“I russi sono sotto shock“. Così Giovanni Savino, professore di Storia contemporanea a Mosca commenta l’attacco deciso da Vladimir Putin ai danni dell’Ucraina. “Nessuno vuole questa guerra, nel 2014 ci fu il cosiddetto ‘consenso crimeano’, manifestazioni magari anche organizzate in cui si festeggiava l’annessione della Crimea. Oggi no, da quello che vedo nessuno vuole la guerra”. Ma i problemi ci sono anche in Russia. “La Sberbank è la principale banca russa, dove i lavoratori hanno i loro stipendi ed è caduta sotto le sanzioni Usa. La banca ha chiesto alla gente di non ritirare in questi giorni, intanto si consiglia tramite passaparola di comprare cibo a lunga conservazione. Non ci sono le bombe vere, ma c’è un bombardamento dal punto di vista della paura e dell’economia”.
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