Guerra all’Ucraina, ecco le parole che avrei voluto sentire nel nostro parlamento
Non sono andato in piazza a solidarizzare con l’Ucraina. Non ho firmato alcun appello, non ho sottoscritto manifesti. Gli slogan e le finte azioni, sempre finalizzate ad altri interessi travestiti da democrazia-simil-pelle, fanno orrore, come la guerra scatenata da Putin contro l’Ucraina, uno Stato ‘liquido’ dal punto di vista della storia. Fino a un secolo fa era parte della Russia prima e dell’Urss dopo. L’attuale Ucraina nacque nel mese di luglio del 1990, mentre era in corso la dissoluzione dell’Urss, con una Dichiarazione di Sovranità del Parlamento ucraino. La caratteristica ‘storica’, infatti, dell’Ucraina è l’odio verso l’Urss di ieri e la Russia di oggi. Per questo la guerra, iniziata nel 2014 con la riannessione della Crimea alla Russia e ora con l’invasione del territorio dell’Ucraina, non finirà presto perché l’odio è un’arma più potente dell’atomica. Non è l’esercito a combattere, ma un intero popolo unito dall’odio.
Ciò premesso, l’Occidente tutto, dagli Usa all’Europa, al Canada, è colpevole per avere pervicacemente voluto accerchiare la Russia dello zar Putin, allargando la Nato fino ai suoi confini naturali, provocando militarmente la Russia ed escludendo formalmente ogni trattativa diplomatica. Quello che non dice l’Occidente è che vuole sempre proteggere i propri interessi, a danno di qualcuno che non gli piace. L’aggressione contro gli altri non è solo militare, ma anche economica ed egemonica. Gli Usa impongono all’Europa comportamenti e scelte politiche in funzione dei loro interessi.
Da parte sua l’Europa – accozzaglia di Stati e Staterelli nazionalisti – non avrà mai una propria dignità né saprà difendere alcuno perché non ha politica estera comune, non ha economia comune, non ha prospettive comuni, ma solo una moneta che è vincolo di schiavitù. Il suo comportamento più che uno scatto di dignità democratica è paura per la propria debolezza, perché ogni decisione di restrizione sanzionatoria si riflette contro di essa.
Viene un momento, però, in cui ogni ragionamento e la stessa paura devono lasciare il posto ai principi, cioè all’interesse primario generale che afferma il Diritto, costi quel che costi, senza calcoli da mercanti o da venditori di fumo. Come è avvenuto durante la Resistenza in Italia, in Francia, in Inghilterra, in Grecia, in Norvegia contro il nazifascismo, a costo della vita. Nulla fu sacrificato, ma tutto fu donato con passione, consci dei rischi. Ragazzi e ragazze, giovani, uomini e donne, si opposero con i loro corpi e il loro indomito cuore, torturati, stuprate, morendo e nessuno pensò che potessero chiudere il gas e lasciarci al freddo.
Avrei voluto sentire da tutta Europa, dal presidente del Consiglio dei ministri italiano, affermare in Parlamento queste parole, senza esitazione:
Attraverso voi, deputati e senatori, mi rivolgo al Popolo che rappresentiamo, che ci ha delegato il proprio potere democratico. La nostra Costituzione nell’art. 11 solennemente afferma che “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”. Di fronte alla protervia del dittatore sovietico abituato a stracciare impegni e onore, come fece nell’agosto del 1939 con la Polonia, alleandosi con Hitler (Patto Molotov-Ribbentrop), che ancora fa carta straccia di ogni trattato e diritto. Egli ha invaso la Ucraina, Nazione sovrana e indipendente.
A noi non è chiesta alcuna ‘cessione di sovranità’, ma ci è imposta dalla storia una scelta limpida di parte. Noi stiamo con l’Ucraina. Ciò comporta conseguenze gravi negli anni a venire in ogni settore, in ogni famiglia, nei singoli cittadini. Dipendiamo dalla Russia per il gas, usato dal sedicente zar Putin come arma di ricatto. Non cediamo e diciamo a Putin: ‘Chiudi pure il rubinetto del gas, perché preferiamo restare al freddo e se freddo sarà ci copriremo di maglioni, di coperte o batteremo i denti, ma non cederemo mai di fronte al sopruso e alla barbarie. Il Popolo italiano che ha combattuto il nazifascismo, combatterà anche il nazifascista Putin finché non ritirerà il suo esercito fino all’ultimo uomo e mezzo e non riparerà le distruzioni materiali, ricostruendo quanto ha distrutto.
Interrompiamo ogni rapporto, diplomatico, economico, commerciale. L’Italia, patria del Diritto e dei diritti, sta dalla parte dei «principi» a qualunque costo. Non temiamo né Putin né chi si illude di imitarlo, oggi e domani. Se il Parlamento non vota questa scelta del Governo italiano, non è degno di rappresentare l’Italia né di sedere in questo luogo dove la «Legge è sovrana e uguale per tutti». Se questa scelta non fosse condivisa dall’Europa, diciamo al Parlamento che siamo disposti ad andare da soli, perché l’Ucraina è l’ultima frontiera della retorica dell’Europa: o ci salviamo insieme, o moriamo da soli. Non abbiamo alternative. Solo il Diritto internazionale e la tutela dei diritti dei singoli cittadini e delle singole nazioni ci garantiscono il dovere alla dignità e alla Democrazia. Se non facciamo questo, tutti saremo degni compari di Vladimir Vladimirovič Putin, diventandone complici. Che Dio ci salvi da noi stessi e dalla nostra ignavia.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 31 gen (Adnkronos) - Occhi puntati sulla capigruppo della Camera dei deputati, convocata per martedì 4 febbraio alle 13 dopo lo scontro tra maggioranza e opposizione scaturito dal caso Almasri e il conseguente stop ai lavori parlamentari. Per allora dovrebbero arrivare le indicazioni sui principali nodi da sciogliere, sicuramente quello dell'attesa informativa dei ministri Nordio e Piantedosi proprio sul rimpatrio di Alamsri.
