Tra le sette finaliste del premio c'erano ben 6 modelli elettrici puri, come la vincitrice coreana. Che è stata è affiancata sul podio da Renault Mégane E-Tech e Hyundai Ioniq 5. Esclusa la rappresentanza russa dalla giuria di 61 giornalisti
È stato il futuristico crossover Kia EV6 a vincere, con 279 punti, la 59esima edizione del premio Car Of The Year, svoltosi anche quest’anno rigorosamente senza pubblico e trasmesso in diretta streaming da Ginevra. E’ la prima vittoria per un brand coreano.
Kia EV6 è una pura elettrica, così come le altre 6 vetture finaliste del premio, mentre soltanto la Peugeot 308 era lì a rappresentare un modello ibrido plug-in ma offerto sul mercato con motorizzazioni anche endotermiche: le altre auto a batterie candidate erano Renault Mégane E-Tech e Hyundai Ioniq 5, (entrambe comunque sul podio e rispettivamente al secondo e terzo posto), poi Skoda Enyaq iV, Ford Mustang Mach-E e Cupra Born, la compatta della casa iberica risultata essere il modello con il punteggio finale più basso.
Costruita sulla piattaforma E-GMP del gruppo, la stessa su cui poggia anche la Ioniq 5 di Hyundai, la EV6 è un’elettrica da 325 Cv di potenza e ben 605 Nm di coppia massima, nella versione a trazione integrale AWD. Impiega 5,2 secondi per compiere lo scatto da zero a 100 km/h e può raggiungere una velocità massima di 190 km/h, e grazie al pacco batterie da 77,4 kWh è in grado di percorrere fino a circa 400 km con una ricarica.
“È la prima volta che un costruttore coreano vince questo premio” ha sottolineato durante premiazione – avvenuta a distanza e con problemi di connessione – il presidente della giuria Frank Janssen che, in apertura dell’evento, ha anche annunciato la decisione dei membri di escludere la rappresentanza russa dalla giuria dei 61 giornalisti provenienti da 23 paesi: “Abbiamo discusso profondamente all’interno della giuria, nell’ultima settimana e nello scorso fine settimana” ha detto Janssen in diretta, “e la maggioranza ha deciso di sospendere i membri russi della giuria per quest’anno dato il contesto, e non mostreremo la bandiera russa sullo schermo” ha poi concluso.
Nel corso dell’evento si è parlato poi di “rinascita” del Salone dell’Auto di Ginevra, che per il terzo anno consecutivo dall’inizio della pandemia non si è tenuto ma che potrebbe riaprire i battenti, finalmente, nel prossimo 2023. A questo proposito Sandro Mesquita, il direttore generale del Salone, che anche quest’anno ospitava l’evento, ha fatto sapere che si tratterà di un’esperienza “completamente nuova”.