Il gruppo franco – italiano con sede in Olanda Stellantis ha chiuso il 2021, primo anno di vita del gruppo sorto dall’unione tra Psa ed Fca, con un utile di 13,4 miliardi di euro , quasi triplicati rispetto alla somma di quelli di Fca e Psa nel 2020, e ricavi in salita del 14% a 152 miliardi. Dopo la diffusione dei dati, migliori delle attese, le azioni della società sono in deciso rialzo in borsa. Si apprezza come stanno venendo gestite le sinergie dei due gruppi che sono uno dei fattori alla base del miglioramento dei conti. Paradossalmente la carenza di microprocessori ha ha avuto un effetto benefico sui conti portando il gruppo a concentrarsi su produzioni a maggiore valore aggiunto. I dati hanno un significato relativo visto che si confrontano con i risultati dei due gruppi separati in un anno, 2020, caratterizzato da un mercato auto a tratti quasi paralizzato dalla pandemia. Il flusso di cassa industriale disponibile ammonta a 6,1 miliardi di euro, trainato principalmente da forti sinergie di cassa e redditività e la liquidità disponibile è pari a 62,7 miliardi. Il gruppo ha quindi deciso di distribuire ai suoi azionisti un dividendo da 3,3 miliardi di euro. Di questi, 462 milioni finiranno alla Exor della famiglia Agnelli azionista al 14,3%.
Altri 201 milioni andranno allo stato francese, socio con il 6,1% e 221 milioni alla famiglia Peugeot (6,3%). Exor e la controllante Giovanni Agnelli hanno appena siglato un accordo con il fisco italiano per il pagamento di quasi un miliardo di euro con lo scopo di chiudere un contenzioso relativo al trasferimento della società in Olanda. Il gruppo dovrebbe firmare a breve un accordo con il governo italiano per la costruzione di un nuovo stabilimento di batterie elettriche a Termoli, l’operazione dovrebbe andare in porto dopo che lo stato ha accettato di finanziare parte dell’investimento con un impegno di 400 milioni di euro. Stellantis sarà anche tra i primi beneficiari del piano per la transizione verso l’elettrico per cui il governo si è impegnato a stanziare circa un miliardo di euro l’anno per i prossimi 8 anni. Oltre naturalmente al continuo ricorso alla cassa integrazione, prassi abituale negli stabilimenti italiani che portò l’ex amministratore delegato di Fca Sergio Marchionne ad ammettere che in Italia licenziare un dipendente costa molto di più che tenerlo in cig.
Lo scorso anno Stellantis ha venduto 6 milioni e 579mila vetture, la più parte in Europa 3,1 milioni (in leggero aumento) e Stati Uniti (2milioni e 5 mila in lieve calo sul 2020). Irrisorie le vendite in Cina (122 mila immatricolazioni). Ha pesato, come per tutti i produttori, la carenza di semiconduttori che si sarebbe tradotto in un taglio di produzione di 1,7 milioni di auto. Guardando al 2022 il gruppo si attende mercati in espansione in India e altri paesi asiatici (+ 5%), Europa (+ 3%), Sud America (+ 3%) e Nord America (+ 3%). Ferma invece la Cina, poco male per un gruppo che nel gigante asiatico ha una presenza davvero modesta. Nel 2021 Stellantis ha lanciato più di 10 nuovi modelli, tra cui Citroën C4, Fiat Pulse, DS 4, Jeep Grand Cherokee, Wagoneer, Maserati MC20, Opel Mokka, Opel Rocks-e e Peugeot 308.
“Insieme, siamo concentrati sull’esecuzione dei nostri piani nella corsa per divenire una tech company della mobilità sostenibile” ha affermato l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares. – “I risultati record di oggi dimostrano che Stellantis è ben posizionata per offrire prestazioni eccellenti, anche nelle situazioni di mercato più incerte” aggiunge Tavares annunciando poi che “la società distribuirà 1,9 miliardi di euro ai dipendenti, 770 milioni di euro in più rispetto all’importo cumulativo dell’anno precedente di ciascuna delle precedenti società, pari al 70% di aumento, “come riconoscimento del loro contributo ai risultati dell’azienda”.
Il direttore finanziario di Stellantis, Richard Palmer ha detto che anche quest’anno la penuria di semiconduttori continuerà ad “essere un problema” per i costruttori automobilistici. Nel 2021, la crisi legata alla componentistica ha tagliato la produzione di Stellantis di 1,7 milioni di veicoli. Nel corso di una conferenza stampa telefonica, il manager ha anche riferito che le difficoltà di reclutamento “In alcune regioni” e l’inflazione delle materie prime rappresentano altrettante sfide da affrontare nel 2022.