L'attore si è raccontato al Corriere della Sera a pochi giorni dall'uscita di Lol 2- Chi ride è fuori: "Ho preso una decisione che ha stupito pure me stesso, appena ho accettato mi sono dato del pazzo"
“Ho preso una decisione che ha stupito pure me stesso, appena ho accettato mi sono dato del pazzo. Mi ero chiuso in un eccesso di comfort zone aggravato da due anni tappato in casa per la pandemia. Considero quest’esperienza uno sport estremo, come buttarsi con il deltaplano o fare bungee-jumping, avevo bisogno di uno choc terapeutico come una serie di sedute junghiane. È una decisione un po’ folle, perché è lontana dalla mia storia”: così Corrado Guzzanti spiega al Corriere della Sera la sua decisione di partecipare a Lol – Chi ride è fuori, su Prime Video dal 24 febbraio. La “gara a non ridere” sarà stata complicata per un fuoriclasse come lui? Alcuni con i quali ha fatto fatica a trattenere la risata ci sono stati: “Quelli più affini a me, con cui ho inevitabilmente interagito di più, come Virginia Raffaele e Maccio Capatonda…”. Non manca una riflessione sulla traformazione della satira: “(…) è cambiato il linguaggio, la satira è esplosa sui social, è diventata uno sport nazionale. Una volta esisteva solo sulla tv generalista, oggi il web ne trabocca, tutti fanno satira, gli stessi giornalisti fanno battute pungenti, è un linguaggio molto più diffuso. Osho mi diverte molto ma fa riflettere che uno dei satirici più influenti faccia dei meme e non degli sketch, basta una foto con un dialogo immaginato, il monologo non serve più”. Impietoso e realistico lo sguardo sui social: “Hanno aperto un canale di sfogo sulla nevrosi e sulla rabbia repressa delle persone, non li frequento tanto, ma capisco che hanno livellato tutto, ogni opinione è buona, ogni verità è buona. L’effetto dell’algoritmo, del feed , poi è micidiale: pensi che le tue idee siano l’opinione diffusa, le scambi per la realtà. Ti arrivano solo conferme, nessuna smentita: è una piega inquietante”.