Kiev si è risvegliata ferita ma non sconfitta. Per tutta la notte sono risuonati i bombardamenti e la mattinata si è aperta con esplosioni non distanti dal centro. Piazza Maidan, il cuore nevralgico della città e del Paese, è spettrale: saracinesche abbassate, tutto è chiuso, la gente è barricata in casa o nei rifugi sotterranei. Anche la metropolitana ha smesso di funzionare ma rimane aperta per chi volesse trovare riparo. Si combatte aspramente nella zona dello zoo, a una decina di chilometri dal centro e dall’altra parte del fiume Dnepr. Voci difficili da verificare parlano addirittura di cecchini già presenti sui tetti attorno agli hotel dove lavora la stampa internazionale e la situazione potrebbe precipitare ulteriormente nella giornata .
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