Per la settimana dal 3 al 7 febbraio al Senato era già previsto che si trattasse di un periodo riservato ai lavori delle Commissioni. A Montecitorio all'Odg da lunedì 3 alle 15 è iscritta la discussione generale sul Dl Cultura (da inviare al Senato, in scadenza il 25 febbraio). Da martedì l'aula della Camera ha in programma, a seguire, l'esame della Pdl sulla sicurezza nei luoghi di lavoro; le mozioni (politiche industriali e rapporto Draghi); la Pdl sulla riduzione dell'orario di lavoro; la Pdl sui Nuovi giochi della gioventù (approvata dal Senato) e il Ddl sull'Ordine costantiniano di San Giorgio di Parma.
Genova, 31 gen. - (Adnkronos) - "Il cantiere è già partito, questa è una pietra miliare". Così il presidente dell'Istituto Giannina Gaslini di Genova Edoardo Garrone, alla posa della prima del nuovo ospedale pediatrico.
"Questo investimento era necessario perché una struttura a venti padiglioni, pensata nel 1930, non è più adeguata alla medicina moderna. Il Padiglione Zero dovrà essere consegnato entro la fine dell'anno prossimo, per impegno del costruttore, poi ci saranno le altre due fasi della costruzione dei padiglioni 1 e 2, con bassa intensità di cura e laboratori, e l'opera complessivamente sarà completata nel 2029. Ma l'alta intensità di cura sarà funzionante dai primi mesi del 2027".
La posa della prima pietra è arrivata oggi, in ritardo di circa un anno dal cronoprogramma. "La cerimonia si programma in funzione della disponibilità degli ospiti, è un momento simbolico. I lavori di demolizione sono già iniziati, le aree del Padiglione Zero sono già utilizzabili. Qualche ritardo e normale che ci sia, l'opera sicuramente verrà consegnata entro fine 2026". Per quanto riguarda il personale sanitario che lavorerà nei nuovi padiglioni, prematuro parlare di assunzioni: "Prima arriviamo a realizzare l'opera, poi ovvio che, nel momento in cui le strutture sono diverse, dovrà essere adeguata l'organizzazione. Più che nuove assunzioni, bisognerà fare un adeguamento organizzativo".
Roma, 30 gen. (Adnkronos) - A un anno dalla Cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, un nuovo studio di Deloitte ha stimato le possibilità di guadagno delle famiglie italiane che decidessero di condividere i propri immobili su Airbnb durante le competizioni. L’analisi contiene anche alcune previsioni sull'impatto positivo che l’ospitalità in casa potrà avere sull'economia italiana, evidenziando come la piattaforma consentirà a un maggior numero di ospiti di soggiornare vicino ai luoghi di gara.
Più di 2 milioni di persone provenienti da tutto il mondo sono attese per Milano-Cortina 2026, che saranno le Olimpiadi invernali più diffuse di sempre. Dall’analisi emerge come l’offerta di Airbnb - dispersa e meno concentrata rispetto alla ricettività tradizionale - faciliti i pernottamenti in prossimità delle località di gara: mentre gli hotel sono solitamente concentrati nelle mete turistiche più note, Airbnb sarà utile a un maggior numero di comunità - tra cui molti paesi di montagna con pochissime o nessuna struttura ricettiva presente - nel far fronte all'aumento della domanda di alloggi attesa per i Giochi. In assenza di Airbnb, Deloitte stima che i luoghi dei Giochi si troverebbero ad affrontare un gap giornaliero di 52.000 posti letto.
Lo studio stima che l’host tipico guadagnerà circa 2.400 euro su Airbnb durante i Giochi. In base all’indagine, i soggiorni genereranno a livello nazionale un impatto economico totale, incluso il guadagno degli host e la spesa degli ospiti, stimato in 154 milioni di euro. Si prevede che gli ospiti spenderanno in media 150 euro al giorno - di cui la metà per cibo e bevande e quasi un terzo per shopping e intrattenimento - che contribuiranno a sostenere gli esercizi commerciali locali nelle tre regioni ospitanti: Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige.
Con la vendita dei biglietti che prenderà il via la prossima settimana, Airbnb - che conta su annunci in oltre l'85% dei Comuni delle tre regioni ospitanti i Giochi - ha presentato il sito airbnb.com/milanocortina2026, dove i fortunati che riusciranno ad assicurarsi i biglietti potranno individuare soluzioni di alloggio convenienti e disponibili a breve distanza dai luoghi di gara. Deloitte stima che complessivamente il bacino potenziale di posti letto disponibili su Airbnb in questi territori, considerata l’area vasta e la limitata offerta alberghiera, sia quantificabile in 70.000 posti letto.
