Si combatte anche nel Donbass. Nella regione sudorientale già divisa fra esercito di Kiev e separatisti la mattinata è contraddistinta da numerosi colpi di artiglieria. Qui, rispetto a quanto sta succedendo attorno alla Capitale, le forze di Kiev stanno riuscendo a respingere le truppe russe, che sono avanzate solamente di qualche chilometro. Zolotoe e i villaggi vicini, bombardati pesantemente per tutta la notte, sono ormai spettrali. Le autorità locali hanno ordinato l’evacuazione dei civili. Gli abitanti se ne sono andati quasi tutti, le ong hanno abbandonato le loro sedi e i rifugi di fortuna per i pochi rimasti sono rappresentati da scantinati abbandonati. L’ultimo check point dell’esercito ucraino appare abbandonato: oltre le barriere, a un chilometro di distanza, le truppe del Cremlino aiutate dai riservisti di Donetsk e Luhansk sono pronte a sferrare l’attacco. Le bombe ricominciano, ci si deve nascondere in un distributore di benzina abbandonato. Poi cessano e si riparte. Ma sarà un’altra giornata terribile sul fronte del Donbass.

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