Media & Regime

Incendiata l’auto di una giornalista del Tg1. “Atto intimidatorio che non ci fermerà”

Il veicolo andato a fuoco appartiene a Cinzia Fiorato e al marito Enzo Iacovino che è un avvocato. Secondo la loro ricostruzione il rogo è conseguenza delle denunce che la coppia ha presentato su fatti connessi a spaccio di droga e risse nel comune di Monterotondo, dove abitano

La giornalista del Tg1 Cinzia Fiorato e il compagno, l’avvocato Enzo Iacovino hanno presentato oggi una denuncia per incendio doloso ai danni della loro automobile, avvenuto nella notte tra sabato e domenica sotto la loro abitazione di Monterotondo (Roma). Secondo quanto ha dichiarato Iacovino all’agenzia di stampa LaPresse, l’incendio sarebbe una conseguenza delle denunce che con Fiorato hanno esposto riguardo a fatti connessi a spaccio di droga e risse nel comune di Monterotondo. L’incendio, per l’avvocato, è chiaramente di natura dolosa e sarebbe connesso all’aver postato su Facebook alcune immagini che documentavano una rissa violenta avvenuta nel comune lo scorso venerdì, in piena notte, in cui le persone coinvolte erano evidentemente ubriache o sotto effetto di stupefacenti.

Per Iacovino, l’incendio è un “atto intimidatorio che non ci fermerà”. E ha scritto su Facebook: “Non ci fermerete mai! Miserabili! I vigliacchi codardi hanno bruciato la nostra macchina ma non bruceranno mai la nostra dignità!”. L’avvocato ha dichiarato che da tempo, con la compagna Fiorato, stanno denunciando alle istituzioni “il malaffare di gruppi d’interessi malavitosi, la malamovida, lo spaccio di droga, il riciclaggio, la vendita di alcol fino alle 4.00 di mattina, le risse violente, il disturbo continuo della quiete pubblica, l’assenza di controllo da parte dei vigili in orari compatibili con gli orari dei pubblici esercizi, le gravi inadempienze del sindaco e dell’amministrazione comunale”.

Anche la giornalista Fiorato su Facebook si è detta convinta che si tratti di un incendio doloso: “Dopo svariate minacce e attacchi personali, questa notte la nostra macchina, che era parcheggiata in P.zza della Libertà è stata data alle fiamme e completamente distrutta. Oramai Monterotondo è in mano alla malavita e questa gravissima azione intimidatoria e ritorsiva intende sicuramente silenziare la nostra attività di denuncia delle infiltrazioni criminali nella vita notturna della città”.

Solidarietà alla coppia è stata espressa da Roberto Rossi, vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, che ha dichiarato necessaria una mobilitazione generale contro il malaffare e la violenza criminale da parte del giornalismo italiano a Monterotondo “perché il Paese sappia cosa accade oggi alle porte di Roma”.

Alla coppia è stata espressa solidarietà anche da parte della Fondazione Antonino Caponnetto, in prima linea nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata: “Da tempo l’avvocato Iacovino e la collega Cinzia Fiorato sono impegnati nel denunciare pubblicamente il degrado sociale e traffici illeciti che si svolgono nel comune di Monterotondo contro i quali hanno presentato più volte denuncia. Si faccia luce sull’accaduto e si individuino presto i responsabili”.