balconi, abbiamo dedicato a loro giornate, murales, accendevamo candele, pubblicavamo le loro foto etc. Prima niente e ora 38.000 euro. Valgono così poco? I giornali scrivono che presto si tornerà alla normalità, ma se la normalità passa sulla schiena e sulle ossa di chi si è sacrificato per noi, è una brutta normalità. Vuol dire ingratitudine. Non è vero allora che siamo usciti migliori ma sempre più stron*i. Ma si sa: questo Paese è bravissimo a creare eroi ma ancor più bravo a dimenticarseli quando non ne ha più bisogno. PS Vedi un po’ se quei miliardi truffati con il bonus facciate possono essere utilizzati per un risarcimento almeno degno?”. Applausi in studio per lei. “Brava Luciana”, ha commentato Fabio Fazio.