La maggioranza si spacca ancora in Parlamento: questa volta il caos è in commissione Affari sociali della Camera, dove è in corso l’esame del decreto Covid. La Lega si è smarcata più volte dalle altre forze che sostengono il governo Draghi, votando insieme a Fratelli d’Italia e Alternativa. Ad accendere la miccia però è stato un sub-emendamento presentato proprio dal Carroccio, in cui si chiedeva l’abolizione del green pass al termine dello stato di emergenza, fissato per il 31 marzo. Una modifica che, nonostante il parere contrario del governo, la Lega ha votato insieme a FdI e Alternativa. Mentre Forza Italia ha scelto l’astensione, inaugurando un’inedita convergenza tra Berlusconi e Salvini sui temi della pandemia. Il subemendamento alla fine è stato respinto: 13 voti a favore, 5 astenuti e 22 contrari (Pd, M5s, Iv, Leu) il risultato della votazione. Ma le scorie restano, al termine di una giornata in cui è stata necessaria una sospensione dei lavori in commissione e una riunione di maggioranza, con il voto sul provvedimento slittato prima alle 16 e poi tenutosi dopo le 18.30. A dimostrarlo arrivano poco dopo le parole del ministro Giancarlo Giorgetti, rappresentante dell’ala più governista della Lega: “Lo stato di emergenza è eccezionale, un’ulteriore proroga richiederebbe una situazione eccezionalissima che francamente non vedo. Non ci sono né le condizioni sanitarie né costituzionali per una ipotesi di questo genere”.
È un nuovo episodio che fa trasparire il nervosismo interno alla maggioranza, dopo le tensioni dei giorni scorsi tra il premier e i partiti, originate dai quattro voti in Commissione in cui il governo è andato sotto sulla conversione del decreto Milleproroghe. Salvini – ma ora anche Berlusconi – premono per un liberi tutti in stile Johnson a partire da inizio aprile, mentre Enrico Letta alla Direzione del Pd è già passato al contrattacco: “A me ha colpito che dopo quello che successo l’altro giorno, come se nulla fosse, la Lega ha votato fuori dalle logica di maggioranza e contro il parere del governo. Noi chiediamo serietà“. Sta di fatto che, al di là delle frasi di circostanza, Palazzo Chigi fatica ormai a tenere a bada le diverse istanze che emergono da una maggioranza eterogenea. Un altro segnale arriva da Palazzo Madama, dove sono stati depositati 2.307 emendamenti al decreto Sostegni ter: la cartina di tornasole dei malumori interni. Tra le proposte di modifica, la maggior parte (454) sono dei senatori di Forza Italia, seguiti da Lega (400), Pd (356), Fratelli d’Italia (323), M5s (308), Misto (200) e Italia Viva (180).
Berlusconi si allinea a Salvini – Tornando al nodo green pass, il Carroccio ha voluto tenere il punto, mentre Forza Italia ha specificato le ragioni dell’astensione con le parole di Roberto Bagnasco, capogruppo azzurro in commissione: “Nel merito mi sento abbastanza vicino a quel che pensa la Lega. È un tema condiviso, ma la tenuta della maggioranza è più importante”. Indizi di una nuova sinergia tra i due partiti di centrodestra all’interno della maggioranza che pare suffragata dalle parole dei due leader. “Stop al green pass al 31 marzo? Lo spero. Se nei prossimi giorni la situazione migliora, si supera lo stato d’emergenza e dal nostro punto di vista si superano anche tante restrizioni“, ha detto questa mattina Matteo Salvini, ospite a Radio 24. Nulla di nuovo. Stupisce invece la presa di posizione di Silvio Berlusconi, di fatto allineata a quella dell’alleato leghista e a sua volta in pressing sul governo per un allentamento delle restrizioni. “Come deciso in molti Paesi europei, è arrivato anche in Italia il momento di rendere meno stringenti le norme per contrastare la diffusione del Covid”, ha scritto Berlusconi. “Siamo al lavoro – si legge nella nota – per scrivere un piano di graduale dismissione del Green pass a partire dai contesti che, secondo gli esperti, risultano meno pericolosi per la salute pubblica, come le attività commerciali e di intrattenimento. Questo piano verrà consegnato al governo nei prossimi giorni”, assicura Berlusconi. Che conclude: “Il nostro obiettivo è quello di consentire agli italiani di poter godere di una stagione estiva senza più limitazioni, finalmente spensierata”.
