Le speranze di una soluzione diplomatica nella crisi ucraina toccano i minimi storici. La responsabilità non è solo dei colpi di artiglieria che sono ripresi nel Donbass, ma soprattutto del durissimo fuoco di sbarramento di dichiarazioni ostili che si è alzato da Mosca, culminato in serata con l’annuncio del presidente Vladimir Putin: la Russia ha deciso di riconoscere come indipendenti le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, dopo essersi annessa la penisola di Crimea otto anni fa. Al termine di un lungo discorso televisivo alla nazione, il capo del Cremlino ha firmato il relativo decreto, scatenando la condanna di tutti i leader occidentali. Olaf Scholz, Emmanuel Macron e Joe Biden – dopo un colloquio a tre – hanno affermato che la mossa di Putin “non resterà senza risposta“. “Tutti e tre – si legge in un comunicato della cancelleria tedesca – sono stati concordi nel sostenere che questo passo della Russia sia una chiara rottura degli accordi di Minsk. Germania, Francia e Usa condannano aspramente la decisione del presidente russo. E questa mossa non resterà senza risposta”. Negli stessi minuti Putin ha ordinato alle forze russe di svolgere un ruolo di peacekeeping nelle regioni di Donetsk e Luhansk. Un ordine immediatamente operativo: poco dopo sui social sono stati diffusi alcuni video che mostrano l’ingresso di una colonna di blindati nella Repubblica di Donetsk. Anche alcuni testimoni oculari avrebbero riferito all’agenzia russa Interfax che due colonne di veicoli militari si trovano attualmente nella Repubblica popolare di Donetsk e si stanno spostando a nord e a ovest.

Usa pronte a sanzioni – La prima reazione è quella della Casa Bianca: Washington ha annunciato che Joe Biden firmerà presto “un ordine esecutivo che proibisce nuovi investimenti, attività commerciali e finanziarie da parte degli americani per, da o nelle cosiddette regioni separatiste dell’Ucraina”. “Serve na risposta veloce e ferma, e noi faremo i passi appropriati in coordinamento con i partner”, ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken. Dopo il discorso di Putin, il presidente americano si è intrattenuto in una telefonata lunga 35 minuti col presidente ucraino Volodimyr Zelensky. Secondo i media di Kiev, quest’ultimo vrebbe discusso della sua volontà di introdurre la legge marziale nelle regioni di Donetsk e Luhansk. La replica del presidente Usa sarebbe stata un invito a risolvere la questione con gli strumenti della diplomazia. Poco dopo Putin ha ordinato alle forze russe di svolgere un ruolo di peacekeeping nelle regioni di Donetsk e Luhansk.

Ue: “Violazione del diritto internazionale” – Anche le altre capitali europee seguono la linea di Washington, annunciando o chiedendo sanzioni. A partire da Bruxelles. “L’Unione ribadisce il suo incrollabile supporto all’indipendenza, alla integrità territoriale e alla sovranità dell’Ucraina nell’ambito dei confini internazionalmente riconosciuti. L’Ue reagirà con sanzioni dirette nei confronti di chi è coinvolto in quest’azione illegale“, si legge in una dichiarazione congiunta della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen e del presidente del Consiglio Ue Charles Michel. Il tweet con cui Michel ha espresso la prima reazione Ue al riconoscimento del Donbass da parte di Mosca- parlando di “violazione del diritto internazionale” – è condiviso dall’alto rappresentare Ue Josep Borrell e dalla presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola. All’Ue è destinato anche la richiesta del presidente francese Emmanuel Macron, che ha chiesto “sanzioni europee mirate”. Poi l’inquilino dell’Eliseo ha chiesto la convocazione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. “Si tratta chiaramente di una violazione unilaterale degli impegni internazionali della Russia e di un attacco alla sovranità dell’Ucraina”, ha denunciato Macron. La riunione è stata fissata per la notte, alle 3, ora italiana. Oltre alla Francia a chiedere l’incontro sono Usa, Gran Bretagna, Irlanda, Norvegia e Albania.

Nato: “Mosca cerca pretesto per invasione” – La decisione di Putin di riconoscere l’indipendenza del Donbass viene condannata anche dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. “Ciò – ha detto – mina ulteriormente la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, erode gli sforzi per una risoluzione del conflitto e viola gli accordi di Minsk. Mosca continua ad alimentare il conflitto nell’Ucraina orientale fornendo sostegno finanziario e militare ai separatisti. Sta anche cercando di inscenare un pretesto per invadere ancora una volta l’Ucraina”. Secondo il premier britannico Boris Johnson, invece, il discorso del presidente russo è “un segnale molto oscuro” . Pure dal numero 10 di Downing street si parla di una violazione del diritto internazionale e di un “ripudio” degli Accordi di Minsk. La Gran Bretagna ha annunciato che domani imporrà nuove sanzioni contro la Russia “in risposta alla violazione delle leggi internazionali e all’attacco alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina”. Il premier polacco Mateusz Morawiecki ha definito la decisione di Mosca un “atto di aggressione nei confronti dell’Ucraina” chiedendo l’immediata applicazione delle sanzioni.

Onu: “Violazione della sovranità dell’Ucraina” – In allerta pure le Nazioni Unite. “Alla luce del deterioramento della situazione in Ucraina, il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha annullato la sua missione in Congo”, ha comunicato il portavoce del Palazzo di Vetro, Stephane Dujarric, sottolineando che Guterres “tornerà a New York domani”. Guterres è “molto preoccupato” per la decisione di Putin, che definisce “una violazione dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina e incompatibile con i principi della Carta delle Nazioni Unite”. Nel nostro Paese, invece, Mario Draghi per il momento non parla. Il premier sta seguendo costantemente l’evoluzione della crisi ucraina, mentre al momento si espone Luigi Di Maio. “La decisione delle autorità russe di riconoscere le cosiddette Repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk è da condannare in quanto contraria agli accordi di Minsk e costituisce un grave ostacolo nella ricerca di una soluzione diplomatica. L’Italia continua a sostenere l’integrità e la piena sovranità dell’Ucraina nei suoi confini internazionalmente riconosciuti”, ha detto il ministro degli Esteri, annunciando che “il Governo italiano è pronto a riferire in Aula” sulla crisi ucraina.

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