Deloitte prevede che i Giochi Olimpici Invernali contribuiranno a far conoscere le città e i paesi delle regioni coinvolte a livello mondiale e a creare una domanda turistica duratura. Nei 18 mesi successivi alle Olimpiadi e Paralimpiadi, lo studio stima che l'impatto economico totale dei soggiorni nelle regioni ospitanti sarà di circa 140-160 milioni di euro, potenzialmente eccedente a quello generato durante i Giochi Olimpici Invernali. I soggiorni legati ai Giochi genereranno oltre 33 milioni di euro di imposte e tasse, che andranno a contribuire alle finanze locali di numerose località montane, a sostegno di investimenti in servizi e infrastrutture, digitalizzazione e contrasto ai cambiamenti climatici.
In qualità di Worldwide partner dei Giochi Olimpici e Paralimpici, Airbnb è inoltre impegnata in programmi pluriennali con l’obiettivo di supportare gli atleti nella pratica sportiva. In collaborazione con il Comitato Olimpico Internazionale e il Comitato Paralimpico Internazionale, Airbnb mette a disposizione fondi di viaggio ad atleti olimpici e paralimpici selezionati, per sostenere il loro percorso verso Milano Cortina 2026.
Due i programmi: Airbnb Athlete Travel Grant (Un fondo per viaggi di 2.000 dollari destinato a 1.000 atleti, da utilizzare per il soggiorno durante i propri viaggi per allenamenti e gare); Airbnb500 (un fondo per viaggi di 500 dollari a onorare gli sforzi e i risultati degli atleti olimpici e paralimpici, da sfruttare per rilassarsi e ricaricare le batterie ovunque nel mondo).
Da quando sono stati attivati, nel 2021, i due fondi hanno complessivamente stanziato oltre 30 milioni di dollari, a sostegno di una comunità di 30.000 atleti che ha prenotato complessivamente 20.000 soggiorni in oltre 100 Paesi al mondo. Le candidature per l'edizione 2025 dell'Airbnb Athlete Travel Grant sono attualmente aperte a tutti gli atleti idonei su athlete365.org/AirbnbAthleteTravelGrant fino a venerdì 14 febbraio 2025, ore 08:59 Cet. "A un anno dalla Cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici Invernali e con la vendita dei biglietti alle porte, per gli italiani è il momento ideale per condividere la propria casa su Airbnb e ricavarne un’entrata", sottolinea Emmanuel Marill, Regional Director di Airbnb. "Milano Cortina 2026 è stata pensata per essere l’edizione delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali più diffusa di sempre, e includerà località di montagna dove l’offerta alberghiera è limitata o inesistente. Airbnb potrà quindi rivelarsi una risorsa per i visitatori che vorranno soggiornare vicino alle competizioni sportive e per famiglie, imprese e comunità locali che solitamente non beneficiano di una forte domanda turistica, ma potranno invece contare su un reddito extra".
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "Si tratta di capire perché le informazioni sul libico non abbiano raggiunto il ministro Nordio. Perché girava un personaggio del genere in Italia e il ministro della Giustizia non lo sapeva. Questo mi sembra un punto importante. Abbiamo deciso di scegliere tra la Corte penale internazionale e la Libia e si è scelto la Libia. La Cpi non è una entità che si pone in modo arbitrario, è un organismo che abbiamo voluto, costruito, implementato. Quando ti arriva un alert su un personaggio devi rispondere, da questo punto di vista non è un buon argomento il fatto che girasse in Europa da 12 giorni, se passa un latitante internazionale nel tuo Paese non puoi dire che non lo prendi perché non lo hanno preso gli altri. La sentenza della Corte d'Appello di Roma sulla scarcerazione mi lascia abbastanza perplesso. Doveva stare in carcere perché sosteniamo il lavoro della Cpi, lo facciamo quando ci dicono di sequestrare i beni degli oligarchi o che Putin non può girare per l'Europa, dovremmo farlo sempre". Lo ha detto l'ex ministro della Giustizia ed esponente Pd, Andrea Orlando, ad Un Giorno da Pecora su Rai Radio1.
"Il Governo ha scelto di metterlo su un volo di Stato e rimandarlo in Libia. Il Ministro Piantedosi ha detto che quella scelta corrisponde all'interesse della sicurezza nazionale del Paese. Secondo me l'attenzione va rivolta a questo punto - sottolinea l'ex ministro dem - che cosa si intende per sicurezza nazionale del Paese, quali sono gli interessi che questa scelta vuole tutelare? Qui c'è una anomalia perché se il Governo ritiene che ci siano cose che non si possono dire avrebbe apposto il segreto di Stato. Non lo ha fatto, hanno pensato di cavarsela in questo modo e a questo punto il Governo è tenuto a dire quali sono le ragioni di sicurezza che hanno spinto a imbarcare su un volo di Stato un ricercato internazionale e riportarlo in Libia. Ho sentito che si fa riferimento a rimpatri di altri criminali che però vengono portati in Paesi, appunto, dove vengono messi in carcere e non accolti con fanfare. La Meloni ha usato la vicenda giudiziaria per coprire l'altra, sta facendo una specie di guerra frontale con la magistratura, si discute di questo e non del perché questo personaggio è stato mandato con un volo di Stato in Libia e di che cosa ha detto Piantedosi".