Lo scontro in Commissione – Per capire cosa è successo in commissione Affari sociali della Camera bisogna riavvolgere il nastro a questa mattina. La seduta infatti è stata sospesa su richiesta della maggioranza, perché il partito di Salvini si era smarcato, votando l’emendamento insieme a FdI e Alternativa sulla “discriminazione” tra studenti vaccinati e non, sul quale il governo aveva dato parere contrario. Poi la Lega ha chiesto di mettere in votazione il suo emendamento che prevedeva, nonostante il parere contrario governativo, lo stop della validità dell’obbligo del green pass rafforzato per gli over 50 allo scadere dello stato di emergenza il 31 marzo. Il testo è stato accantonato per essere esaminato nella nuova seduta della Commissione. La relatrice Elena Carnevali (Pd) aveva chiesto, come spiegato a LaPresse, “un ulteriore approfondimento viste le dichiarazioni dei deputati del Carroccio che avrebbero comunque votato a favore contro il parere del Governo”. Come poi è effettivamente avvenuto.
Politica
Green pass, bocciato l’emendamento leghista: maggioranza si spacca. E Berlusconi si allinea a Salvini. Giorgetti: “Non prorogare stato d’emergenza”
Il Carroccio si smarca dalla maggioranza sulle modifiche al decreto Covid: prima vota con Fratelli d'Italia, poi non ritira il suo provvedimento nonostante il parere contrario del governo. La seduta in commissione Affari sociali della Camera è stata sospesa, in serata il voto: 13 a favore e 22 contrari, Forza Italia ha scelto l'astensione. Letta: "Chiediamo serietà". Ma l'equilibrio tra le forze che appoggiano Draghi è sempre più fragile, come dimostrano i 2.307 emendamenti al decreto Sostegni ter
La maggioranza si spacca ancora in Parlamento: questa volta il caos è in commissione Affari sociali della Camera, dove è in corso l’esame del decreto Covid. La Lega si è smarcata più volte dalle altre forze che sostengono il governo Draghi, votando insieme a Fratelli d’Italia e Alternativa. Ad accendere la miccia però è stato un sub-emendamento presentato proprio dal Carroccio, in cui si chiedeva l’abolizione del green pass al termine dello stato di emergenza, fissato per il 31 marzo. Una modifica che, nonostante il parere contrario del governo, la Lega ha votato insieme a FdI e Alternativa. Mentre Forza Italia ha scelto l’astensione, inaugurando un’inedita convergenza tra Berlusconi e Salvini sui temi della pandemia. Il subemendamento alla fine è stato respinto: 13 voti a favore, 5 astenuti e 22 contrari (Pd, M5s, Iv, Leu) il risultato della votazione. Ma le scorie restano, al termine di una giornata in cui è stata necessaria una sospensione dei lavori in commissione e una riunione di maggioranza, con il voto sul provvedimento slittato prima alle 16 e poi tenutosi dopo le 18.30. A dimostrarlo arrivano poco dopo le parole del ministro Giancarlo Giorgetti, rappresentante dell’ala più governista della Lega: “Lo stato di emergenza è eccezionale, un’ulteriore proroga richiederebbe una situazione eccezionalissima che francamente non vedo. Non ci sono né le condizioni sanitarie né costituzionali per una ipotesi di questo genere”.
