Chi già prima del Covid non aveva versato le rate concordate con il fisco potrà chiedere entro fine aprile di essere riammesso alla rateazione. L’opportunità è stata inserita nel decreto Milleproroghe durante il passaggio in commissione alla Camera. La settimana scorsa la sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra, rispondendo a un’interrogazione in Commissione Finanze al Senato, aveva spiegato che alla data del primo gennaio 2022 i contribuenti con un piano di pagamento ancora in essere (con rate da pagare nel 2022 e 2023) o che hanno concluso entro i termini i versamenti delle somme dovute sono 718mila (57% del totale) mentre circa 532mila (43% del totale) non hanno provveduto a pagare e hanno quindi perso i benefici della definizione agevolata. Determinando un ammanco di circa 2,5 miliardi.

Di fronte a questa situazione sia la Lega sia il M5s sostengono la necessità di una rottamazione quater per gli anni 2018, 2019 e 2020. Lunedì Alberto Gusmeroli, vicepresidente della Commissione Finanze della Camera, durante il webinar “Bonus rottamazione e pace fiscale è ora di collaborare: a che punto siamo?” organizzato dalla Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili ha sostenuto che “la proroga della rottamazione da sola non serve, bisogna proseguire con una pace fiscale, sbloccando l’impasse che si è creato con la cessione dei crediti legata ai bonus edilizi e fermando una riforma del catasto che porterebbe solo più tasse per tutti”. Riforma dai contenuti identici a quella che il Carroccio votò nel 2014.

Secondo Emiliano Fenu, capogruppo del Movimento 5 stelle in Commissione Finanze a Palazzo Madama, la situazione è “potenzialmente esplosiva per tanti contribuenti che stanno ricevendo cartelle esattoriali essendo anche decaduti dai benefici della rateizzazione. Una condizione proibitiva per tante imprese che si trovano nelle condizioni di non poter pagare i debiti con il fisco e di dover portare i libri in tribunale. I numeri sono molto esplicativi: i contribuenti decaduti dalle rateazioni precedenti e dal saldo e stralcio sono il 43% degli aventi diritto. Ciò comporta l’innesco di una potenziale bomba sociale. Dobbiamo assumere al più presto – ha ribadito – un provvedimento che consenta a tutti di pagare con più serenità. Dobbiamo riaprire i termini della rottamazione ter e stiamo presentando un emendamento che preveda anche una nuova rottamazione che riteniamo necessaria per superare questa situazione di crisi. Anche il Mef, nella sua relazione, ha confermato il principio che di fronte a questi numeri si devono agevolare i contribuenti”.

In audizione, Guerra aveva ricordato che per venire incontro ai contribuenti durante la pandemia è stato aumentato da 5 a 18 il numero di rate non pagate che determinano la decadenza per i piani già in corso all’8 marzo 2020 e da 5 a 10 il numero di rate per cui è tollerato il mancato pagamento prima di perdere il diritto alle rateizzazioni chieste dall’8 marzo 2020 fino al termine del 2021.

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