Si scavano le trincee e si alzano le barricate, le bottiglie di birra sono diventate molotov e si imbracciano i fucili. Con l’ente statale di gestione delle strade che invita le amministrazioni locali e i cittadini a rimuovere tutti i cartelli per disorientare il nemico e “mandarlo dritto all’inferno”. Dopo aver respinto il primo assalto, Kiev si prepara alla prossima offensiva delle truppe russe. Con i soldati affiancati dalle milizie volontarie a difesa della capitale, che “non possiamo perdere” ha sottolineato in mattinata Volodymyr Zelensky in uno degli ultimi discorsi alla nazione nei quali ha incitato gli ucraini a difendere la città. Invito replicato dai militari: “Tagliate alberi, create barricate, date fuoco a copertoni! Usate tutto quello che c’è a disposizione!”, hanno scritto le forze armate ucraine in un post su Facebook riportato dall’agenzia Unian.

E anche l’esercito ha incoraggiato poi la popolazione a resistere realizzando bottiglie incendiarie: “Gli occupanti devono capire che non sono i benvenuti qui e che incontreranno resistenza in ogni strada – dicono i militari – Possano aver paura anche solo di guardare le nostre città. Insieme per la vittoria! Gli occupanti verranno distrutti”. Già venerdì il ministero degli Interni ucraino aveva postato sui social istruzioni ai cittadini su come realizzare molotov e il ministero della Difesa invitava i civili a resistere, chiedendo di “informare su movimenti di truppe, preparare molotov e neutralizzare il nemico”.

Secondo fonti ministeriali a Kiev sarebbero stati distribuiti ai volontari oltre 20mila fucili, milioni di proiettili, lanciarazzi e granate. E sui social si moltiplicano foto e video dei cittadini che preparano barricate improvvisate con legna e copertoni, trincee scavate a mano lungo le strade principali di Kiev, trasformata da Vladimir Putin da capitale europea a teatro di guerra nel cuore d’Europa nel giro di qualche giorno. Provocando una risposta probabilmente più dura di quanto anche il Cremlino si aspettasse. Finora gli attacchi sono andati a vuoto e nel corso della prima giornata di accerchiamento alla capitale gli assalti sono andati a vuoto.

Diversi video postati sui social mostrano incursori russi in abiti civili che vengono fermati dalla polizia. Forse un cambio di strategia, con il tentativo di infiltrarsi nel cuore di Kiev con un avamposto dopo il fallito tentativo di sbarco di circa 200 paracadutisti nella notte tra venerdì e sabato. Nelle scorse ore, media britannici avevano riferito la presenza in Ucraina di ‘cacciatori’ delle forze speciali cecene, che sarebbero stati inviati con il compito di arrestare o uccidere le massime autorità del Paese. La presenza dei soldati ceceni è stata confermata da Ramzan Kadyrov, leader politico e militare della Cecenia, che ha però sostenuto di non aver “subito una sola perdita”.

I tentativi di infiltrarsi oltre le linee ucraine è confermato anche dal sindaco di Kiev, l’ex pugile Vitalii Klitschko, che nell’annunciare il coprifuoco in città no-stop dalle 17 di sabato alle 8 di lunedì mattina – per “una più efficace difesa della capitale e per la sicurezza dei suoi abitanti” – ha avvisato: “Tutti i civili che saranno trovati in strada saranno considerati membri del gruppo di sabotaggio del nemico”. Tattiche di difesa per trasformare l’escalation militare russa in una guerra urbana che l’Ucraina sembra aver intenzione di replicare in tutte le città strategiche. Video e foto di volontari che preparano barricate e molotov arrivano anche da altre parti del Paese. L’ultima difesa è quella ordinata dall’ente statale per la gestione delle strade, l’Ukravtodor: rimuovere e far sparire immediatamente tutti i cartelli dalle proprie zone, in primis quelli con i nomi dei luoghi. “Il nemico – afferma l’ente su Telegram – non può orientarsi in base al terreno. Aiutiamolo ad andare dritto all’inferno”. Lungo l’autostrada fuori da Kiev, ha documentato il corrispondente del Telegraph James Rothwell, i cartelli sono già stati divelti e sostituiti con un “Good luck”.

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