È un nuovo episodio che fa trasparire il nervosismo interno alla maggioranza, dopo le tensioni dei giorni scorsi tra il premier e i partiti, originate dai quattro voti in Commissione in cui il governo è andato sotto sulla conversione del decreto Milleproroghe. Salvini – ma ora anche Berlusconi – premono per un liberi tutti in stile Johnson a partire da inizio aprile, mentre Enrico Letta alla Direzione del Pd è già passato al contrattacco: “A me ha colpito che dopo quello che successo l’altro giorno, come se nulla fosse, la Lega ha votato fuori dalle logica di maggioranza e contro il parere del governo. Noi chiediamo serietà“. Sta di fatto che, al di là delle frasi di circostanza, Palazzo Chigi fatica ormai a tenere a bada le diverse istanze che emergono da una maggioranza eterogenea. Un altro segnale arriva da Palazzo Madama, dove sono stati depositati 2.307 emendamenti al decreto Sostegni ter: la cartina di tornasole dei malumori interni. Tra le proposte di modifica, la maggior parte (454) sono dei senatori di Forza Italia, seguiti da Lega (400), Pd (356), Fratelli d’Italia (323), M5s (308), Misto (200) e Italia Viva (180).
Berlusconi si allinea a Salvini – Tornando al nodo green pass, il Carroccio ha voluto tenere il punto, mentre Forza Italia ha specificato le ragioni dell’astensione con le parole di Roberto Bagnasco, capogruppo azzurro in commissione: “Nel merito mi sento abbastanza vicino a quel che pensa la Lega. È un tema condiviso, ma la tenuta della maggioranza è più importante”. Indizi di una nuova sinergia tra i due partiti di centrodestra all’interno della maggioranza che pare suffragata dalle parole dei due leader. “Stop al green pass al 31 marzo? Lo spero. Se nei prossimi giorni la situazione migliora, si supera lo stato d’emergenza e dal nostro punto di vista si superano anche tante restrizioni“, ha detto questa mattina Matteo Salvini, ospite a Radio 24. Nulla di nuovo. Stupisce invece la presa di posizione di Silvio Berlusconi, di fatto allineata a quella dell’alleato leghista e a sua volta in pressing sul governo per un allentamento delle restrizioni. “Come deciso in molti Paesi europei, è arrivato anche in Italia il momento di rendere meno stringenti le norme per contrastare la diffusione del Covid”, ha scritto Berlusconi. “Siamo al lavoro – si legge nella nota – per scrivere un piano di graduale dismissione del Green pass a partire dai contesti che, secondo gli esperti, risultano meno pericolosi per la salute pubblica, come le attività commerciali e di intrattenimento. Questo piano verrà consegnato al governo nei prossimi giorni”, assicura Berlusconi. Che conclude: “Il nostro obiettivo è quello di consentire agli italiani di poter godere di una stagione estiva senza più limitazioni, finalmente spensierata”.
Lo scontro in Commissione – Per capire cosa è successo in commissione Affari sociali della Camera bisogna riavvolgere il nastro a questa mattina. La seduta infatti è stata sospesa su richiesta della maggioranza, perché il partito di Salvini si era smarcato, votando l’emendamento insieme a FdI e Alternativa sulla “discriminazione” tra studenti vaccinati e non, sul quale il governo aveva dato parere contrario. Poi la Lega ha chiesto di mettere in votazione il suo emendamento che prevedeva, nonostante il parere contrario governativo, lo stop della validità dell’obbligo del green pass rafforzato per gli over 50 allo scadere dello stato di emergenza il 31 marzo. Il testo è stato accantonato per essere esaminato nella nuova seduta della Commissione. La relatrice Elena Carnevali (Pd) aveva chiesto, come spiegato a LaPresse, “un ulteriore approfondimento viste le dichiarazioni dei deputati del Carroccio che avrebbero comunque votato a favore contro il parere del Governo”. Come poi è effettivamente avvenuto.
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Roma, 1 gen. (Adnkronos) - "Le severe parole di condanna della violenza contro le donne unite al forte richiamo al rispetto della libertà e della dignità femminile ed alla esortazione a valorizzarne le peculiarità, i talenti ed il ruolo in ogni ambito sono il faro dell’agire politico e sociale di Azzurro Donna, il movimento femminile di Forza Italia, che in questo nuovo anno proseguirà con sempre maggiore impegno a lavorare affinché le donne siano protagoniste per loro stesse e per la nazione". Così il Segretario nazionale di Azzurro Donna, Catia Polidori.
