Nelle ore immediatamente successive ai primi attacchi della Russia all’Ucraina, arrivano le condanne dalle forze politiche italiane. Anche se non mancano i distinguo e riemergono, seppur in ore drammatiche, le tensioni dentro la maggioranza. Il leader dem Enrico Letta su Twitter ha chiesto che “l’Italia condanni senza ambiguità l’attacco all’Ucraina e, insieme agli alleati, reagire a questa sfida senza precedenti ai principi di libertà e democrazia in Europa. I comodi terzismi son stati spenti dalle bombe di Putin; ora è o di qua o di là”. Una richiesta rivolta, anche se non esplicitamente, agli altri partiti politici e in particolare al Carroccio. E Matteo Salvini ha replicato poco dopo dicendo che condanna “ogni aggressione militare“, senza citare Mosca ma auspicando “l’immediato stop alle violenze” e “sostegno a Draghi per una risposta comune degli alleati”. Poi intervistato da Radio Libertà si è difeso ancora: “Se qualcuno usa per polemica politica italiana, per beghe interne, quella che è una tragedia, dimostra di essere un piccolo uomo. E’ veramente fuori dal mondo. Non so se qualcuno lo sta facendo”. Molto più dura la condanna di Giorgia Meloni: “Inaccettabile attacco bellico su grande scala della Russia di Putin contro l’Ucraina”, ha scritto su Facebook. “L’Europa ripiomba in un passato che speravamo di non rivivere più. È il tempo delle scelte di campo. L’Occidente e la comunità internazionale siano uniti nel mettere in campo ogni utile misura a sostegno di Kiev e del rispetto del diritto internazionale”.
Intanto Letta ha annunciato un sit-in davanti all’ambasciata russa a Roma per le 16 di questo pomeriggio. Ma non sarà un’iniziativa trasversale, visto che Salvini ha già replicato che non intende partecipare: “Aderiamo a qualsiasi iniziativa porti parole di pace. Nella mia scaletta di priorità c’è anzitutto la solidarietà alla ambasciata ucraina, se devo scegliere non vado a protestare ma porto aiuto concreto. I miei primi interlocutori sono l’ambasciata ucraina e il Vaticano. Ogni iniziativa che porta parole di pace ha la nostra adesione, senza distinzioni di simbolo di chi la organizza. Se c’è da fermare una guerra la Lega c’è, la guerra è troppo brutta per divisioni fra partiti”. Intanto su Twitter, girano le foto di Matteo Salvini con la maglietta di Putin. E il primo dal fronte dem è stato il responsabile sport della direzione Pd Mauro Berruto: “‘La Lega condanna con fermezza ogni aggressione militare’? No, Matteo Salvini, condanna esplicitamente la #Russia e l’azione sconsiderata di colui che portavi sulla maglietta“, ha twittato allegando foto di Salvini nella piazza Rossa di Mosca.
Anche dal leader M5s Giuseppe Conte è arrivata via Twitter “ferma condanna per l’attacco russo che precipita la situazione e allontana ogni soluzione diplomatica. Confidiamo in una risposta comune europea e nel contributo che l’Italia può dare. Il mio pensiero va alla popolazione civile, per la quale sono profondamente preoccupato”. Parole simili da Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia e vicepresidente del partito popolare europeo: “Condanniamo fermamente l’aggressione militare russa alla quale assistiamo con grande preoccupazione. Sosteniamo l’unità dell’Occidente dinnanzi a questa ennesima violazione della Carta delle Nazioni Unite”. Anche il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, ha manifestato “ferma condanna delle azioni militari della Russia guidata da Vladimir Putin in Ucraina. Da giorni”, ha ricordato, “chiedevamo la presenza del presidente Draghi per un confronto parlamentare su quello che stava accadendo e quali azioni l’Italia dovesse intraprendere sul piano nazionale ed internazionale. Abbiamo ribadito questa inderogabile richiesta, ritenendo impensabile far passare ancora giorni prima di un confronto con il luogo di massima rappresentanza degli italiani”.