Televisione

“Ucraini, centinaia di camerieri e badanti”: Lucia Annunziata e Antonio Di Bella chiedono scusa

Nell'edizione straordinaria del Tg3, in onda nel pomeriggio e condotta dal giornalista Mario Franco Cao, due volti di punta dell'informazione del servizio pubblico si sono resti protagonisti di uno scivolone che non è passato inosservato. Tutto è accaduto durante il collegamento con l'esterno dell'ambasciata russa a Roma

di Giuseppe Candela

L’invasione russa in Ucraina ha stravolto la programmazione televisiva con speciali informativi su tutte le reti generaliste e non solo. Nell’edizione straordinaria del Tg3, in onda nel pomeriggio e condotta dal giornalista Mario Franco Cao, due volti di punta dell’informazione del servizio pubblico si sono resti protagonisti di uno scivolone che non è passato inosservato. Tutto è accaduto durante il collegamento con l’esterno dell’ambasciata russa a Roma dove il segretario del Partito Democratico Enrico Letta ha organizzato un sit in di protesta, un modo per esprimere la propria vicinanza al popolo ucraino. La solidarietà nei confronti delle “centinaia di migliaia di persone che rappresentano la comunità ucraina in Italia”. In sottofondo, non sapendo di avere il microfono aperto, il commento infelice della conduttrice Lucia Annunziata: “Centinaia di migliaia di cameriere e badanti…”. Al suo fianco in studio una voce maschile aggiunge: “E amanti“, parole che sembrano arrivare da Antonio Di Bella, nuovo direttore del Day Time Rai.

Episodio non sfuggito a Ciro Pellegrino, giornalista di Fanpage, un video che in pochi minuti è diventato virale, suscitando una pioggia di critiche. I protagonisti a qualche ora di distanza si sono scusati. “Ieri – sottolinea Lucia Annunziata in una lettera aperta rilanciata dall’Ansa – nel corso dello speciale Tg3 ho criticato una certa retorica consolatoria che circola in merito a un supposto successo della integrazione della comunità ucraina in Italia, dicendo ‘migliaia di camerieri, cameriere e badanti’. Frasi che al di là del contesto e delle intenzioni sono suonate inopportune, offensive, e soprattutto un atto di estrema stupidità. Un inciampo che un conduttore dovrebbe sempre saper evitare. Me ne scuso, sinceramente. Il lavoro che come trasmissione stiamo facendo da tempo con cura e precisione sulla crisi spero dimostri quanto il nostro impegno nei confronti dell’Ucraina e dei suoi cittadini sia senza alcuna ambiguità al loro fianco”.

Scuse arrivate a stretto giro anche da Antonio Di Bella: “Rilevo dai social che alcuni miei commenti in studio ‘fuori onda’ nello speciale Tg3 sulla guerra possono avere offeso la comunità ucraina in Italia e in particolare la sua componente femminile. Erano frasi da non pronunciare. Me ne rammarico e chiedo scusa alle donne e agli uomini della comunità ucraina in Italia”.

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