Mentre infuria il conflitto tra Russia e Ucraina, a Firenze accorrono i vescovi e i sindaci del Mediterraneo per parlare di pace, ambiente e migrazioni. Vertice aperto dal presidente del Consiglio Mario Draghi, in Santa Maria Novella, davanti ai vescovi delle diocesi che si affacciano sul mare nostrum, con la conclusione prevista per domenica, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella, alla sua prima uscita dopo la rielezione, e di Papa Francesco. Si tratta di un doppio forum internazionale, al quale partecipano più di sessanta vescovi, patriarchi e prelati e altrettanti sindaci provenienti da tre continenti diversi nel segno di quel crocevia di civiltà e religioni che è il Mediterraneo: “Mediterraneo frontiera di pace” è il titolo di uno dei due forum. Ha spiegato il presidente della Cei Gualtiero Bassetti, presentando la kermesse fiorentina: “Il Mediterraneo è il grande lago di Tiberiade della famiglia abramitica. Spero sia davvero segno di pace soprattutto nel contesto così drammatico come quello che stiamo vivendo. È vero che l’Ucraina non è direttamente sul Mediterraneo, ma lo è attraverso il Mar Nero; e La Pira diceva che fino agli Urali è tutto Mediterraneo, perché questo mare abbraccia tre continenti e più di venti nazioni”. Sole primaverile su una Firenze blindata: droni, tiratori scelti e piazza Santa Croce, dove domenica parlerà il Papa, vietata all’accesso. Gongola il sindaco Dario Nardella: “Tutti gli occhi del mondo sono su Firenze che è chiamata a vivere giorni epocali”.
L’entusiasmo del sindaco è stato però raggelato dal caso Minniti. La presenza dell’ex ministro degli Interni come membro del Comitato scientifico, nonché relatore del convegno, non è stato affatto gradita a esponenti del mondo cattolico e pacifista. Che in un comunicato mettono sotto accusa Minniti perché “nella veste di ministro degli Interni, è stato il promotore del Memorandum Italia-Libia del 2 febbraio 2017, la cui applicazione da quel giorno ha consegnato ai lager libici circa 82mila persone – tra uomini, donne e bambini – destinandoli alla detenzione arbitraria, alla tortura, a trattamenti crudeli, inumani e degradanti, agli stupri e alle violenze sessuali, ai lavori forzati e alle uccisioni. Come può venire a parlare di migrazione?”. Tra i firmatari i sacerdoti Alessandro Santoro delle Piagge, Massimo Biancalani di Vicofaro, don Andrea Bigalli, coordinatore regionale di Libera, Mimmo Lucano, Tomaso Montanari e numerose associazioni toscane. Molto malumore nel mondo cattolico fiorentino. Dall’abate di San Miniato padre Bernardo Gianni, scelto nel 2019 per predicare gli esercizi spirituali di quaresima al pontefice, a don Giovanni Martini, responsabile migranti e parroco di Santa Maria al Pignone. Critico anche Massimo Toschi, ex assessore regionale, amico di Romano Prodi, che su Città Nuova, periodico dei focolarini, scrive: “La memoria di La Pira non può essere inquinata da un rapporto astuto con l’industria delle armi in Italia, con la Fondazione Med-Or, la Fondazione di Leonardo (ex Finmeccanica, tra le maggiori società produttrici di armi, ndr)”. E per l’appunto presidente della Fondazione è Minniti. E venerdì pomeriggio mentre l’ex ministro parlerà ai sindaci del Mediterraneo, si svolgerà un contro appuntamento organizzato da Mediterranea, alla quale parteciperà, tra gli altri, Cecilia Strada.
Nardella fa quadrato e critica i contestatori mentre uno dei suoi assessori , il cattolico Alessandro Martini, evoca la storia del dito e della luna. Di fronte al Forum fiorentino che raduna sindaci e vescovi – la luna-, i contestatori si limitano a guardare il dito. Ma il dito riguarda le armi e forse non è irrilevante in un convegno dedicato alla pace e organizzato nella memoria di La Pira. E mentre settanta anni fa il sindaco santo chiamò a raccolta i cosiddetti Folli di Dio, da padre Ernesto Balducci a don Lorenzo Milani, oggi altri “folli” si affacciano in riva all’Arno ad indicare la luna lapiriana della pace tra i popoli del Mediterraneo.