Roma, 1 gen. (Adnkronos) - "Ecco il regalo di inizio anno di Giorgia Meloni e Matteo Salvini: nonostante siano stati bloccati in legge di Bilancio, loro aumentano comunque i pedaggi autostradali dell’1,8%". Lo scrive sui social Raffaella Paita, senatrice e coordinatrice nazionale di Italia Viva.
"E lo fanno in molte parti d’Italia, tra cui Genova e la Liguria, dove la tratta è costantemente rallentata da cantieri di opere che Autostrade per l’Italia deve fare ora perché non li ha fatti in passato! Nuova beffa per cittadini, lavoratori e studenti. Buon Anno dal governo degli aumenti e delle tasse", conclude.
Roma, 1 gen. (Adnkronos) - "Anche volendo è impossibile non vedere spropositata la misura del carcere inflitta a Gianni Alemanno, guarda caso nella notte del 31 dicembre". Così Maurizio Turco e Irene Testa segretario e tesoriere del Partito Radicale.
"È necessario che i parlamentari della Repubblica intervengano con urgenza per riformare una giustizia che produce solo ingiustizia e che fa sempre più paura ai cittadini. Occorre adottare, per quanto istituzionalmente di loro competenza, tutte le misure necessarie volte a disinnescare la bomba ad orologeria che apprendisti artificieri della ‘certezza della pena’ hanno da tempo dolosamente innescato".
Roma, 1 gen. (Adnkronos) - Oltre 700 persone per il tradizionale tuffo di Capodanno a Viareggio. Come lo scorso anno, a tuffarsi anche il generale Roberto Vannacci, che a vive a Viareggio.
Roma, 1 gen. (Adnkronos) - "La storia non ha insegnato nulla a chi governa l’Italia: ci ritroviamo a dover affrontare costi energetici inaccettabili per imprese e famiglie che ci riportano al 2021-2022 quando l’aumento del prezzo del gas portò alla triplicazione del costo delle bollette realizzando un vero e proprio salasso economico per i settori sociali ed economici più deboli. Il governo è responsabile di questa situazione perché non ha una strategia energetica ed invece di puntare sulle rinnovabili è impegnato a riportare l’Italia nella produzione di nucleare da fissione che porterà a fare pagare l’energia più di quanto la paghiamo oggi". Così Angelo Bonelli parlamentare di Avs e co-portavoce di Europa Verde.
"I dati dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (World Energy Outlook 2024) definiscono un quadro chiaro; il costo di generazione dell’elettricità – considerando i costi complessivi della costruzione, del funzionamento dell’impianto, dell’investimento per la costruzione, gli oneri finanziari dell’ammortamento del capitale investito, i costi operativi per la durata della vita produttiva dell’impianto, il funzionamento, il combustibile e la manutenzione – prodotta da nuove centrali nucleari in Europa - sarebbe di 170 $/MWh, contro quella generata dal solare fotovoltaico pari a 50 $/MWh (3,4 volte di meno del nucleare), quella dell’eolico onshore di 60 $/MWh (2,8 volte di meno) e quella dell’eolico offshore pari a 70 $/MWh".
"Alle ore 13 di oggi in Italia, secondo quanto riporta il portale di Terna, l’energia elettrica immessa in rete è prodotta per il 53% da rinnovabili. Siccome il governo Meloni non ha voluto separare il prezzo dell’energia prodotta dal gas da quelle delle rinnovabili, che costano meno, il prezzo dell’energia che viene pagato da imprese e famiglie è quello più alto (ovvero con l’energia prodotta dal gas). Questo inverno le bollette saranno le più care di sempre e la responsabilità di questa rapina sociale è del governo Meloni che, con il suo ministro Lollobrigida, ha fermato le rinnovabili consentendo così che anche il 2024 e 2025 saranno gli anni degli utili record delle società energetiche che acquistano, distribuiscono gas con cui producono elettricità", conclude Bonelli.
