Il parco auto circolante italiano ha attualmente il tasso di rinnovo più basso tra i maggiori mercati europei. Tra il 2014 e il 2020 c’è stato un ricambio sicuramente maggiore per la Germania, che ha un tasso di rinnovo al 47,7%, per il Regno Unito, che lo ha al 45,7% e poi per la Francia, con il tasso al 36,2%. Ultima viene l’Italia, segnata da un tasso di rinnovo del 30,6%: ciò significa che alla fine del 2020, era questa la percentuale di auto con meno di 7 anni di anzianità mentre il 69,4% del restante parco circolante ne aveva dagli 8 in su.

Secondo lo studio condotto dall’Osservatorio Autopromotec, che ha elaborato i dati forniti da ACI e Acea, l’associazione dei costruttori europei, in quel lasso di tempo in Italia sono state immatricolate 12,1 milioni di autovetture, mentre il parco auto circolante al 2020 ne contava in tutto 39,7 milioni.

Guardando ai dati del fenomeno dal punto di vista nazionale, invece, le differenze più sostanziali si scorgono tra regioni del nord e regioni del sud. Nel Nord-est (quindi Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna) si riscontra il tasso di rinnovo più alto, del 48,2%, mentre nel Nord-ovest (Piemonte, Valle D’Aosta, Lombardia e Liguria) questo è al 37,4%. Nelle regioni del Centro il tasso di rinnovo è ancora al 31,1%, invece al Sud appena al 14,4%, poco sotto le Isole, al 14,1%.

Il fatto che il nostro parco auto sia tra i più vetusti d’Europa non è una novità, purtroppo. Nel 2020 l’età media delle autovetture italiane era di 11 anni e 10 mesi, con il 20% circa di vetture circolanti di categorie Euro 0, Euro 1 o Euro 2. Rende, però, ancora più evidente quanto i fondi stanziati per il settore automotive inseriti nel cosiddetto “decreto bollette”, annunciato venerdì scorso dal governo Draghi, siano necessari e urgenti anche in questo senso.

Si tratterà di 800 milioni iniziali per coprire il 2022, poi dal prossimo 2023 al comparto auto spetterà 1 miliardo all’anno, fino al 2030: un sostegno destinato “sia alla produzione diretta che all’indotto” ha specificato il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti, durante la conferenza stampa di presentazione del decreto.

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