"Spesso il Governo viene raggiunto da avvisi di garanzia, a volte anche fantasiosi. Io ne ho ricevuti alcuni, ad esempio sul Greenpass ci fu un Gip di Trieste che disse che con un decreto avevamo commesso un reato e poi gli è stato fatto notare che con un atto avente forza di legge questo non era possibile. Molto tempo fa fui raggiunto da un avviso di garanzia - ricorda Orlando - perché con un decreto interministeriale, da Ministro dell'Ambiente, avevo impedito la semina degli ogm. Si può scegliere, se si pensa che la cosa si spenga, di tenerla bassa come abbiamo fatto noi perché si ritiene che la procura stia facendo i suoi accertamenti, oppure come la Meloni prendere la palla al balzo, fare un video e spostare l'attenzione su questo per non parlare della vicenda".
Genova, 31 gen. - (Adnkronos) - "Si percepisce l'impegno della giunta regionale, della classe dirigente tutta ligure nel restituire un punto d'eccellenza. Il ministro Schillaci e la presidente Meloni guardano con positività a tutto questo, si rafforza il sistema nazionale pubblico, si dà un segnale forte nei confronti dei bambini. Il Gaslini è un punto di riferimento a livello mondiale". Così il sottosegretario alla salute Marcello Gemmato, a Genova, dove si è tenuta la cerimonia della posa della prima pietra del nuovo Gaslini.
"Si punta alla multidisciplinarietà, che è il tema reale dell'innovazione. - continua - Il nostro servizio sanitario nazionale è vecchio di 47 anni, una geniale intuizione che però fotografava le necessità di salute di una popolazione diversa da quella attuale. Oggi abbiamo bisogno di nuovi modelli organizzativi, benissimo il fatto di investire cospicuamente in una partnership pubblico-privato perché l'eccellenza è quello di cui abbiamo bisogno. Da un lato col Pnrr metteremo in campo una sanità territoriale degna di nota, che però ha come apice dei punti d'eccellenza e il Gaslini è uno di questi".
Genova, 31 gen. - (Adnkronos) - "L’ospedale Gaslini è una realtà che è entrata profondamente nell’identità della nostra città, è una realtà che conferisce una grandissima reputazione anche internazionale alla nostra città". Così il vicesindaco reggente di Genova Pietro Piciocchi sulla posa della prima pietra del nuovo ospedale pediatrico Gaslini.
"La giornata di oggi è uno sguardo di fiducia verso il futuro. - continua - Poniamo al centro il nostro servizio sanitario pubblico in una dimensione di particolare attenzione soprattutto a coloro che sono più fragili, i bambini, le bambine, i piccoli degenti e le loro famiglie. Sappiamo che il Gaslini attrae famiglie da tutta Italia e da oltre l’Italia. Sappiamo che il Gaslini è impegnato in tantissime missioni all’estero e c’è una rete straordinaria di supporto: non solo gli operatori sanitari e il personale amministrativo ma anche ai volontari e ai donatori. E’ una stupenda comunità che a mio avviso è l’emblema di una comunità più grande che è la città. Quindi il Comune di Genova vuole sostenere fortemente il Gaslini nel suo sviluppo futuro. Spesso guardiamo con sfiducia alla sanità per i disservizi ma è anche giusto dire che c’è una sanità che funziona, di cui noi siamo orgogliosi, una sanità che è una grande eccellenza ed è bello pensare che tutto questo avviene nella nostra città. C’è una grande sinergia anche tra istituzioni: siamo tutti uniti per fare un grande Gaslini e perché le strutture, l’innovazione tecnologica possa andare a supporto di questo personale meraviglioso per rendere sempre più efficace l’azione di questi operatori sanitari".
Genova, 31 gen. - (Adnkronos) - "Oggi è un bel giorno, una pietra miliare per la storia del Gaslini, una pietra miliare per la storia di Genova". Così il presidente di Regione Liguria Marco Bucci sulla posa della prima pietra del nuovo Gaslini. "È un Irccs, - aggiunge - assieme a San Martino sono i due istituti di ricerca riconosciuti dal governo in Liguria, quindi due realtà assolutamente importanti per il futuro della medicina e soprattutto per la medicina pediatrica, dove abbiamo qui un'eccellenza a livello mondiale. E poi c'è ovviamente l'aspetto importante, cioè la garanzia sulla salute dei nostri figli, dei bambini, non solo quelli dei liguri, ma anche quelli di tanta gente che viene addirittura da altri continenti. Siamo estremamente orgogliosi di poter dare questo servizio a tutto il mondo. Per la sanità ligure è un grosso passo avanti. Per la gente che vive in Liguria è un grossissimo passo avanti".
"Le altre strutture, quelle che non saranno più ospedale, saranno reingegnerizzate anche per fare una cosa molto importante per gli ospedali pediatrici, cioè offrire alloggi alle famiglie che devono seguire il bambino che è in cura. Il Gaslini avrà delle infrastrutture ancora più importanti per essere posizionato come leader a livello mondiale, questo è l'obiettivo", ha aggiunto.
"Il commissario del Gaslini è il direttore generale Renato Botti" ha poi proseguito. Sui tempi per la nomina di Botti, Bucci ha risposto: "Non so se ce n'è bisogno, perché la fondazione è privata, ma adesso vediamo un attimo. Sono loro che gestiscono la situazione, noi controlliamo". "Se ci sarà bisogno di nominarlo? Per adesso non credo, se vediamo che ci sono difficoltà burocratiche lo faremo. Il percorso amministrativo è già stato fatto" ha concluso.
