Rimbalzano le Borse mondiali dopo i marcati cali di ieri. Anche la piazza di Mosca ieri falcidiata da un’ondata di vendute che ne ha quasi dimezzato il valore, oggi ha chiuso in rialzo del 26% (indice Rts denominato in dollari). In Europa Fancoforte ha archiviato la seduta a + 3,6%, Parigi a + 3,5%, Londra in rialzo del 3,7%. Milano ha guadagnato il 3,6% sospinta soprattutto dagli energetici con Enel a + 5,8%, Italgas +5,4%. Parziale recupero per Unicredit (+ 3,8%) che ieri aveva perso oltre il 13%. Segni più anche a Wall Street dove l’S&P500 sale dell’1,8% e il Nasdaq dell’1%.

Diverse le possibili spiegazioni fornite dagli operatori. Qualcuno rimarca come i mercati abbiano colto la modesta portata delle sanzioni sinora erogate che avranno quindi impatti contenuti sull’economia. Inoltre la nuova crisi potrebbe rallentare i percorsi di stretta monetaria preannunciati dalla Federal Reserve e Banca centrale europea. Secondo altri, tra cui l’economista Nouriel Roubini, i mercati scommettono sul fatto che la guerra è destinata a concludersi molto rapidamente con un’affermazione russa e la crisi potrebbe quindi raffreddarsi in fretta. L’oro, molto comprato ieri, è sceso dell’ 1,9%. Così come il dollaro che cede lo 0,4% sull’euro.

Si allenta la pressione sulle materie prime. Il petrolio scende sotto i 100 dollari al barile (brent) dopo che ieri aveva superato i 105 dollari. Il gas si scambia a 92 euro per megawatt ora in discesa del 31% rispetto a ieri. Il prezzo del grano, di cui Russia e Ucraina sono grandi produttori/esportatori scende di quasi l’8%. Variazioni modeste nei rendimenti dei titoli di stato, sostanzialmente piatti. Un Btp decennale paga l’1,83%, lo 0,03 in più di ieri. Il bund tedesco lo 0,23%. Differenziale in discesa (spread) a 160 punti.

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