di Luigi Sala

Il simpatico e divertente film del 1971 con Angela Lansbury, studiosa di magia per corrispondenza, trova eco nel panorama politico attuale dove le magie sono studiate e praticate, sempre per corrispondenza, senza ottenere il risultato desiderato. Se Mario Draghi è il detentore delle formule magiche (ma solo della metà), i partiti si sforzano di fare da soli ma, avendo come nel film solo metà delle formule magiche, il risultato è risibile, peccato per il paese. Draghi fa il broncio (giustamente, dal suo punto di vista) ma i partiti, pur temendo il suo ultimatum, non si intimoriscono più di tanto. Del resto lo hanno accettato per il fisique du rol, a uso di parafulmine europeo, e, parlando dritto, per non andare a elezioni anticipate e perdere il posto, emolumenti e pensione: poi, non poter più fare favori agli amici, agli amici degli amici e ai sostenitori è inaccettabile.

Referendum abrogativi come quelli sul fine vita e sulla cannabis sono pericolosi e divisivi: ove possibile è meglio non misurarsi (ecco il silenzio magico del Pd); se infine, nonostante tutto si arriva al referendum popolare come quello sul finanziamento pubblico ai partiti, occorre rimboccarsi le maniche ed elaborare la magia del rimborso elettorale; dopodiché, se i plebei si sentono presi in giro, occorre senza indugio produrre un’altra magia: et voilà compaiono le Fondazioni. Che fatica però.

Personalmente ritengo esaustiva e definitiva la frase di Mark Twain: “Se votare facesse qualche differenza, non ce lo farebbero fare”. Per mantenere attiva la magia del voto i partiti sono costretti a inventarsi di tutto pur avendo delle formule magiche incomplete: solo i veri potenti le hanno intere, quelli che ti dicono che le concessioni balneari (legge 145 dei 5Stelle/Lega del 2018 che proroga automaticamente fino al 2033 il rinnovo delle concessioni) vanno rifatte (direttiva Bolkestein), non basta la Ue?

Per andare controvento ci sono anche la Morgan e Goldman Sachs e, di rinforzo, il Vaticano e gli Usa. Ma se poi, come nel film, arrivano gli invasori (commissariamento, malcontento popolare, ecc.) riusciranno ad animare vecchie uniformi e corazze per respingerli? L’utilizzo del sempreverde Pier Ferdinando Casini o Silvio Berlusconi è stato un flop, ci stanno riprovando con l’idea del piccolo grande Centro ma non credo andrà meglio, Matteo Renzi se ne faccia una ragione.

Fino a quando ignoreranno il paese l’unico effetto che sortiranno sarà quello di auto-delegittimarsi del tutto e io ritengo finiranno per scomparire per la loro genetica incapacità di evolversi e di liberarsi dai cappi delle lobby e del malaffare. Draghi ha una metà delle formule magiche e i partiti saranno costretti a dargli l’altra metà? Sarebbe infausto e pericoloso: le sirene autoritarie attraggono i naviganti con il loro canto ma si sa che poi li spolpano. Così il film non avrebbe un lieto fine: ricordo, se non sbaglio, che alla fine la Landsbury rinuncia alle magie, il che è la cosa migliore e più utile al paese. E’ così improbabile e difficile avere ideali e non solo convenienze e interessi? Lo stato nasce per dare onesti servizi al cittadino, non il contrario.

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