Esiste un’origine genetica comune tra la depressione e il morbo di Alzheimer. Un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Emory University Center for Neurodegenerative Disease ha infatti individuato un nesso di causalità tra depressione e l’Alzheimer. Lo studio è pubblicato online su Biological Psychiatry. Un precedente studio pubblicato sul Lancet aveva evidenziato il legame tra pandemia e depressione, con un aumento dal 2020, inizio della diffusione del Covid-19, della prevalenza del disturbo di depressione grave al 27,6%, arrivando a 3.152 casi ogni 100mila abitanti nel mondo, per un aumento complessivo di 53,2 milioni di nuove diagnosi. È quindi potenzialmente possibile, stando alla scoperta, che nei prossimi anni un gran numero di persone che soffrono di depressione potrebbero sviluppare anche altre conseguenze gravi nel medio e lungo periodo.
Secondo lo studio di Atlanta, infatti, esiste una precisa correlazione genetica tra le due malattie cerebrali e curare la depressione tempestivamente ridurrebbe il rischio di Alzheimer da anziani. L’associazione tra depressione e Alzheimer non è nuova ma nota da diversi studi prospettici, tuttavia, i meccanismi genetici alla base di questa associazione rimangono tuttora poco chiari. Il gruppo di ricercatori dell’Emory University Center, guidati dalla scienziata Aliza Wingo, hanno voluto indagare i fattori genetici alla base dell’associazione. A tale scopo, hanno utilizzato i dati dei recenti studi di associazione genome-wide (GWAS). Questi includevano un’analisi del 2019 della depressione in 807.553 individui e uno studio del 2019 sull’AD in 455.258 individui, tutti di origine europea.
“Abbiamo rilevato una correlazione genetica significativa tra depressione e Alzheimer, suggerendo che hanno una base genetica condivisa”, commenta Wingo. “Inoltre, abbiamo scoperto che la depressione aveva un ruolo causale nell’ Alzheimer attraverso la randomizzazione mendeliana, e questa relazione causale è probabilmente guidata, in parte, dalle 53 trascrizioni cerebrali e proteine identificate in questo studio – aggiunge – Ma non abbiamo trovato prove di un ruolo causale dell’Alzheimer sulla depressione”. Quindi, dallo studio emerge che il rapporto tra le due patologie non è biunivoco, cioè non sono state trovate prove sufficienti per concludere che l’Alzheimer causasse la depressione.
Questa relazione, commentano i ricercatori, solleva una questione importante e cioè se il trattamento della depressione possa ridurre il rischio di demenza e Alzheimer: “Abbiamo identificato i geni che spiegano in parte la relazione tra queste malattie ma ulteriori studi sono necessari”, spiegano gli scienziati. Tali geni, infatti, possono essere importanti bersagli terapeutici sia per la depressione che per la riduzione del rischio di demenza nella popolazione.
Paola Perrotta