L’ambasciatore ucraino all’Onu, Sergiy Kyslytsya, durante la riunione speciale di emergenza dell’Assemblea generale per parlare della guerra, ha letto quelli che ha spiegato essere gli ultimi messaggi dallo smartphone di un soldato russo morto in guerra. La chat è con la mamma di questo soldato. “Stai facendo le esercitazioni?”, chiede la madre del soldato al figlio. “Mamma, non sono più in Crimea. Non stiamo facendo un’esercitazione”, spiega lui, sottolineando di essere in Ucraina. “Qui c’è una guerra vera in corso – spiega alla madre nei messaggio – Ho paura. Stiamo bombardando tutte le città insieme, prendiamo di mira anche i civili“. Quindi prosegue: “Ci è stato detto che ci avrebbero accolto e invece stanno cadendo sotto i nostri veicoli blindati, si gettano sotto le ruote per non farci passare. Ci chiamano fascisti. Mamma è così difficile”.

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“Putin? Se vuole uccidersi non serve l’atomica, faccia come quel tizio nel bunker nel 1945”: l’intervento dell’ambasciatore ucraino all’Onu

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