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Paolo Farinella
Prete
Politica - 28 Febbraio 2022
Guerra all’Ucraina, ecco le parole che avrei voluto sentire nel nostro parlamento
Non sono andato in piazza a solidarizzare con l’Ucraina. Non ho firmato alcun appello, non ho sottoscritto manifesti. Gli slogan e le finte azioni, sempre finalizzate ad altri interessi travestiti da democrazia-simil-pelle, fanno orrore, come la guerra scatenata da Putin contro l’Ucraina, uno Stato ‘liquido’ dal punto di vista della storia. Fino a un secolo fa era parte della Russia prima e dell’Urss dopo. L’attuale Ucraina nacque nel mese di luglio del 1990, mentre era in corso la dissoluzione dell’Urss, con una Dichiarazione di Sovranità del Parlamento ucraino. La caratteristica ‘storica’, infatti, dell’Ucraina è l’odio verso l’Urss di ieri e la Russia di oggi. Per questo la guerra, iniziata nel 2014 con la riannessione della Crimea alla Russia e ora con l’invasione del territorio dell’Ucraina, non finirà presto perché l’odio è un’arma più potente dell’atomica. Non è l’esercito a combattere, ma un intero popolo unito dall’odio.
Ciò premesso, l’Occidente tutto, dagli Usa all’Europa, al Canada, è colpevole per avere pervicacemente voluto accerchiare la Russia dello zar Putin, allargando la Nato fino ai suoi confini naturali, provocando militarmente la Russia ed escludendo formalmente ogni trattativa diplomatica. Quello che non dice l’Occidente è che vuole sempre proteggere i propri interessi, a danno di qualcuno che non gli piace. L’aggressione contro gli altri non è solo militare, ma anche economica ed egemonica. Gli Usa impongono all’Europa comportamenti e scelte politiche in funzione dei loro interessi.
Da parte sua l’Europa – accozzaglia di Stati e Staterelli nazionalisti – non avrà mai una propria dignità né saprà difendere alcuno perché non ha politica estera comune, non ha economia comune, non ha prospettive comuni, ma solo una moneta che è vincolo di schiavitù. Il suo comportamento più che uno scatto di dignità democratica è paura per la propria debolezza, perché ogni decisione di restrizione sanzionatoria si riflette contro di essa.
Viene un momento, però, in cui ogni ragionamento e la stessa paura devono lasciare il posto ai principi, cioè all’interesse primario generale che afferma il Diritto, costi quel che costi, senza calcoli da mercanti o da venditori di fumo. Come è avvenuto durante la Resistenza in Italia, in Francia, in Inghilterra, in Grecia, in Norvegia contro il nazifascismo, a costo della vita. Nulla fu sacrificato, ma tutto fu donato con passione, consci dei rischi. Ragazzi e ragazze, giovani, uomini e donne, si opposero con i loro corpi e il loro indomito cuore, torturati, stuprate, morendo e nessuno pensò che potessero chiudere il gas e lasciarci al freddo.
Avrei voluto sentire da tutta Europa, dal presidente del Consiglio dei ministri italiano, affermare in Parlamento queste parole, senza esitazione:
Attraverso voi, deputati e senatori, mi rivolgo al Popolo che rappresentiamo, che ci ha delegato il proprio potere democratico. La nostra Costituzione nell’art. 11 solennemente afferma che “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”. Di fronte alla protervia del dittatore sovietico abituato a stracciare impegni e onore, come fece nell’agosto del 1939 con la Polonia, alleandosi con Hitler (Patto Molotov-Ribbentrop), che ancora fa carta straccia di ogni trattato e diritto. Egli ha invaso la Ucraina, Nazione sovrana e indipendente.
A noi non è chiesta alcuna ‘cessione di sovranità’, ma ci è imposta dalla storia una scelta limpida di parte. Noi stiamo con l’Ucraina. Ciò comporta conseguenze gravi negli anni a venire in ogni settore, in ogni famiglia, nei singoli cittadini. Dipendiamo dalla Russia per il gas, usato dal sedicente zar Putin come arma di ricatto. Non cediamo e diciamo a Putin: ‘Chiudi pure il rubinetto del gas, perché preferiamo restare al freddo e se freddo sarà ci copriremo di maglioni, di coperte o batteremo i denti, ma non cederemo mai di fronte al sopruso e alla barbarie. Il Popolo italiano che ha combattuto il nazifascismo, combatterà anche il nazifascista Putin finché non ritirerà il suo esercito fino all’ultimo uomo e mezzo e non riparerà le distruzioni materiali, ricostruendo quanto ha distrutto.
Interrompiamo ogni rapporto, diplomatico, economico, commerciale. L’Italia, patria del Diritto e dei diritti, sta dalla parte dei «principi» a qualunque costo. Non temiamo né Putin né chi si illude di imitarlo, oggi e domani. Se il Parlamento non vota questa scelta del Governo italiano, non è degno di rappresentare l’Italia né di sedere in questo luogo dove la «Legge è sovrana e uguale per tutti». Se questa scelta non fosse condivisa dall’Europa, diciamo al Parlamento che siamo disposti ad andare da soli, perché l’Ucraina è l’ultima frontiera della retorica dell’Europa: o ci salviamo insieme, o moriamo da soli. Non abbiamo alternative. Solo il Diritto internazionale e la tutela dei diritti dei singoli cittadini e delle singole nazioni ci garantiscono il dovere alla dignità e alla Democrazia. Se non facciamo questo, tutti saremo degni compari di Vladimir Vladimirovič Putin, diventandone complici. Che Dio ci salvi da noi stessi e dalla nostra ignavia.
