“Ci ho pensato molto, alla fine ho deciso che vi farò ridere. O almeno ci proverò”. Così Luciana Littizzetto durante la puntata di Che Tempo Che Fa andata in onda ieri 27 febbraio. Dopo il collegamento con il ministro Luigi Di Maio per gli aggiornamenti sull’invasione russa in Ucraina, Fabio Fazio ha deciso di lasciare comunque uno spazio per un momento più leggero. Dopo aver passato in rassegna i fatti della settimana, Littizzetto ha letto una lettera indirizzata al ‘Creatore’. “Caro Creatore, Re del Cielo e della Terra, titolare dell’Al di là. Tu che sei infinitamente buono, lo sei sempre stato e sempre lo sarai, abbassa la testa e guardaci. Ci vedi? Siamo i tuoi figli, tristi e sfiduciati da più di due anni. Lo so che per te due anni sono una soffiata di naso, ma per noi cha abbiamo il metabolismo corto sono tanti”, ha esordito.
“Se allontani lo sguardo, a 2.400 chilometri da qui, ci sono altri tuoi figli che sono in mezzo alle bombe e piangono. E tremano. Da lassù, oltre le nuvole, non ti andrebbe di vederci di nuovo felici? Siamo stanchi, caro capo – ha continuato Littizzetto -. Vorrei dirti che con tutta l’umiltà e il timor di Dio, prima non era così. Dopo il diluvio hai detto ‘basta’, hai fatto spuntare l’arcobaleno. Non è che appena finito di piovere hai mandato le termiti del legno sull’Arca. E anche dopo la pioggia di cavallette non è che hai fatto partire subito la tempesta di noci di cocco. Ci hai lasciato tirare il fiato. E invece, questa volta, mazzate una dopo l’altra. A raffica. Compreso quel simpatico virus che hai creato e fatto scorrazzare per due anni nei nostri nasi e nei nostri polmoni. Per questo ti chiediamo con tutto il cuore: fai rinsavire Putin. Non ti dico del tutto, non ti dico di farlo diventare suor Cristina. Ma, almeno, che non passi il tempo a mettere in fila i carri armati come gnocchi fatti in casa”.
Poi ha continuato: “Così come mia madre mi obbligava a mettere a posto la stanza urlando ‘tu hai fatto il casino e tu metti a posto’, così umilmente e rispettosamente ci sentiamo di chiederci: ‘tu hai fatto Putin e adesso mettilo a posto’. Mettigli una mano sulla fronte che ne ha tanta di fronte, Putin è tutta fronte, e digli ‘basta, basta così’. Prendilo per le orecchie e scuotilo forte come si fa con lo shaker per preparare il Moscow mule, fino a che il neurone non imbrocchi la strada giusta. Faglielo capire a Putin che chi scatena una guerra è glorioso solo per un minuto, ma poi nei libri di storia rimane un boia per sempre [..] Ferma Putin, immensità nostra. Parlaci, convincilo a fargli finire questa guerra. Vogliamo tutti continuare a vivere, sia i russi che gli ucraini. Vogliamo tornare a cantare, a ballare, a mangiare gelati, a ridere, a lavorare, a pagare il mutuo, a sognare, a innamorarci. A fare dei figli, vederli crescere e non solo i nostri. Anche morire, sì. Ma quando è ora. Ognuno nel momento che tu hai scelto, non portati via a mazzi dalle bombe e dalle granate. Ci piacerebbe tornare a goderci i tramonti e le albe. Vogliamo un mondo di pace dall’Europa agli Urali, dal Polo Nord alla Patagonia, in tutte le regioni, e anche dove è impossibile, come l’Afghanistan e la direzione dei 5 Stelle”.
Infine ha concluso: “C’è un signore che da poco è arrivato su da te e che mai come adesso ci manca tantissimo. Lo riconosci perché si chiama Gino (Strada, ndr), ha l’accento milanese, i capelli spettinati e probabilmente ti ha parlato dell’Inter e di una certa Emergency. Lui diceva che in ogni guerra, il 90% delle vittime sono civili, persone che non hanno mai imbracciato un fucile, che non sanno neanche perché gli arriva in testa una bomba. E poi ripeteva: ‘Se la guerra non viene buttata fuori dalla storia degli uomini, sarà la guerra a buttare fuori gli uomini dalla storia’. Ecco, noi la pensiamo come lui. Ti prego, anche stavolta, liberaci dal male. Tua Luciana”. “Grazie, bravissima”, ha commentato il conduttore Fabio Fazio.