Anche oggi Anonymous ha preso di mira alcuni dei più importanti siti web governativi russi: il sito del Cremlino e del ministero della Difesa sono stati hackerati. A diffondere la notizia sono stati molti media internazionali, tra cui la CNN, che ha riportato anche la rivendicazione degli attacchi di Anonymous: “Abbiamo mandato offline i siti governativi e girato le informazioni ai cittadini russi in modo che possano essere liberi dalla macchina della censura di Putin”. Secondo alcune fonti dell’Adnkronos, Anonymous avrebbe attaccato anche il sito dell’Agenzia spaziale russa (roscosmos.ru) e del sistema ferroviario (rzd.ru), ma la notizia è ancora in fase di verifiche.
Continua la cyber-guerra dichiarata dal collettivo Anonymous contro la Russia, a seguito della decisione di invadere l’Ucraina. Il collettivo ha dichiarato ieri la sua presa di posizione pro-Kiev e ha annunciato il proprio intervento nel conflitto con una serie di tweet pubblicati su vari profili riconducibili al movimento. L’attacco di oggi ai siti del Cremlino e del ministero della Difesa è stato confermato dal portavoce del governo Dmitri Peskov: “Siamo sotto attacco, il sito è offline”. Secondo numerosi media internazionali inoltre, su alcune tv russe – che sarebbero state hackerate – sono andate in onda canzoni tradizionali ucraine.
“Hacker di tutto il mondo: prendete di mira la Russia nel nome di Anonymous: fategli sapere che non perdoniamo e non dimentichiamo” si legge in uno dei tweet sul profilo del collettivo, che invoca l’intervento di hacker da ogni parte del pianeta.
Hackers all around the world: target Russia in the name of #Anonymous
let them know we do not forgive, we do not forget.
Anonymous owns fascists, always.
— Anonymous (@YourAnonNews) February 25, 2022
Anonymous ha voluto precisare che la cyber-guerra non è indirizzata contro la nazione russa in sé, ma è nata per sostenere la popolazione ucraina contro la personalità politica di Vladimir Putin e la sua scelta di scatenare una guerra. L’offensiva del collettivo ha preso di mira anche Ramzan kadyrov, Capo della Repubblica Cecena, perché il “fantoccio di Putin” – così chiamato da Anonymous, “ha preso la decisione di affiancare le forze cecene in Ucraina”: per questo motivo, il movimento ha mandato offline anche il sito della Repubblica cecena.
Nonostante non sia possibile accedere dall’esterno al sito web del ministero della Difesa, a causa delle tecnologie anti-ddos russe – tecnologie che autorizzano la navigazione in base alla posizione dell’utente – è possibile che il sito fosse accessibile agli utenti all’interno dei confini russi.