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Politica
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Roma, 31 gen (Adnkronos) - Occhi puntati sulla capigruppo della Camera dei deputati, convocata per martedì 4 febbraio alle 13 dopo lo scontro tra maggioranza e opposizione scaturito dal caso Almasri e il conseguente stop ai lavori parlamentari. Per allora dovrebbero arrivare le indicazioni sui principali nodi da sciogliere, sicuramente quello dell'attesa informativa dei ministri Nordio e Piantedosi proprio sul rimpatrio di Alamsri.
Per la settimana dal 3 al 7 febbraio al Senato era già previsto che si trattasse di un periodo riservato ai lavori delle Commissioni. A Montecitorio all'Odg da lunedì 3 alle 15 è iscritta la discussione generale sul Dl Cultura (da inviare al Senato, in scadenza il 25 febbraio). Da martedì l'aula della Camera ha in programma, a seguire, l'esame della Pdl sulla sicurezza nei luoghi di lavoro; le mozioni (politiche industriali e rapporto Draghi); la Pdl sulla riduzione dell'orario di lavoro; la Pdl sui Nuovi giochi della gioventù (approvata dal Senato) e il Ddl sull'Ordine costantiniano di San Giorgio di Parma.
Genova, 31 gen. - (Adnkronos) - "Il cantiere è già partito, questa è una pietra miliare". Così il presidente dell'Istituto Giannina Gaslini di Genova Edoardo Garrone, alla posa della prima del nuovo ospedale pediatrico.
"Questo investimento era necessario perché una struttura a venti padiglioni, pensata nel 1930, non è più adeguata alla medicina moderna. Il Padiglione Zero dovrà essere consegnato entro la fine dell'anno prossimo, per impegno del costruttore, poi ci saranno le altre due fasi della costruzione dei padiglioni 1 e 2, con bassa intensità di cura e laboratori, e l'opera complessivamente sarà completata nel 2029. Ma l'alta intensità di cura sarà funzionante dai primi mesi del 2027".
La posa della prima pietra è arrivata oggi, in ritardo di circa un anno dal cronoprogramma. "La cerimonia si programma in funzione della disponibilità degli ospiti, è un momento simbolico. I lavori di demolizione sono già iniziati, le aree del Padiglione Zero sono già utilizzabili. Qualche ritardo e normale che ci sia, l'opera sicuramente verrà consegnata entro fine 2026". Per quanto riguarda il personale sanitario che lavorerà nei nuovi padiglioni, prematuro parlare di assunzioni: "Prima arriviamo a realizzare l'opera, poi ovvio che, nel momento in cui le strutture sono diverse, dovrà essere adeguata l'organizzazione. Più che nuove assunzioni, bisognerà fare un adeguamento organizzativo".
Roma, 30 gen. (Adnkronos) - A un anno dalla Cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, un nuovo studio di Deloitte ha stimato le possibilità di guadagno delle famiglie italiane che decidessero di condividere i propri immobili su Airbnb durante le competizioni. L’analisi contiene anche alcune previsioni sull'impatto positivo che l’ospitalità in casa potrà avere sull'economia italiana, evidenziando come la piattaforma consentirà a un maggior numero di ospiti di soggiornare vicino ai luoghi di gara.
Più di 2 milioni di persone provenienti da tutto il mondo sono attese per Milano-Cortina 2026, che saranno le Olimpiadi invernali più diffuse di sempre. Dall’analisi emerge come l’offerta di Airbnb - dispersa e meno concentrata rispetto alla ricettività tradizionale - faciliti i pernottamenti in prossimità delle località di gara: mentre gli hotel sono solitamente concentrati nelle mete turistiche più note, Airbnb sarà utile a un maggior numero di comunità - tra cui molti paesi di montagna con pochissime o nessuna struttura ricettiva presente - nel far fronte all'aumento della domanda di alloggi attesa per i Giochi. In assenza di Airbnb, Deloitte stima che i luoghi dei Giochi si troverebbero ad affrontare un gap giornaliero di 52.000 posti letto.
Lo studio stima che l’host tipico guadagnerà circa 2.400 euro su Airbnb durante i Giochi. In base all’indagine, i soggiorni genereranno a livello nazionale un impatto economico totale, incluso il guadagno degli host e la spesa degli ospiti, stimato in 154 milioni di euro. Si prevede che gli ospiti spenderanno in media 150 euro al giorno - di cui la metà per cibo e bevande e quasi un terzo per shopping e intrattenimento - che contribuiranno a sostenere gli esercizi commerciali locali nelle tre regioni ospitanti: Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige.
Con la vendita dei biglietti che prenderà il via la prossima settimana, Airbnb - che conta su annunci in oltre l'85% dei Comuni delle tre regioni ospitanti i Giochi - ha presentato il sito airbnb.com/milanocortina2026, dove i fortunati che riusciranno ad assicurarsi i biglietti potranno individuare soluzioni di alloggio convenienti e disponibili a breve distanza dai luoghi di gara. Deloitte stima che complessivamente il bacino potenziale di posti letto disponibili su Airbnb in questi territori, considerata l’area vasta e la limitata offerta alberghiera, sia quantificabile in 70.000 posti letto.
