La finale della Champions League del 2022 non si giocherà più a San Pietroburgo. In risposta alla scelta della Russia di invadere l’Ucraina il Comitato esecutivo della Uefa, riunito d’urgenza, ha deciso di spostare la sede della finale in Francia: il match si giocherà allo Stade de France di Parigi, che è capace di ospitare fino a 80mila spettatori.
La finale della Champions League si terrà, come era inizialmente previsto, il 28 maggio del 2022 alle ore 21.00. Il Cremlino, in risposta alla decisione della Uefa di questa mattina, ha definito una “vergogna” la scelta di di “togliere a San Pietroburgo la finale di Champions League”. “San Pietroburgo avrebbe potuto offrire le migliori condizioni possibili per lo svolgimento di questo evento calcistico” ha dichiarato il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov.
Il match più importante dell’anno calcistico si sarebbe dovuto giocare alla Gazprom Arena, lo stadio dello Zenit San Pietroburgo con una capienza di 68mila posti. È la terza volta che avviene uno spostamento di sede della finale di Champions League, anche se con motivazioni diverse: nel 2020 e poi nel 2021 era stata spostata dalla Turchia al Portogallo a causa della pandemia.
La Uefa ha ringraziato il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, “per il suo sostegno personale e il suo impegno nel trasferire la partita più prestigiosa del calcio europeo per club in Francia in un momento di crisi senza precedenti”. Insieme al governo francese, la Uefa ha annunciato di sostenere “gli sforzi multi-stakeholder per garantire il soccorso ai calciatori e alle loro famiglie in Ucraina che affrontano terribili sofferenze umane, distruzione e sfollamento”.
La Formula 1 ha annunciato la cancellazione del Gran Premio di Russia: “Stiamo osservando gli sviluppi in Ucraina con tristezza e stupore e speriamo in una soluzione pacifica rapida. Questa mattina la Formula 1, la Fia e i team hanno discusso la posizione del nostro sport e la conclusione è che è impossibile disputare il Gran Premio di Russia nelle circostanze attuali”. E ha aggiunto che il campionato del mondo di Formula 1 si tiene nei Paesi di tutto il mondo con una visione positiva, “per unire i popoli e tenere insieme le nazioni”.