Un paradiso corallino dall’entroterra lussureggiante, un eden dove le ambizioni dell’uomo cambiarono il corso della storia. Fu proprio nell'isola di Hispaniola che Cristoforo Colombo insediò la prima colonia spagnola dando così inizio ad un nuovo capitolo della conquista europea oltreoceano.
“Quisqueya” nella lingua nativa dell’isola significa “madre di tutte le terre”. Una parola arawak che racchiude tanti significati, quelli di un paese straordinario. La Repubblica Dominicana èsao la perla delle Grandi Antille, incastonata tra Cuba e Puerto Rico, sorella di Haiti, con la quale spartisce Hispaniola, l’isola che vanta il paesaggio naturale più variegato dei Caraibi, oltre l’immaginario. Non solo spiagge madreperla, onde cristalline e snelle palme da cocco che incorniciano un sogno balneare (complici ben 1600 km di costa dove spiaggiarsi e tuffarsi nel blu), “Quisqueya” è un cuore verde che palpita di vita. C’è da perdersi tra i colori della foresta, tra i cori di uccelli tropicali e le nuvole terracquee di fenicotteri rosa, visitare il centro per recupero di tartarughe marine e guardare con riverenza i coccodrilli guardinghi immersi nel Lago Enriquillo a Pedernales, a Santo Domingo si scopre un enciclopedico numero di specie tra cielo, terra e mare. Qui transitano persino le balene che arrivano nella baia di Samaná per riprodursi, uno spettacolo unico ma non il solo di quest’area corallina del Mar dei Caraibi. La Repubblica Dominicana è un mondo dalle mille sfumature, ma anche un file rouge con la nostra storia. La città di Santo Domingo, la capitale dell’isola, è stata la prima città fondata dagli spagnoli nel Nuovo Mondo, una realtà dal passato travagliato ma che allo stesso tempo rivela uno dei centri abitati più affascinanti dei Caraibi. Un’identità eterogenea ed orgogliosa dove prevale la cultura del “mañana” (domani), del procrastinare gli impegni e dello spirito leggero che stempera le tensioni con Rum e Merengue. Anche il golf è un’ottima (e recente) alternativa, tanto da rendere il paese la prima destinazione dell’America Latina per praticare questo sport.
Santo Domingo, la prima città europea delle Americhe
La Repubblica Dominicana è chiamata anche Santo Domingo, proprio come l’omonima capitale. Santo Domingo è una città di due milioni di abitanti che pullula di vita, tra una miriade di locali, bar, ristoranti e chioschetti dove assaggiare la cucina locale, dalle tostones, le frittelle croccanti di banane verdi, alla portata tipica, la bandera dominicana, una ricetta che prevede pollo o altra carne in un letto di riso e fagioli. Per un dolce a base di cocco e un bicchiere di Rum non mancano i localini con pista da ballo, rigorosamente da omaggiare: impossibile non lasciarsi trasportare dal ritmo del Merengue. Santo Domingo è una città dove la gioia è un inno alla vita nonostante le contraddizioni politiche e sociali, strascico di un passato che l’ha segnata profondamente. Deve proprio alla storia di conquiste la sua rivalsa ed identità: è stata la prima città fondata dagli europei nelle Americhe, un insediamento che affonda le radici nel 1498 rievocando le leggendarie scoperte di Cristoforo Colombo. Nella Zona Colonial, svettano ancora i primi edifici costruiti dagli spagnoli: la Cattedrale di Nostra Signora dell’Incarnazione, il Monastero di San Francisco, il primo oltreoceano, testimonianza del gran numero di coloni appartenti dell’ordine dei Francescani, e l’imponente Fortezza di Ozama, Patrimonio Unesco. Il centro storico è un dedalo di viette, corollario della Calle Las Damas, la via principale dove affacciano i palazzi più importanti della città. Bellissimo anche l’Alcazar de Colòn, in stile gotico rinascimentale, e il postumo Palazzo Nazionale, la sede del governo che risale al 1944. Per gli appassionati di storia, da non perdere il Museo de Las Casas Reales e il Museo Memorial de la Resistencia. In città non mancano le testimonianze del passato e gli omaggi, come il Faro a Colòn, realizzato in occasione del 500° anniversario della scoperta dell’America.
Santo Domingo, una vacanza a tutto tondo
La Repubblica Dominicana è una meta ricca di storia, ma altrettanto carica di aspettative, dove concedersi ogni genere di divertimento. Vita da spiaggia a Boca Chica, Cabarete, La Romana, i litorali più frequentati, Bayahibe,
Puerto Plata e Punta Cana i più esclusivi, Barahona il più selvaggio, giusto per citarne alcuni. Se state cercando un paradiso dove praticare ogni genere di attività acquatiche (e non solo), Punta Cana è la località che fa per voi, da scoprire con Eden. In questa zona, la più orientale del paese, si trovano delle spiagge molto rinomate, considerate tra le più belle del Centro America. Nastri di sabbia finissima come Playa Macao, patrimonio Unesco, e Playa Juanillo, un paradiso dove rilassarsi al sole e praticare surf e windsurf. Per gli appassionati di immersioni e snorkeling, Playa Bavaro è l’ideale, ad un passo dal noto lungomare El Cortecito, dove si susseguono una serie di negozietti tipici e bancarelle ricolme di gioielli d’ambra e larimar, la pietra turchese simbolo dominicano. Un viaggio in Repubblica Dominicana può essere anche una vacanza all’insegna del trekking, alla scoperta dei parchi nazionali, veri e propri tesori di biodiversità con oltre 6.000 specie di piante e animali. Il parco nazionale di Cotubanamá, nella località di Bayahíbe, unisce bellezze di terra e di mare che si estendono dalla terraferma alle isole di Saona e Catalina, perle emerse dal mare da dove si può osservare la danza dei delfini tra le onde. Zaino in spalla anche nel parco nazionale più esteso del paese, il Jaragua, classificato Riserva della biosfera Unesco, dove le foreste tropicali secche si alternano al verde rigoglioso, un bioma caraibico caratteristico dell’isola. A Saona, isola abitata da qualche centinaio di abitanti ma che conserva incontaminato l’ecosistema, esiste un centro di recupero per le tartarughe marine, specie sottoposta ai pericoli di un ambiente che cambia ma non solo. Nella vicina Catalina, 30 km a nord di Saona, le spiagge di Isla Catalina e Playa del Este sono le predilette dalle tartarughe Carey per deporre le uova, così come per i procioni, che hanno sostituito l’originale popolazione endemica delle scimmie.
La natura camaleontica di Santo Domingo poco ha a che vedere con quella modellata per lo sport più ambito nell’isola: il golf. Dopo l’adrenalina delle onde, delle immersioni, e delle avventure nell’entroterra selvaggio, la pacata concentrazione in un campo bucherellato è quello che ci vuole per vivere una vacanza a tutto tondo, nel paese “Quisqueya”, dove tutto è possibile.