Deloitte prevede che i Giochi Olimpici Invernali contribuiranno a far conoscere le città e i paesi delle regioni coinvolte a livello mondiale e a creare una domanda turistica duratura. Nei 18 mesi successivi alle Olimpiadi e Paralimpiadi, lo studio stima che l'impatto economico totale dei soggiorni nelle regioni ospitanti sarà di circa 140-160 milioni di euro, potenzialmente eccedente a quello generato durante i Giochi Olimpici Invernali. I soggiorni legati ai Giochi genereranno oltre 33 milioni di euro di imposte e tasse, che andranno a contribuire alle finanze locali di numerose località montane, a sostegno di investimenti in servizi e infrastrutture, digitalizzazione e contrasto ai cambiamenti climatici.
In qualità di Worldwide partner dei Giochi Olimpici e Paralimpici, Airbnb è inoltre impegnata in programmi pluriennali con l’obiettivo di supportare gli atleti nella pratica sportiva. In collaborazione con il Comitato Olimpico Internazionale e il Comitato Paralimpico Internazionale, Airbnb mette a disposizione fondi di viaggio ad atleti olimpici e paralimpici selezionati, per sostenere il loro percorso verso Milano Cortina 2026.
Due i programmi: Airbnb Athlete Travel Grant (Un fondo per viaggi di 2.000 dollari destinato a 1.000 atleti, da utilizzare per il soggiorno durante i propri viaggi per allenamenti e gare); Airbnb500 (un fondo per viaggi di 500 dollari a onorare gli sforzi e i risultati degli atleti olimpici e paralimpici, da sfruttare per rilassarsi e ricaricare le batterie ovunque nel mondo).
Da quando sono stati attivati, nel 2021, i due fondi hanno complessivamente stanziato oltre 30 milioni di dollari, a sostegno di una comunità di 30.000 atleti che ha prenotato complessivamente 20.000 soggiorni in oltre 100 Paesi al mondo. Le candidature per l'edizione 2025 dell'Airbnb Athlete Travel Grant sono attualmente aperte a tutti gli atleti idonei su athlete365.org/AirbnbAthleteTravelGrant fino a venerdì 14 febbraio 2025, ore 08:59 Cet. "A un anno dalla Cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici Invernali e con la vendita dei biglietti alle porte, per gli italiani è il momento ideale per condividere la propria casa su Airbnb e ricavarne un’entrata", sottolinea Emmanuel Marill, Regional Director di Airbnb. "Milano Cortina 2026 è stata pensata per essere l’edizione delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali più diffusa di sempre, e includerà località di montagna dove l’offerta alberghiera è limitata o inesistente. Airbnb potrà quindi rivelarsi una risorsa per i visitatori che vorranno soggiornare vicino alle competizioni sportive e per famiglie, imprese e comunità locali che solitamente non beneficiano di una forte domanda turistica, ma potranno invece contare su un reddito extra".
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "Si tratta di capire perché le informazioni sul libico non abbiano raggiunto il ministro Nordio. Perché girava un personaggio del genere in Italia e il ministro della Giustizia non lo sapeva. Questo mi sembra un punto importante. Abbiamo deciso di scegliere tra la Corte penale internazionale e la Libia e si è scelto la Libia. La Cpi non è una entità che si pone in modo arbitrario, è un organismo che abbiamo voluto, costruito, implementato. Quando ti arriva un alert su un personaggio devi rispondere, da questo punto di vista non è un buon argomento il fatto che girasse in Europa da 12 giorni, se passa un latitante internazionale nel tuo Paese non puoi dire che non lo prendi perché non lo hanno preso gli altri. La sentenza della Corte d'Appello di Roma sulla scarcerazione mi lascia abbastanza perplesso. Doveva stare in carcere perché sosteniamo il lavoro della Cpi, lo facciamo quando ci dicono di sequestrare i beni degli oligarchi o che Putin non può girare per l'Europa, dovremmo farlo sempre". Lo ha detto l'ex ministro della Giustizia ed esponente Pd, Andrea Orlando, ad Un Giorno da Pecora su Rai Radio1.
"Il Governo ha scelto di metterlo su un volo di Stato e rimandarlo in Libia. Il Ministro Piantedosi ha detto che quella scelta corrisponde all'interesse della sicurezza nazionale del Paese. Secondo me l'attenzione va rivolta a questo punto - sottolinea l'ex ministro dem - che cosa si intende per sicurezza nazionale del Paese, quali sono gli interessi che questa scelta vuole tutelare? Qui c'è una anomalia perché se il Governo ritiene che ci siano cose che non si possono dire avrebbe apposto il segreto di Stato. Non lo ha fatto, hanno pensato di cavarsela in questo modo e a questo punto il Governo è tenuto a dire quali sono le ragioni di sicurezza che hanno spinto a imbarcare su un volo di Stato un ricercato internazionale e riportarlo in Libia. Ho sentito che si fa riferimento a rimpatri di altri criminali che però vengono portati in Paesi, appunto, dove vengono messi in carcere e non accolti con fanfare. La Meloni ha usato la vicenda giudiziaria per coprire l'altra, sta facendo una specie di guerra frontale con la magistratura, si discute di questo e non del perché questo personaggio è stato mandato con un volo di Stato in Libia e di che cosa ha detto Piantedosi".
