Dopo l’attacco militare sferrato dal presidente russo Vladimir Putin all’Ucraina, la Uefa ha deciso di spostare la finale di Champions League da San Pietroburgo e sta elaborando i piani per la nuova destinazione dell’evento. Il match clou del calcio europeo doveva tenersi il 28 maggio del 2022 alla Gazprom Arena, lo stadio dello Zenit San Pietroburgo, che ha una capienza di 68mila posti. La conferma dell’annullamento arriverà venerdì dal Comitato esecutivo dell’Unione delle federazioni, convocato d’urgenza. Si tratta del terzo anno di fila in cui si verifica uno spostamento di sede, dopo che nel 2020 e nel 2021, sempre a causa della pandemia di Covid, la finale si era giocata in Portogallo invece che in Turchia come programmato in un primo momento.

Per individuare la nuova sede, l’organo di governo del calcio europeo potrebbe aspettare di vedere quali squadre arriveranno alle ultime fasi del torneo. Sia il Chelsea (di proprietà del miliardario russo Roman Abramovich), che il Liverpool, il Manchester City e il Manchester United si sono qualificati agli ottavi di finale. Se dovesse verificarsi un’altra finale tutta inglese, come quella dello scorso anno tra Chelsea e Manchester City, ci sarebbero pressioni per ospitarla nel Regno Unito, ma due stadi importanti di Londra sono già fuori campo: Wembley, infatti, ospiterà la finale degli spareggi del campionato Sky Bet il 28 maggio, mentre il Tottenham Hotspur Stadium è pronto per ospitare la finale della Betfred Challenge Cup della lega di rugby lo stesso giorno. Potrebbe quindi aprirsi le porte a un altro impianto della capitale inglese, il London Stadium di West Ham, che avrebbe la disponibilità ncecessaria.

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