“Esigere dalle autorità russe l’immediata cessazione delle operazioni belliche e il ritiro di tutte le forze militari che illegittimamente occupano il suolo ucraino, ripristinando il rispetto della piena sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina” e “sostenere ogni iniziativa multilaterale e bilaterale utile a una de-escalation militare e alla ripresa di un percorso negoziale tra Kiev e Mosca, anche raccogliendo la disponibilità della Santa Sede a svolgere un’opera di mediazione”. Inoltre, “assicurare sostegno e solidarietà al popolo ucraino e alle sue istituzioni attivando, con le modalità più rapide e tempestive, tutte le azioni necessarie a fornire assistenza umanitaria, finanziaria, economica e di qualsiasi altra natura, nonché – tenendo costantemente informato il Parlamento e in modo coordinato con gli altri Paesi europei e alleati – la cessione di apparati e strumenti militari che consentano all’Ucraina di esercitare il diritto alla legittima difesa e di proteggere la sua popolazione”. Sono i punti principali a cui la risoluzione bipartisan al voto in Senato impegna il governo a proposito della crisi russo-ucraina. Il documento porta le firme di tutti i capigruppo di maggioranza (Davide Faraone per Italia Viva, Simona Malpezzi per il Pd, Loredana De Petris di Leu per il Misto, Annamaria Bernini per Forza Italia, Massimiliano Romeo per la Lega e Mariolina Castellone per il M5S) nonché di Luca Ciriani per Fratelli d’Italia, che ha scelto di votare a favore. Contrari solo i parlamentari di Alternativa, che contestano il riferimento all’invio di armi e annunciano di voler presentare una propria risoluzione.

Tra gli altri impegni al governo contenuti nell’atto di indirizzo compaiono: quello di “raccogliere l’aspirazione europea dell’Ucraina, rafforzando in ogni campo la cooperazione Ue-Ucraina”; di “attivare un programma straordinario di accoglienza dei profughi ucraini, coinvolgendo enti locali e associazionismo, semplificando le procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato, applicando la direttiva europea sulla protezione temporanea e sostenendo le iniziative della Ue per una accoglienza solidale e condivisa”; di “attivare programmi umanitari per la popolazione ucraina e semplificare le procedure di utilizzo dei fondi erogati”; di “sostenere in sede europea la ulteriore sospensione del Patto di stabilità e la istituzione di un fondo europeo compensativo per gli Stati maggiormente penalizzati dalle sanzioni; provvedere a misure di sostegno alle imprese per i maggiori oneri derivanti dalla applicazione di sanzioni, nonché la promozione di accesso a nuovi mercati verso cui indirizzare esportazioni e investimenti non allocabili sul mercato russo”; di “attivare strategie di diversificazione degli approvvigionamenti energetici, di investimento sulle energie rinnovabili e di utilizzo delle sorgenti di energia del Paese, e concorrendo alle decisioni dell’UE nella direzione dell’Unione dell’energia”.

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