Si moltiplicano sulle statali e lungo le autostrade le proteste degli tir contro il caro carburante, che rischia di penalizzare fortemente il settore dei trasporti. Dalla Calabria alla Campania, passando per la Puglia, dove si registra un ferito nel Foggiano, è stata un’altra giornata di sit-in e blocchi da parte degli autotrasportatori. La Molisana, azienda produttrice di pasta, a sua volta ha fatto sapere che la produzione “sarà sospesa da domani perché La Molisana affianca lo sciopero degli autotrasportatori”. L’ad ha in realtà spiegato al Corriere che i camionisti “non possono uscire dallo stabilimento perché verrebbero fermati dai loro colleghi che stanno bloccando strade e autostrade a partire dalla Puglia”, quindi il prodotto non potrebbe comunque arrivare nei supermercati. Così dai deputati 5 Stelle a quelli Forza Italia anche la politica si mobilita per chiedere al governo un intervento urgente. In Sicilia il presidente Nello Musumeci ha incontrato al casello di San Gregorio dell’autostrada Catania-Messina gli autotrasportatori che da due giorni scioperano con un presidio permanente e ha detto che “il governo Draghi farebbe bene a darsi una mossa” per “evitare una guerra tra poveri: l’autotrasporto per la merce è l’ultimo anello della filiera”.

Decine di autotrasportatori calabresi hanno organizzato mercoledì mattina un sit-in nei pressi degli svincoli dell’A2 di Gioia Tauro e di Rosarno, con l’intenzione di raggiungere assieme la città di Palmi. Una iniziativa pacifica, ma che secondo i partecipanti potrebbe alzarsi di livello fino al blocco della fornitura di beni e servizi in tutto il Paese, specie alla luce dell’incontro di martedì con la viceministra alle Infrastrutture Teresa Bellanova, il cui esito non sarebbe stato soddisfacente.

Da martedì sera, passando alla Campania, prosegue invece sul tracciato casertano dell’A1 un’altra protesta dei camionisti, nel tratto che dal casello conduce alla Salerno-Reggio Calabria e fino alla barriera di Napoli Nord a Caserta. Si tratta di ‘blocchi mobili’, imposti e poi rimossi, ma che hanno comunque causato rallentamenti e disagi per il traffico tra Capua e Caianello, il cui casello è stato anche bloccato. Blocchi sono stati messi in atto anche sull’A30 Caserta-Salerno, alla barriera di Mercato San Severino. In Puglia la protesta è andata in scena sulla statale 613 Lecce-Brindisi: sei tir, con uno striscione che dava conto dell’iniziativa, hanno percorso a passo lento un tratto di 10 km creando rallentamenti al traffico, senza però grossi disagi alla circolazione.

Sempre in Puglia, nel Tarantino, diversi autotrasportatori hanno montato un presidio sulle statali 106 e 100, ricevendo la solidarietà di alcuni sindaci locali. Nel Barese, invece, i camionisti contro il caro-gasolio sono al secondo giorno di protesta sulla statale 96 e nella zona industriale di Altamura: “I costi sono così elevati – spiega il presidente di un consorzio – che viaggiare è diventato troppo oneroso, per questo abbiamo deciso di fermare i mezzi”. La protesta, è stato annunciato, porterà i ‘tir-lumaca’ venerdì alle porte di Bari. Stamattina un camionista che stava protestando sulla statale 16, nel Foggiano, è stato ferito al fianco da un automobilista con un’arma da taglio, in modo non grave. A quanto pare l’aggressore, a bordo dell’auto, alla vista dei manifestanti non avrebbe rallentato ma anzi avrebbe fatto marcia indietro correndo il rischio di investirli. A quel punto sarebbe sceso dall’auto e con un coltello avrebbe ferito uno dei presenti.

Le iniziative però non si limitano al Mezzogiorno: dall’alba il Porto San Vitale di Ravenna è bloccato dai camionisti. Una protesta, è stato spiegato, che fa seguito alle mobilitazioni in corso anche in altre parti del Paese, come a Palermo e Caltanissetta. Verso le 9 è stato aperto un varco per il transito dei veicoli, ma lunghe code si sono formate nelle principali strade circostanti. Alle 9.40 è stata riaperta la via Classicana, ma il presidio attorno al porto rimane. “Sulla questione del caro-carburante occorrono interventi urgenti e risolutivi da parte del Governo nazionale”, ha detto il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, sottolineando anche le ricadute sul settore dell’agroalimentare, tema sollevato anche da Coldiretti. Dalla Regione Sicilia arriva l’appello a Palazzo Chigi dell’assessore ai Trasporti Marco Falcone, che ha convocato un tavolo con le rappresentanze degli autotrasportatori dell’isola, in sciopero da due giorni: “Ribadiamo – ha detto l’assessore – l’urgenza di un intervento risolutivo del governo Draghi”.

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