Roma 1 gen. (Adnkronos) - Sono stati 10 milioni 725 mila 454 gli spettatori che ieri sera hanno assistito in tv al messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in aumento di circa 100mila rispetto allo scorso anno, quando erano stati 10 milioni 647 mila 140. Cresce anche lo share, che passa dal 65,13 per cento al 68,36. Nel dato non sono comprese le visioni tramite web in diretta o differita.
Rimane il record di ascolti per un messaggio di fine anno di Mattarella e in generale di un Capo dello Stato registrato nel 2020, quando con 15 milioni 272 mila 170 spettatori risultò il più visto dal 1986, anno in cui sono iniziate le rilevazioni dell'Auditel.
Cifra superiore ai 15 milioni 15 mila registrati da Oscar Luigi Scalfaro nel 1993; ai 14 milioni 825 mila spettatori di Francesco Cossiga del 1991; e ai 14 milioni 364 mila sempre di Scalfaro del 1992.
Tornando ai raffronti con gli anni precedenti, nel 2015, per il primo messaggio di Mattarella, i telespettatori furono 10 milioni 75 mila 487, con uno share del 56 per cento; nel 2016 10 milioni 60 mila 189 (58,63); nel 2017 9 milioni 700 mila 277 (55,58); nel 2018 10 milioni 525 mila 49 (62,13), nel 2019 10 milioni 121 mila 552 (59,51). Nel 2020 come detto il record di 15 milioni 272 mila 170 (64,95), mentre nel 2021 gli spettatori furono 13 milioni, 541 mila 758, con uno share del 65,94. Infine nel 2022 erano stati 10 milioni 643 mila 452.
Per quanto riguarda il messaggio di ieri sera 5 milioni 41mila 931 telespettatori hanno seguito il messaggio su Raiuno; 470mila 497 su Raidue; 785mila 339 su Raitre; 43mila 412 su Rainews 24, per complessivi 6 milioni 341mila 179 sui canali della tv pubblica.
Per quanto riguarda le emittenti private, 2 milioni 998mila 325 i telespettatori su Canale 5; 328mila 655 su Retequattro; 25mila 310 su Tgcom 24; 860mila 691 su La7; 44mila 987 su Tv2000; 103mila 665 su Sky Tg 24 e 22mila 642 sempre su Sky Tg24 ma digitale, per complessivi 4 milioni 384 mila 275.
Roma, 1 gen. (Adnkronos) - “Al presidente Mattarella il nostro ringraziamento per aver sottolineato nel suo messaggio di ieri il patriottismo di tanti italiani che si sono distinti. Dai nostri militari alle forze dell'ordine che, sia in Italia che all’estero, proteggono la libertà e la sicurezza. I medici, gli insegnanti, i lavoratori, gli studenti, gli anziani, i volontari, di chiunque, in qualsiasi ruolo, rispetti i principi costituzionali". Lo afferma il presidente dei senatori di Fi, Maurizio Gasparri.
"La crescita dell’occupazione, dell’export e del turismo sono chiari segnali della crescente ‘forza attrattiva’ dell’Italia. È importante poi essere vigili sui rischi del web, sulla violenza che si diffonde attraverso la rete, ma anche dare fiducia ai giovani, tutelandoli però dalla cultura del divertimento a tutti i costi e dalle droghe, sia quelle vecchie che le nuove. L’impegno per la pace, la solidarietà per Cecilia Sala perseguitata in Iran, per gli israeliani rapiti da Hamas, il ruolo della ricerca, le sofferenze derivanti dalle troppe violenze, ma anche il crescente protagonismo delle donne, l’emergenza nelle carceri e molti altri temi sui quali Mattarella invita a riflettere e agire per il bene comune. E tutto questo, sotto il segno del ‘rispetto’, tema dell’anno che il presidente propone come impegno per l’intera Nazione.”