"Spesso il Governo viene raggiunto da avvisi di garanzia, a volte anche fantasiosi. Io ne ho ricevuti alcuni, ad esempio sul Greenpass ci fu un Gip di Trieste che disse che con un decreto avevamo commesso un reato e poi gli è stato fatto notare che con un atto avente forza di legge questo non era possibile. Molto tempo fa fui raggiunto da un avviso di garanzia - ricorda Orlando - perché con un decreto interministeriale, da Ministro dell'Ambiente, avevo impedito la semina degli ogm. Si può scegliere, se si pensa che la cosa si spenga, di tenerla bassa come abbiamo fatto noi perché si ritiene che la procura stia facendo i suoi accertamenti, oppure come la Meloni prendere la palla al balzo, fare un video e spostare l'attenzione su questo per non parlare della vicenda".
Genova, 31 gen. - (Adnkronos) - "Si percepisce l'impegno della giunta regionale, della classe dirigente tutta ligure nel restituire un punto d'eccellenza. Il ministro Schillaci e la presidente Meloni guardano con positività a tutto questo, si rafforza il sistema nazionale pubblico, si dà un segnale forte nei confronti dei bambini. Il Gaslini è un punto di riferimento a livello mondiale". Così il sottosegretario alla salute Marcello Gemmato, a Genova, dove si è tenuta la cerimonia della posa della prima pietra del nuovo Gaslini.
"Si punta alla multidisciplinarietà, che è il tema reale dell'innovazione. - continua - Il nostro servizio sanitario nazionale è vecchio di 47 anni, una geniale intuizione che però fotografava le necessità di salute di una popolazione diversa da quella attuale. Oggi abbiamo bisogno di nuovi modelli organizzativi, benissimo il fatto di investire cospicuamente in una partnership pubblico-privato perché l'eccellenza è quello di cui abbiamo bisogno. Da un lato col Pnrr metteremo in campo una sanità territoriale degna di nota, che però ha come apice dei punti d'eccellenza e il Gaslini è uno di questi".
Genova, 31 gen. - (Adnkronos) - "L’ospedale Gaslini è una realtà che è entrata profondamente nell’identità della nostra città, è una realtà che conferisce una grandissima reputazione anche internazionale alla nostra città". Così il vicesindaco reggente di Genova Pietro Piciocchi sulla posa della prima pietra del nuovo ospedale pediatrico Gaslini.
"La giornata di oggi è uno sguardo di fiducia verso il futuro. - continua - Poniamo al centro il nostro servizio sanitario pubblico in una dimensione di particolare attenzione soprattutto a coloro che sono più fragili, i bambini, le bambine, i piccoli degenti e le loro famiglie. Sappiamo che il Gaslini attrae famiglie da tutta Italia e da oltre l’Italia. Sappiamo che il Gaslini è impegnato in tantissime missioni all’estero e c’è una rete straordinaria di supporto: non solo gli operatori sanitari e il personale amministrativo ma anche ai volontari e ai donatori. E’ una stupenda comunità che a mio avviso è l’emblema di una comunità più grande che è la città. Quindi il Comune di Genova vuole sostenere fortemente il Gaslini nel suo sviluppo futuro. Spesso guardiamo con sfiducia alla sanità per i disservizi ma è anche giusto dire che c’è una sanità che funziona, di cui noi siamo orgogliosi, una sanità che è una grande eccellenza ed è bello pensare che tutto questo avviene nella nostra città. C’è una grande sinergia anche tra istituzioni: siamo tutti uniti per fare un grande Gaslini e perché le strutture, l’innovazione tecnologica possa andare a supporto di questo personale meraviglioso per rendere sempre più efficace l’azione di questi operatori sanitari".
Genova, 31 gen. - (Adnkronos) - "Oggi è un bel giorno, una pietra miliare per la storia del Gaslini, una pietra miliare per la storia di Genova". Così il presidente di Regione Liguria Marco Bucci sulla posa della prima pietra del nuovo Gaslini. "È un Irccs, - aggiunge - assieme a San Martino sono i due istituti di ricerca riconosciuti dal governo in Liguria, quindi due realtà assolutamente importanti per il futuro della medicina e soprattutto per la medicina pediatrica, dove abbiamo qui un'eccellenza a livello mondiale. E poi c'è ovviamente l'aspetto importante, cioè la garanzia sulla salute dei nostri figli, dei bambini, non solo quelli dei liguri, ma anche quelli di tanta gente che viene addirittura da altri continenti. Siamo estremamente orgogliosi di poter dare questo servizio a tutto il mondo. Per la sanità ligure è un grosso passo avanti. Per la gente che vive in Liguria è un grossissimo passo avanti".
"Le altre strutture, quelle che non saranno più ospedale, saranno reingegnerizzate anche per fare una cosa molto importante per gli ospedali pediatrici, cioè offrire alloggi alle famiglie che devono seguire il bambino che è in cura. Il Gaslini avrà delle infrastrutture ancora più importanti per essere posizionato come leader a livello mondiale, questo è l'obiettivo", ha aggiunto.
"Il commissario del Gaslini è il direttore generale Renato Botti" ha poi proseguito. Sui tempi per la nomina di Botti, Bucci ha risposto: "Non so se ce n'è bisogno, perché la fondazione è privata, ma adesso vediamo un attimo. Sono loro che gestiscono la situazione, noi controlliamo". "Se ci sarà bisogno di nominarlo? Per adesso non credo, se vediamo che ci sono difficoltà burocratiche lo faremo. Il percorso amministrativo è già stato fatto" ha concluso.